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«Bonus bebè, bocciata di fatto la norma trentina»

13 gennaio 2022 – l’Adige (altro…)

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Sull’obbligo pareri discordanti

13 gennaio 2022 – l’Adige (altro…)

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ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE PER I FIGLI A CARICO

ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE PER I FIGLI A CARICO

CHE COS’È

L’assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’assegno è definito:

  • unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità;
  • universale, in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40.000.CHI PUÓ PRESENTARE DOMANDALa domanda di assegno unico e universale per i figli a carico può essere presentata a decorrere dal 1° gennaio da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio, direttamente attraverso il sito Inps, ovvero chiamando il contact center o tramite patronati. La domanda può essere presentata anche mediante tutore del figlio ovvero del genitore, nell’interesse esclusivo del tutelato.Al compimento della maggiore età, i figli possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori e chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.

    A CHI È RIVOLTO

    L’assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari:

• per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, con decorrenza dal settimo mese di gravidanza;
• per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che si trovi in una delle seguenti condizioni:

  1. frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
  2. svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  3. sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  4. svolga il servizio civile universale;

• per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

REQUISITI

L’assegno unico e universale per i figli a carico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati ecc.

La misura è riconosciuta a condizione che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente sia in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
  • sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • sia residente e domiciliato in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero siatitolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.COSA DEVO FARE PRIMA DI PRESENTARE DOMANDAL’importo dell’assegno unico e universale per i figli a carico è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata attraverso l’ISEE in corso di validità.

    Devo essere quindi in possesso di Isee .

    L’assegno unico può essere richiesto anche in assenza di ISEE ovvero con ISEE superiore alla soglia di euro 40.000. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa.

    COME FARE L’ISEE

    Per ottenere l’ISEE, è possibile recarsi presso uno degli intermediari abilitati a prestare l’assistenza fiscale (CAF), ovvero on line sul sito internet dell’INPS mediante credenziali SPID, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, scegliendo l’ISEE in modalità ordinaria o precompilata. In quest’ultimo caso, l’ISEE è reso normalmente disponibile entro poche ore dalla richiesta.

COME PRESENTERO’ LA DOMANDA

La domanda per l’assegno unico e universale è annuale e comprende le mensilità che vanno da marzo a febbraio dell’anno successivo. Può essere presentata a partire dal 1° gennaio 2022.

Per le domande presentate a gennaio e febbraio, l’assegno sarà corrisposto a partire dal mese di marzo; i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo 2022.

Per le domande che saranno presentate nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 giugno, l’assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo 2022. Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l’assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’ISEE valido al momento della domanda.

Da gennaio 2022 sul sito dell’INPS sarà disponibile il link alla domanda. La domanda può essere sempre presentata:

  • accedendo dal sito web www.inps.it al servizio “assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi. SE SONO PERCETTORE DI REDDITO DI CITTADINANZA?Ai nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio dall’INPS, senza necessità di presentare apposita domanda.IMPORTO DELL’ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE PER I FIGLI A CARICOL’importo dell’assegno unico e universale è determinato in base all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.

    In particolare, è prevista:

  •  una quota variabile modulata in modo progressivo (si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40.000 euro). Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo e per i nuclei con quattro o più figli), madri di età inferiore a 21 anni, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.
  • una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’assegno unico dovesse risultare inferiore alla somma dei valori teorici dell’assegno al nucleo familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente.

    COME MI VERRA’ PAGATO L’IMPORTO E QUANDO?

    L’assegno unico e universale è corrisposto dall’INPS ed è erogato al richiedente o, anche con richiesta successiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, mediante accredito su conto corrente bancario o postale ovvero scegliendo la modalità del bonifico domiciliato.

    In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente potrà indicare le modalità di pagamento prescelte anche con riferimento all’altro genitore (es. IBAN dell’altro genitore). Qualora il genitore richiedente non dovesse indicare la modalità di pagamento dell’altro genitore, esercente la responsabilità genitoriale, quest’ultimo potrà provvedere autonomamente a inserirle accedendo alla domanda del richiedente con le proprie credenziali. In tal caso, il pagamento della quota al secondo genitore decorrerà da quando la scelta di accredito al 50% è stata comunicata all’INPS.

    In caso di affidamento esclusivo, l’assegno è corrisposto, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Tenuto conto che non sarà possibile verificare i contenuti dell’accordo tra i genitori, la corresponsione del 100% dell’importo spettante al genitore affidatario dovrà essere confermata anche dall’altro genitore che accede alla domanda mediante le proprie credenziali. In assenza di tale validazione, il pagamento potrà essere effettuato al genitore affidatario richiedente nei limiti del 50% dell’importo complessivamente spettante.

