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04 Lug
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Record di contratti a tempo in Trentino

l’Adige – 28 giugno 2022 (altro…)

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04 Lug
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«Serve subito un cambio di passo». Cgil, Cisl e Uil incontrano la giunta e mettono in lista le priorità del futuro

l’Adige – 28 giugno 2022 (altro…)

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27 Giu
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«Assestamento, più interventi per le famiglie»

Corriere del Trentino – 26 giugno 2022 (altro…)

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27 Giu
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Sanità, sindacati duri «Riforma al buio» E la giunta stanzia 12 milioni per assumere

Corriere del Trentino – 25 giugno 2022 (altro…)

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27 Giu
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Nidi, tariffe, rincari energetici: vertice di Ianeselli coi sindacati

l’Adige – 25 giugno 2022 (altro…)

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27 Giu
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Comune di Trento. Tutelare le famiglie evitando aumenti tariffari. Oggi la presentazione dell’assestamento di bilancio ai sindacati. Cgil Cisl Uil chiedono di monitorare l’aumento delle spese per ridurre l’impatto sui cittadini da qui alla manovra 2023

Comune di Trento. Tutelare le famiglie evitando aumenti tariffari. Oggi la presentazione dell’assestamento di bilancio ai sindacati. Cgil Cisl Uil chiedono di monitorare l’aumento delle spese per ridurre l’impatto sui cittadini da qui alla manovra 2023

Incontro questo pomeriggio a Palazzo Geremia per la presentazione dell’assestamento di bilancio ai sindacati. Al confronto erano presenti i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, il sindaco Franco Ianeselli, l’assessora Mariachiara Franzoia la direttrice generale Livia Ferrari.
L’Amministrazione ha illustrato la manovra che in buona sostanza è orientata a gestire l’impatto dell’aumento dei costi energetici e delle materie prime sia sulle strutture sia sugli investimenti programmati.
Cgil Cisl Uil, preso atto della situazione, hanno chiesto al Comune un attento monitoraggio dell’impatto dei costi sulle dinamiche finanziarie dell’amministrazione per evitare, in ogni modo, che questi si traducano da qui al bilancio 2023, in un aumento delle tariffe sulle famiglie. “I cittadini sono già sotto-pressione per il caro vita bisogna evitare in ogni modo che l’aumento dei costi che sta sopportando il Comune si possa tradurre in un ritocco al rialzo delle tariffe, soprattutto per i ceti più deboli”, hanno sottolineato Grosselli, Bezzi e Alotti.

Accanto al tema tariffe i sindacati hanno posto l’accento sull’assistenza domiciliare per gli anziani sollecitando il Comune a fare un’azione di pressing sulla Provincia perché aumenti le risorse, consentendo in questo modo di estendere il servizio ad un numero più ampio di famiglie.

Altro tema caro alle organizzazione sindacali è quello degli asili nido. Cgil Cisl Uil hanno sottolineato l’opportunità di ampliare il servizio per accogliere un numero maggiore di bambini. “E’ solo rafforzando il servizio che si può sostenere l’occupazione femminile anche delle donne con figli molto piccoli”.

Infine il tema della casa. Sia l’amministrazione sia il sindacato hanno piena consapevolezza del bisogno abitativo crescente nella nostra comunità. Da qui la richiesta a Palazzo Thun a farsi parte attiva presso la giunta provinciale per accelerare la ristrutturazione degli alloggi di rimessa e soddisfare così le richieste di quanti sono in lista d’attesa per un alloggio pubblico.

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24 Giu
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Sanità. Una riforma al buio. Cgil Cisl Uil: nessun coinvolgimento delle parti sociali. Le priorità dovrebbero essere telemedicina, rafforzamento della medicina territoriale e integrazione tra socio-sanitario e socio-assistenziale. Categorie: la carenza di personale non si risolve privatizzando il sistema pubblico

Sanità. Una riforma al buio. Cgil Cisl Uil: nessun coinvolgimento delle parti sociali. Le priorità dovrebbero essere telemedicina, rafforzamento della medicina territoriale e integrazione tra socio-sanitario e socio-assistenziale. Categorie: la carenza di personale non si risolve privatizzando il sistema pubblico

 

