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5 Marzo 2022 – 72° Anniversario UIL
Assemblea Generale UIL
Roma, Acquario Romano, Piazza Manfredo Fanti n°47
Ore 9:30-10 Controllo green pass e distribuzione cuffie per la traduzione simultanea
Ore 10 Intrattenimento con esibizione del comico e artista Uccio De Santis
Ore 10:30 Introduzione del Segretario organizzativo della UIL, Emanuele Ronzoni
Video celebrativo dei 72 anni della UIL
Video Messaggio di Nicolas Schmit, Commissario Europeo al lavoro e ai diritti sociali
Ore 11.15 Tavola rotonda “Come costruire una giusta transizione e una green economy inclusiva “
Partecipano:
Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale UIL
Luca Visentini, Segretario Generale CES
Frans Timmermans, Vice-Presidente Commissione Europea
Carlos Silva, Segretario Generale UGT-P (Portogallo)
Marie-Hélène Ska, Segretaria Generale CSC (Belgio)
Bèatrice Lestic, Segretaria nazionale CFDT (Francia)
Luis Perez Capitan, Segretario nazionale UGT (Spagna)
Ore 12.30 Conclusioni del Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri
Scarica il pdf: Programma 5 marzo

Caro bollette. Cgil Cisl Uil: Serve un intervento urgente della Provincia. Richiesta di incontro alla Giunta. Per i sindacati vanno usate subito le risorse non spese delle manovre Covid per coprire almeno tutti i nuclei che percepiscono l’assegno unico.
Sul caro bollette il Governo Draghi mette in campo un nuovo intervento straordinario di 5,5 miliardi di euro. Quota parte di queste risorse verranno utilizzate anche per sostenere le famiglie più indigenti, rifinanziando i bonus energia anche per il secondo trimestre di quest’anno.
Alla luce delle scelte assunte venerdì dal Consiglio dei Ministri, Cgil Cisl Uil hanno formalizzato una richiesta d’incontro urgente al Presidente Fugatti e al Vicepresidente Tonina per concordare le misure necessarie ad ampliare i sostegni alle famiglie alle prese con l’impennata dei costi di luce e gas. Su un punto i sindacati sono stati chiari con la Provincia: bisogna agire integrando la misura statale e ampliando, dunque, il target di lavoratori e pensionati che può ottenere la riduzione in bolletta. “Per un intervento straordinario che dia veramente ossigeno alle famiglie si può arrivare a stanziate fino a 30 milioni di euro – incalzano i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Le risorse ci sono: basta utilizzare i fondi straordinari stanziati per lavoratrici e lavoratori con le manovre Covid e mai spesi che ammontano a circa 20 milioni di euro e nei fondi risparmiati dalla Provincia grazie alle nostre proposte su bonus nido e assegno di natalità, che arrivano a circa 10 milioni di euro. Queste risorse devono restare finalizzate al sostegno alla famiglia e considerata l’emergenza bollette vanno utilizzate a ridurre l’impatto del caro energia”.
L’idea del sindacato è arrivare a coprire tutte le famiglie che oggi percepiscono l’assegno unico provinciale, quindi hanno in Icef fino a 0,30, oltre a ripristinare le esenzioni dell’addizionale regionale all’Irpef per i redditi fino a 20mila euro.
“Serve che la Giunta Fugatti ci convochi immediatamente per concordare le misure da adottare il più velocemente possibile. Questo era l’impegno che il governo provinciale si era assunto qualche settimana fa nell’incontro tra noi e Tonina e Spinelli”.
Trento, 19 febbraio 2022
Scarica il pdf: 20220219_lettera_presidente_caro_bollette_sostegni_famiglia