    Nel caso di nomina di un tutore o di affidatario (legge 4 maggio 1983, n. 184), l’assegno è erogato al tutore o affidatario nell’interesse esclusivo del tutelato o del minore in affido familiare.

    Per i percettori del Reddito di Cittadinanza l’importo dell’assegno è erogato mediante accredito sulla carta Rdc, di cui gli stessi sono in possesso, con le stesse modalità di erogazione del RdC.

    Per i nuovi nati a decorrere dal 1° marzo 2022, l’assegno unico e universale spetta dal settimo mese di gravidanza.

    AGEVOLAZIONI ABROGATE CON L’INTRODUZIONE DELL’ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE

    Con l’entrata in vigore dell’assegno unico e universale, a decorrere dal mese di marzo 2022 sono abrogate le seguenti misure di sostegno alla natalità, assorbite dallo stesso assegno:

      • premio alla nascita o all’adozione (bonus mamma domani);
      • assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
      • assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani;
      • assegno di natalità (cd. Bonus bebè),
      • detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

    L’assegno unico non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido.

NEUTRALITÀ FISCALE E COMPATIBILITÀ

L’assegno unico e universale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF.

L’assegno è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali. È inoltre compatibile con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati.

L’assegno unico non rientra tra i trattamenti assistenziali considerati per determinare il reddito familiare.

 

Scarica il pdf: scheda divulgativa

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12 Gen
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Ddl rappresentanza. Cgil Cisl Uil: “Chiediamo alla Giunta di non affossare il testo”

Ddl rappresentanza. Cgil Cisl Uil: “Chiediamo alla Giunta di non affossare il testo”

Ddl rappresentanza. Cgil Cisl Uil: “Chiediamo alla Giunta di non affossare il testo”
Domani in commissione il disegno di legge su rappresentanza e difesa dei contratti. I sindacati sono disponibili a confrontarsi con le imprese per condividere miglioramenti. “Era compito dell’assessore Spinelli farlo ma in otto mesi non ha mai convocato le parti”.

Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“Chiediamo alla Giunta provinciale di non affossare, domani in seconda commissione del consiglio provinciale, il disegno di legge proposto dalle minoranze che intende tutelare i lavoratori dal rischio di vedersi imposto un contratto peggiorativo perché firmato da organizzazioni non rappresentative. C’è la volontà, già espressa mesi fa, di migliorare il testo grazie alla condivisione tra sindacati ed associazioni imprenditoriali che hanno tutto l’interesse ad una leale concorrenza tra le aziende e ad evitare il dumping contrattuale di chi applica retribuzioni e condizioni peggiorative rispetto ai contratti nazionali.
Purtroppo sono passati otto mesi dal deposito del disegno di legge. In questo periodo abbiamo avanzato ipotesi di modifica, di semplificazione, di integrazione provando a spingere, per esempio, sull’incentivazione della partecipazione dei lavoratori alle imprese. Nel frattempo l’assessore Spinelli prometteva tavoli di confronto che non ha mai convocato. C’è ancora tempo per farlo mettendo in campo soluzioni alternative, ma l’assessore deve dimostrare la volontà di ascoltare le parti sociali.
A noi interessa una sola cosa: che la Provincia, come fanno tutti gli enti territoriali preposti in tutta Italia, coadiuvi il processo di certificazione dei livelli di rappresentanza delle organizzazioni sindacali nei modi fissati dagli accordi nazionali tra datori di lavoro e sindacati ed impedisca ad aziende che chiedono contributi pubblici di fare dumping e concorrenza sleale abbassando le retribuzioni e peggiorando le condizioni dei lavoratori, di poter accedere ai contributi provinciali.
L’auspicio è che, dopo questi mesi di inerzia, l’assessorato dimostri la volontà di passare dalle parole ai fatti senza affossare il lavoro fatto fino a qui. C’è la possibilità di arrivare alla condivisione di un testo che garantisca reali tutele a lavoratrici ed lavoratori che sostengono in larga parte con le proprie tasse il bilancio della Provincia e i suoi servizi”.

11 gennaio 2022

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12 Gen
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Bilancio Itea 2020- Fallimento politiche abitative trentine.

Bilancio Itea 2020- Fallimento politiche abitative trentine.

Bilancio sociale ITEA 2020: costante il calo dell’offerta di alloggi pubblici in affitto. Quasi azzerate le nuove costruzioni (7 ) nel 2020,  precipita anche il dato degli alloggi di risulta riassegnati alle famiglie -25%.  La UIL chiede la riforma della “Legge Dalmaso” (2005). ITEA si concentri sul reperimento di alloggi da consegnare alle famiglie o alla ristrutturazione di immobili pubblici in stato di abbandono.

