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SEI UN ARTISTA EMERGENTE E VUOI SUONARE AL CONCERTO DEL 1 MAGGIO? ISCRIVITI AL CONTEST 1MNEXT
Torna il concerto del 1 maggio, promosso da CGIL, CISL, UIL e organizzato da ICompany!
E insieme al concerto torna per l’ottavo anno 1MNext, un contest dove possono iscriversi tutti i nuovi artisti emergenti che vogliano suonare all’evento. Infatti, oltre alle esibizioni di cantanti già noti, il contest permette a nuovi artisti di partecipare e farsi conoscere.
Potranno esibirsi i tre più votati dal pubblico, scelti attraverso le varie fasi di selezione e il vincitore assoluto del contest verrà proclamato direttamente dal palco del concertone.
Inoltre, il vincitore avrà la possibilità di avviare una stretta collaborazione con iCompany, la società organizzatrice del contest e del concerto del Primo Maggio, affinché l’esibizione sia solo un punto di partenza di un lungo percorso artistico.
Le iscrizioni sono aperte fino alla mezzanotte di domenica 13 febbraio 2022.
Potete trovare tutte le informazioni cliccando qui.
Insomma, spazio ai giovani, alla musica e alle novità! E spazio al mondo dell’arte, che troppo ha risentito di questa pandemia, ma che ora può tornare a splendere sui palchi!
Sei un artista emergente e vuoi suonare al concerto del 1 maggio? Iscriviti al CONTEST 1MNEXT



A novembre assunzioni a livelli pre-pandemia, ma è lavoro precario. Cgil Cisl Uil: fondamentale consolidare la crescita favorendo occupazione di qualità
Il mercato del lavoro in Trentino è in netta ripresa. L’ultima conferma arriva dai dati dell’osservatorio di Agenzia del Lavoro: a novembre le assunzioni sono solidamente superiori ai livelli pre pandemia, con un incremento dello 10% rispetto allo stesso mese del 2019. Una dinamica positiva che permette, finalmente, di affermare che nei primi undici mesi di quest’anno si è tornati ai livelli di assunzioni del 2019. Tra gennaio e novembre, infatti, le assunzioni sono dello 0,4% superiori rispetto allo stesso periodo di due anni fa. E’ il primo segnale solido in questa direzione.
Positivo anche il saldo occupazionale che nei primi 11 mesi dell’anno segna 140.621 assunzioni a fronte di 130.069 cessazioni lavorative, con le prime che prevalgono sulle seconde per 10.552 unità. Un dato influenzato anche dal fatto che le cessazioni si sono ridotte del 2,2%.
A mancare, però, è la stabilità lavorativa. Nel confronto con il 2019, infatti, il lavoro stabile cala del 14,9%, 2.496 rapporti in meno. Si riducono sia i nuovi contratti a tempo indeterminato sia le trasformazioni da contratti a tempo. In riduzione anche l’apprendistato (-11,7%). “Ad una prima lettura i dati di restituiscono un’immagine positiva dell’andamento del mercato del lavoro – commentano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che per Cgil Cisl Uil seguono il mercato del lavoro -. Non ci si può sottrarre però ad un’analisi più approfondita che fa emergere come i nuovi rapporti di lavoro siano ancora prevalentemente instabili. Quindi si crea nuova occupazione, ma ancora di scarsa qualità. Gli imprenditori non si fidano della ripresa in atto e puntano a forme flessibili e meno costose. Una dinamica che si scarica sui lavoratori e le lavoratrici”.
La preoccupazione è che le imprese possano ulteriormente rafforzare questa cautela, per paura che la ripresa economia sia bruscamente raffreddata dai rincari dei costi energetici e dai costi delle materie prime. “Il manifatturiero sta facendo da traino per la risalita del mercato del lavoro. Le assunzioni sono cresciute di quasi il 10% rispetto al 2019 – proseguono i sindacalisti -. E’ noto però che il settore è messo sotto stress dai rincari, ma anche dai timori per gli effetti della transizione ecologica”.
Da qui la richiesta alla Provincia per agire su un duplice fronte: da una parte favorire la creazione di occupazione stabile di qualità, anche usando la leva degli incentivi alle imprese; dall’altra accelerare sulle politiche industriali, sostenendo con determinazione il passaggio alla digitalizzazione e alla transizione ecologica. “Abbiamo bisogno di scelte che aumentino la produttività del nostro sistema produttivo, la sua capacità di innovarsi e dunque di attrarre risorse qualificate. Solo così saremo un sistema realmente competitivo e in grado di gestire le dinamiche economiche internazionali. Resta per noi un punto fermo, infine, la necessità di rafforzare le politiche del lavoro proprio per favorire la riqualificazione professionale e la rioccupabilità”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.
Trento, 9 febbraio 2022
A questo link la nota mensile di Agenzia del Lavoro https://www.agenzialavoro.tn.




Redditi e consumi in calo. Serve sostenere occupazione e retribuzioni. Cgil Cisl Uil: contrattazione, transizione ecologica e digitalizzazione devono essere gli assi su cui puntare per uno sviluppo futuro duraturo
Il calo di redditi e consumi si inverte solo investendo sulla crescita sostenibile, sulla buona occupazione e sulla contrattazione. Ne sono convinti Cgil Cisl Uil che di fronte ai dati analizzati da Ispat sollecitano la Provincia a sostenere lo sviluppo economico non con interventi spot ma con riforme e strategie di lungo periodo. “L’arretramento del Trentino in termini di produzione di ricchezza e di conseguenza su redditi e potere d’acquisto delle famiglie non è un dato inatteso – sottolineano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – . La pandemia purtroppo ha amplificato delle criticità del nostro sistema economico, malato anche per scarsi investimenti e insufficiente produttività”.
Per questa ragione per invertire la tendenza e dare nuovo slancio ai redditi e, di conseguenza, ai consumi bisogna sostenere con determinazione la crescita economica, sfruttando le importanti opportunità che arrivano dal Pnrr, ma anche valorizzando al meglio le prerogative dell’autonomia.
“Il Pil anche in Trentino è in accelerazione e intanto la crescita non è ancora compromessa dai rincari dei costi energetici. Siamo consapevoli, però, che ci sarà un impatto importante se non si approntano soluzioni. Anche per questa ragione sulle politiche economiche non servono scelte tampone che massimizzino i risultati nel breve periodo non creando sviluppo duraturo, ma scelte lungimiranti che guardino al Trentino del futuro”.
Per i sindacati le traiettorie su cui muoversi sono la stabilità e la qualità dell’occupazione – attuale crescita di occupati è ancora troppo precaria -, la transizione ecologica e la digitalizzazione della nostra economica. “I cambiamenti in parte sono già avviati, ma ci attendiamo dalla Giunta una maggiore determinazione. Sarebbe un errore stare a guardare ala finestra mentre l’economia trentina cambia anche per effetto di questi macro fenomeni. Dobbiamo anticipare e governare il cambiamento”.
L’attenzione è puntata anche sugli effetti che questi processi avranno sull’occupazione. “E’ questo il momento di valorizzare gli effetti della ripresa economica sul piano della contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro e per fare crescere le retribuzioni, offrendo posti di lavoro stabili e sostenendo quanti dovranno gestire le transizioni. Rinunciare ad allungare lo sguardo, limitandosi a vivere alla giornata rischia di compromettere la competitività futura del nostro sistema”.
Trento, 8 febbraio 2022