Giuseppe Varagone , Segretario della UIL FPL Sanità interviene in merito alla mancata convocazione per i rinnovi contrattuali 2019/2021 da parte dell’Apran in Trentino a differenza dell’Aran Nazionale.
Dopo la firma del protocollo d’intesa avvenuto in piazza Dante presso il Palazzo della Provincia il 15 dicembre 2021, siamo ancora in attesa che la Provincia provveda a demandare al Presidente dell’Apran i fondi destinati per i rinnovi contrattuali 2019/2021 per il Personale del comparto e della Dirigenza Medica e della Dirigenza Sanitaria ed Amministrativa dell’Apss.
Non è ammissibili continua Varagone che a livello Nazionale le trattative per i rinnovi contrattuali 2019/2021 continuano in modo serrato e qui il nulla!!! Paradossale sarebbe che per la prima volta il contratto Nazionale venga siglato prima del nostro Provinciale.
I temi da affrontare all’interno del contratto sono molteplici a partire dall’indennità Infermieristica, l’indennità delle Professioni Sanitarie (Coordinatori, Ostetriche, Ortottisti, Tecnici sanitari di radiologia e di laboratorio, ecc..), il riconoscimento della nuova allocazione nel profilo socio sanitario degli OSS e Assistenti Sociali, l’indennità di Pronto Soccorso già emanato dal Governo Nazionale, riconoscimento degli Operatori del 118 ed ecc….
L’importanza del rinnovo contrattuale nasce dal fatto che in questi anni molti professionisti abbandonano questo territorio per migrare in realtà più attrattive economicamente. Altro tema caldo da focalizzare è la liberalizzazione delle quote del Part Time definitivo, sottolineando che la graduatoria è ferma da alcuni anni e che oltre il 70% dei lavoratori della Sanità sono donne. Tale operazione sarebbe a “costo zero” e darebbe l’opportunità a molte donne/mamme di poter conciliare la vita lavorativa con quella famigliare.
Inoltre siamo ancora in attesa di essere convocati per attribuire la seconda fase del premio covid 2 per chi ha operato per fronteggiare l’emergenza covid da ottobre ad oggi.
Un altro aspetto importante è la valorizzazione e crescita professionale, l’attivazione della mobilità sia tra Ospedali che all’interno degli stessi, aperture di asili nido aziendali in tutti gli Ospedali come già presente da anni presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento.
Ultimo ma non meno importante è incentivare il Personale già in forza in Apss, come già è avvenuto in Val d’Aosta (350,00 sanitari e 800,00 per i Medici in più al mese), in modo da trattenere questi Professionisti sul nostro Territorio. Giorni fa il Presidente dell’Ordine dei Medici del Trentino ha affermato che più di 300 Medici Trentini esercitano al di fuori di questo Territorio e se questo è il metodo per attrarli nei prossimi anni ne perderemo molti di più.
Giuseppe Varagone
Segretario della UIL FPL Sanita del Trentino
Trento 18.02.2022
scarica il pdf: 18.02.2022 comunicato stampa



Sanità. No a depotenziare il pubblico a vantaggio dei privati. Cgil Cisl Uil preoccupati: così si impoverisce l’offerta di servizi e un numero crescente di medici lascerà la nostra provincia. L’accesso a cure di qualità deve restare un diritto garantito a tutti i cittadini
Il peso crescente dei privati nella sanità trentina preoccupa i sindacati. Per Cgil Cisl Uil “l’ampliamento delle prestazioni e delle analisi in convenzione alle strutture private non è solo la risposta all’emergenza imposta dalla pandemia. E’ indubbio che il Covid ha messo sotto stress ospedali e ambulatori pubblici allungando le liste d’attesa. La verità, però, è che le strutture, soprattutto in alcuni settori, erano già in forte difficoltà per la carenza di investimenti nella sanità pubblica, per la difficoltà di attrarre personale medico e sanitario specializzato, tecnici di laboratorio e OSS e per carenze organizzative. Tutti problemi noti che la pandemia ha fatto esplodere. Non si dimentichi che nel 2019 questa giunta provinciale era pronta a tagliare di 120 milioni il bilancio dell’azienda sanitaria”. Il timore che questo spostamento dell’asse sulla sanità privata non sia temporaneo, ma rappresenti un ulteriore tassello della riorganizzazione della sanità trentina. “Se questo è l’obiettivo stiamo sbagliando strada – avvertono i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Spostare le risorse sui privati invece che potenziare il pubblico produrrà un impoverimento della sanità trentina, spingendo un numero maggiore di professionisti della sanità a lasciare ospedali e strutture della nostra provincia per mete più appetibili. Fenomeno denunciato nei giorni scorsi anche dal Presidente dell’Ordine dei Medici Ioppi. Non si dimentichi che la sanità e il diritto alla cura non possono essere terreno di profitto, sono un diritto”. Tutto questo cozza con la necessità di rafforzare i presidi sanitari sul territorio, come ha dimostrato la pandemia. “Non si può gestire la sanità territoriale dipendendo dal privato che per definizione investe dove più alta è la remunerazione. Al contrario va data nuova centralità alla sanità pubblica investendo risorse per innovarne l’organizzazione e per attrarre un numero crescente di medici e infermieri, di cui siamo cronicamente carenti. Non sembra che si questo fronte si siano registrati passi avanti e nel momento in cui ci saremo lasciati la pandemia alle spalle tutti i nodi verranno al pettine”.
Da qui la richiesta di essere trasparenti sul percorso che attende la sanità trentina. “Non vorremmo che a guidare la riforma fossero forme di conflitto d’interessi che fanno pendere la bilancia a vantaggio dei privati visto che oggi il massimo rappresentante della sanità provinciale arriva da una lunga esperienza ai vertici della sanità privata”, concludono i tre segretari provinciali.
Trento, 17 febbraio 2022