Il Bilancio Sociale ITEA 2020 dà notizia di solo 7  nuove costruzioni assegnate alle famiglie, contro le già  poche decine (37) del 2019, inferiori addirittura alle 10 assegnate dal 2007, e altra notizia negativa, anche di un numero di alloggi di risulta in ulteriore forte calo (circa il -25%): 235 nel 2020 contro i 324 nel 2019  ( la più bassa assegnazione di questa tipologia dal 2007, pari a quelle dell’annus horribilis 2014 (234).

In sintesi il Piano Straordinario di Edilizia Sociale 2007- 2016, a fronte dell’obiettivo di 3000 alloggi di risulta, 3000 appartamenti nuovi e 3000 alloggi a canone moderato, ha messo a disposizione, a tutto il 2020, 5219 alloggi di risulta, 1129 costruzioni nuove e solo 500 alloggi a canone moderato (housing sociale). Fra l’altro la Convenzione con Finint e Cassa Depositi e Prestiti per l’Hausing Sociale, scaduta a fine 2018 continua a non essere  rinnovata, facendo prevedere un ulteriore arretramento e rallentamento dell’offerta di alloggi pubblici in Provincia.

Per la UIL del Trentino le soluzioni abitative di edilizia sociale nella nostra Provincia non possono passare più solo per l’estensione della platea dei beneficiari dell’integrazione canone alle locazioni private (in calo anch’essa dal 2019 per l’introduzione del vincolo di 10 anni di residenza dei richiedenti)  ma, piuttosto, attraverso un vero concreto rilancio dell’edilizia pubblica sociale e  dei piani di hausing territoriale che realizzino alloggi a canone moderato  da affiancare a quelli a canone sociale, già costituenti il patrimonio abitativo ITEA (10672 unità abitative, di cui ben  il 10,2%, più di 1000 appartamenti, per diverse ragioni sfitti!).

La nostra proposta di riforma riguarda quindi sì “la casa”, ma più specificatamente “l’abitare”, inteso sotto l’aspetto dell’affitto e dell’edilizia pubblica sociale in particolare.

La UIL chiede quindi che, al più presto, si proceda alla Riforma  della Legge Dalmaso (2005), non più  adeguata al cambio epocale subìto anche dalla società trentina, per soddisfare un’utenza  dalle esigenze diverse per le mutate condizioni sanitarie dell’abitare, da  condizioni di lavoro e familiari dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e delle pensionate che hanno sì bisogno di un’abitazione, magari pure come luogo di “smartworking”, comunque  sempre più  in affitto, non in proprietà, anche fuori dai luoghi ad alta densità abitativa.  E soprattutto è necessario  trovare dei meccanismi in grado rimettere in circolo, oltre agli ancora  troppi alloggi pubblici non locati,   il rilevante patrimonio privato abitativo  “sfitto” anch’esso, per diverse migliaia di unità abitative a Trento ed in provincia.

 

Ancora, si chiede in particolare agli amministratori ed alla Giunta provinciale di concentrarsi maggiormente sul reperimento e ristrutturazione di alloggi da destinare alle famiglie, agendo su altre leve. Si potrebbe infatti in primis coinvolgere   la Curia, che ha più volte espresso difficoltà nella gestione del proprio patrimonio immobiliare, che potrebbe essere, se non acquistato, “sub-affittato ad Itea spa, la quale poi potrebbe assegnarlo sfoltendo le lunghe liste d’attesa in essere (1113 soggetti che hanno richiesto solo alloggio e 1996 soggetti richiedenti contributo e 1395 famiglie richiedenti entrambi i servizi.). Un’altra azione che ITEA spa, in sinergia con Comune di Trento o Rovereto potrebbe avviare è quella di acquisire i tanti immobili (solo a Trento ne sono stati censiti una quindicina di pubblici abbandonati) dismessi, avviando ristrutturazioni o riedificazioni interessanti anche sotto l’aspetto ecologico e di risparmio del suolo, esigenza tornata di grande attualità anche a livello locale.

 

Un ultima osservazione che emerge dalla lettura dell’estratto del Bilancio Sociale 2020 è la definitiva esclusione dagli stockholders di ITEA spa delle parti sociali e degli Enti Locali.

Si fa riferimento general generico alla comunità trentina, ma solamente al soggetto azionista (la PAT), utenti/clienti assegnatari e dipendenti.

La UIL ricorda alla politica provinciale che gran parte del patrimonio abitativo pubblico trentino è stato costruito con il contributo Gescal dei lavoratori, oggi in parte pensionati, e delle imposte che i lavoratori dipendenti e pensionati hanno versato e continuano a versare, in misura predominante, rispetto anche alle altre categorie di contribuenti fiscali.