Sono più i dubbi che le certezze sulla traiettoria che prenderà la riforma della sanità trentina. A quasi un anno dal suo annuncio, infatti, il progetto della Giunta resta un enigma per i sindacati. Nessun coinvolgimento sui contenuti né confronto sui temi. “Non c’è stata nessuna concertazione su un tema centrale per la nostra comunità”, accusano Cgil Cisl Uil secondo i quali i nodi da risolvere sono ancora tutti sul tappeto, dal rafforzamento della medicina territoriale all’implementazione della medicina digitale, dalla carenza del personale al pericoloso spostamento dell’asse sul privato, fino alla necessaria, ma irrealizzata integrazione tra assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale. “Senza risposte su questi temi e senza adeguati stanziamenti di risorse si rischia di perdere l’opportunità del Pnrr lasciando in piedi un sistema sanitario ormai inadeguato alle esigenze di prevenzione e cura della nostra comunità. I costi potrebbero essere enormi se non si progetta in modo condiviso e lungimirante”, mettono in guardia Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che sottolineano la necessità di aprire una vera e propria vertenza sulla sanità per portare la giunta al confronto.

L’orizzonte verso cui muoversi dovrebbe essere proprio quello della riforma della medicina e dell’assistenza prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede una serie di azioni che non è chiaro come la Giunta intenda declinare sul territorio.

In primo luogo il rafforzamento e l’implementazione della medicina digitale e della tele-assistenza. “E’ questo un asse fondamentale per dare risposte su due aspetti, la creazione di una rete di assistenza sanitaria vicina al cittadino, quindi diffusa sul territorio, e almeno nel breve termine la carenza di medici. Vorremmo sapere cosa intende fare la giunta in questi ambiti e quali risorse pensa di mettere in campo”, incalzano i tre segretari generali.

Altro nodo ancora poco chiaro è quello relativo alle case della salute, alla sinergia con i medici di base e con l’assistenza territoriale. “Il decreto 71 trasferisce alla Provincia la competenza sulla realizzazione di questi strumenti. In buona sostanza nella cornice definita dal decreto Piazza Dante può costruire il proprio progetto e finanziarlo con risorse proprie. Ma anche su questo non c’è nessuna chiarezza”. In questa logica andrebbe ripensato anche il ruolo dei medici di base oggi in convenzione.

Ancora il tema dell’integrazione tra sistema socio-sanitario e sistema socio-assistenziale. “E’ questa la vera scommessa per avvicinare le cure ai cittadini, per realizzare una presa in carico reale sui territori riducendo la pressione sulle strutture sanitarie. Non comprendere questo sarebbe deleterio, anche perché la carenza di personale che già mette in affanno la sanità trentina non si risolverà in poco tempo e se non vogliamo svendere il nostro sistema ai privati dobbiamo investire su un sistema integrato”.

Altro nodo critico è quello del personale. La pandemia ha reso non più ignorabile il problema della carenza di medici, infermieri, oss e di tutte le figure del sistema sanitario. In Trentino come nel resto d’Italia. “Questa carenza va affrontata con prospettiva e non solo come dato emergenziale, per questo è necessario che si individuino risorse certe e stabili per un piano–obiettivo straordinario per assunzioni nella sanità. Serve intervenire sul numero chiuso dei percorsi formativi e, come chiedono gli stessi medici, valorizzare ed incrementare anche il personale infermieristico ma anche tecnico amministrativo”, sottolineano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Sanità, Luigi Diaspro, Beppe Pallanch e Giuseppe Varagone.

Nel breve termine il nodo del personale si affronta anche creando condizioni attrattive. “Oggi siamo lontani da questo obiettivo, basti pensare che per arrivare al rinnovo del contratto 2019-2021 è stata necessaria una mobilitazione unitaria senza precedenti. Mancano tuttavia tutti gli arretrati e, addirittura, gli stanziamenti per le indennità per le quali è stato necessario un’intesa delle categorie per impegnare la giunta a provvedere con la legge di assestamento di luglio”.

Preoccupa anche la questione esternalizzazione non solo dei servizi sanitari, ma anche di quelli accessori come amministrativi, impianti, sanificazioni e pulizie. “Su questi temi non ci può essere nessuna scelta al ribasso. Anche questo personale va valorizzato nell’ottica di un sistema che funziona nella sua interezza. In caso contrario ne va della qualità dell’intera sanità”.