Anche la “Conferenza sull’abitare”, promessa in luogo della costituzione di un “Osservatorio sulla casa e l’abitare” presente in altre Regioni italiane, non si è tenuta entro il 2021, col pretesto del Covid, ovviamente.

Il Sindacato comunque non demorde. Rimane a vigilare e denunciare l’attività scarsa e platealmente fallimentare della società strumentale della Provincia per le politiche pubbliche di edilizia sociale ed ad elaborare e proporre nuove misure e proposte per una ripresa dell’edilizia pubblica e sociale.

 

Trento, 11  gennaio 2022

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

 

Scarica i pdf:

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12 Gen
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La UIL FPL Sanità del Trentino, insieme alle altre Sigle Sindacali, ha incontrato la Dirigenza dell’APSS per fare il punto della situazione in merito all’andamento delle vaccinazioni, dei contagi nella nostra Provincia e come rendere più attrattivo il lavoro in APSS del Trentino in considerazione del numero elevato di dimissioni volontarie, mobilità in altri Enti o Regioni Italiane.

La UIL FPL Sanità del Trentino, insieme alle altre Sigle Sindacali, ha incontrato la Dirigenza dell’APSS per fare il punto della situazione in merito all’andamento delle vaccinazioni, dei contagi nella nostra Provincia e come rendere più attrattivo il lavoro in APSS del Trentino in considerazione del numero elevato di dimissioni volontarie, mobilità in altri Enti o Regioni Italiane.

Il Direttore Generale dell’Apss per far fronte alla situazione che versa attualmente il nostro territorio in merito all’aumento dei contagi, ricoveri e vaccinazioni, ha preannunciato, che a breve ci sarà un’altra iniziativa per aumentare le ore nei centri vaccinali in modo che la Popolazione possa usufruire di un servizio spalmato su più ore giornaliere, cosi facendo aumenteranno di conseguenza la somministrazione di vaccini. A tal proposto Giuseppe Varagone Segretario UIL FPL Sanità del Trentino, ha proposto che i Professionisti coinvolti dovranno essere remunerati con fondi straordinari come è già avvenuto nella maratona vaccinale dello scorso dicembre.

Un altro tema discusso in riunione è stato di come rendere più attrattivo il lavoro in Apss di Trento, per Medici, Professionisti Sanitari ed O.S.S..  Il Direttore del Personale ci ha illustrato il programma di sviluppo finalizzato all’attrattività, per il periodo 2021/2025, attraverso delle Slide.

Giuseppe Varagone, senza giri di parole, ha focalizzato i veri problemi per rendere molto di più attrattivo il mondo della sanità pubblica Trentina, a partire dalla liberalizzazione delle quote del Part Time definitivo,  sottolineando che vi è una graduatoria ormai ferma da alcuni anni e che oltre il 70% dei lavoratori della Sanità sono donne, e che tale operazione sarebbe a “costo zero” ed inoltre darebbe l’opportunità a molte donne/mamme di poter conciliare la vita lavorativa con quella famigliare. Questa situazione sta comportando una migrazione massiccia da parte delle Lavoratrici dall’Apss verso strutture Private, Convenzionate e APSP. Un altro tema è la valorizzazione e crescita Professionale, attivazione delle mobilità sia tra Ospedali che all’interno degli stessi, aperture di asili nido aziendali in tutti gli Ospedali come già presente da anni presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento. Per Ultimo ma non meno importante è incentivare economicamente il Personale già in forza in Apss, a partire dal rinnovo contrattuale 2019/2021, nuovo incentivo Covid e nuove forme di incentivazioni finalizzate alla fidelizzazione di Tutto il Personale, come già è avvenuto in Val d’Aosta (350,00 sanitari e 800,00 per i Medici in più al mese), in modo da trattenere questi Professionisti sul nostro Territorio.

Al fronte delle nostre richieste auspichiamo che l’Azienda Sanitaria e la Provincia in Primis possa metterle in atto.

Giuseppe Varagone

Segretario della UIL FPL Sanita del Trentino

 

Scarica il pdf: 11.01.2022 comunicato stampa

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12 Gen
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Bilancio sociale di Itea, sono 24mila gli inquilini. La Uil: «Un fallimento»

12 gennaio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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Rappresentanza. Sindacati duri

12 gennaio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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Proiettile a Fugatti, la solidarietà delle istituzioni. Paccher: “Intimidazioni di stampo mafioso”

12 gennaio 2022 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Sanità in crisi, 500 assenze tra gli operatori

12 gennaio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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