Se tutto questo non fosse ancora abbastanza c’è l’affaire NOT. “La Giunta Fugatti non può più giocare allo scarica barile visto che ha precise responsabilità nell’assegnazione dell’appalto alla Guerrato nonostante le carenze del loro progetto. Adesso si rischia un altro, l’ennesimo, contenzioso giudiziario con tempi lunghissimi mentre l’ospedale Santa Chiara è sempre più inadeguato. Si abbia il coraggio di azzerare tutto e ripartire”, concludono i sindacalisti.

Trento, 24 giugno 2022

 

a Questo link una foto della conferenza stampa di oggi

https://photos.app.goo.gl/PUXipukgpcMAEdis6ù

da sinistra a destra

Luigi Diaspro, Gianna Colle, Andrea Grosselli, Michele Bezzi, Beppe Pallanch, Walter Alotti e Giuseppe Varagone

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24 Giu
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SAVE THE DATE – 14 15 16 LUGLIO 2022 -FESTA UIL (Cesenatico)

SAVE THE DATE – 14 15 16 LUGLIO 2022 -FESTA UIL (Cesenatico)

SAVE THE DATE

 

 

Vi aspettiamo il 14-15 e 16 luglio a Cesenatico per festeggiare la nostra Organizzazione: dibattiti, riflessioni, approfondimenti

ma anche musica, spettacolo e tanto altro ci accompagneranno durante le tre giornate.

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24 Giu
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«Dolomiti, ora un piano industriale vero»

l’Adige – 24 giugno 2022 (altro…)

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23 Giu
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Famiglie. L’Alto Adige vara un bonus di 400 euro a figlio. Il Trentino taglia fuori 15mila nuclei In provincia di Bolzano stanziati 22 milioni di euro per dare ossigeno al 60% delle famiglie con figli. La Giunta Fugatti sfrutti l’assestamento di bilancio per dare risposte concrete contro il caro vita

Famiglie. L’Alto Adige vara un bonus di 400 euro a figlio. Il Trentino taglia fuori 15mila nuclei In provincia di Bolzano stanziati 22 milioni di euro per dare ossigeno al 60% delle famiglie con figli. La Giunta Fugatti sfrutti l’assestamento di bilancio per dare risposte concrete contro il caro vita

Di fronte all’impennata dei prezzi e alla corsa dell’inflazione l’Alto Adige non sta a guardare e stanzia quasi 22 milioni di euro per sostenere le famiglie con un bonus di 400 euro a figlio che verrà garantito in modo automatico al 60% dei nuclei altoatesini. La giunta Fugatti, invece, fino a questo momento ha varato un provvedimento più di facciata che di sostanza visto che i criteri restrittivi previsti per il bonus bollette lasceranno a secco comunque 15mila famiglie che oggi in Trentino percepiscono l’assegno unico, riuscendo con molta probabilità a lasciare nelle casse di Piazza Dante gran parte dei 25 milioni di euro promessi. “La Provincia di Bolzano ha fatto una scelta precisa e cioè ampliare il più possibile la platea dei beneficiari dei contributi per aiutare veramente le famiglie messe in difficoltà dal carovita – fanno notare i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Siamo alla vigilia della definizione della manovra di assestamento di bilancio. E’ su questo terreno che la giunta Fugatti può ancora dimostrare di voler aiutare tutte le famiglie trentine con figli, mettendo in campo un provvedimento ampio ed equo”.
La richiesta su cui i sindacati insistono da mesi è quella di alzare la soglia Icef per ampliare il numero delle famiglie che hanno accesso al sostegno. I criteri di calcolo dell’Icef inoltre vanno adeguati all’inflazione attuale. E visto che l’aumento dei prezzi è destinato a durare Cgil Cisl Uil invocano da tempo anche misure strutturali non solo interventi spot. Va in questa direzione la richiesta di agire sull’addizionale Irpef riportando l’esenzione sopra la soglia dei 20mila euro di reddito l’anno e di aumentare la deduzione a fini Icef dei redditi da lavoro femminile. “Bisogna infine eliminare ogni forma di discriminazione su questi interventi. Vincolare il bonus di 200 euro al requisito dei 10 anni di residenza è ingiusto e discriminante”, insistono i tre segretari che sottolineano che il problema non siano le risorse. “Piazza Dante spenderà una minima parte dei 25 milioni di euro promessi, senza dimenticare che in Trentino come in Alto Adige dovrebbero arrivare i nove decimi dell’extra-gettito legato alla tassazione degli extra profitti. E’ una scelta politica, non di bilancio”.

Trento, 21 giugno 2022

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