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LA PAT SI SVEGLI DAL LETARGO!!! URGENTE PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO ORGANICO DEL PERSONALE DELLE RSA PUBBLICHE E PRIVATE
Apprendiamo con notevole stupore, dalle uscite giornalistiche di questi giorni, che il problema di carenza organica di personale assistenziale e sanitario all’interno delle RSA pubbliche e private abbia finalmente risvegliato le menti di chi, da sempre sollecitato ad intervenire, ha invece aspettato il collasso del sistema.
L’incapacità programmatica della Provincia Autonoma di Trento e l’assenza totale d’attenzione verso i lavoratori ha ormai raggiunto livelli imbarazzanti, con il rischio ad oggi reale, dato l’attuale panorama normativo vigente, di non garantire servizi socio/sanitari all’utenza all’interno delle RSA Trentine.
Arrivare a chiudere i cancelli della stalla quanto i buoi sono scappati, attraverso convocazione di un tavolo tecnico datoriale per analizzare la situazione, ci sembra pura demagogia ma, purtroppo, è la situazione che si presenta oggi a causa dell’assenza di visione in prospettiva, da parte di una Giunta Provinciale sul personale del sistema assistenziale residenziale di tutto il Trentino.
Da anni poniamo l’attenzione sulla necessità di pianificare e programmare il reale fabbisogno di figure essenziali come Infermieri ed Oss, per un adeguata revisione dei poli formativi Trentini, ma tutto è apparso sempre in mano alla “provvidenza” di tutti quelli che avevano il dovere di prendere in esame le istanze delle OO.SS.
Innumerevoli i richiami sulla necessità di ragionare su un concreto aumento di posti disponibili per il corso di laurea infermieristica, dato il fabbisogno in costante crescita di figure di così difficile reperimento sul nostro territorio. Quando la nostra prestigiosa università di Trento avrà un suo corso di laurea in infermieristica, quale valorizzazione per le professioni della “vita” è prevista da questa giunta provinciale?
Numerosi i solleciti per attivare corsi, in particolare per gli OSS, dedicati a studenti/lavoratori del settore, per non disperdere persone che, a vario titolo, sono entrati a far parte di questo mondo. Annosa poi la richiesta di revisione delle modalità di attribuzione del personale delle RSA, che non deve più essere legato ad un “minutaggio dell’assistenza” ma alle reali necessità dell’utenza.
E’ giunto il capolinea per una politica incapace di risposte alle costanti richieste delle professioniste e dei professionisti del settore da noi rappresentati; lampante è ormai il continuo disinteresse verso chi eroga servizi di qualità ed eccellenza riconosciuti a livello Nazionale ed Europeo, attraverso gli aiuti economici ai soliti “amici” delle partite iva, albergatori e tessuto imprenditoriale.
La UIL FPL Enti Locali è sempre vicina a questi professionisti e passerà l’autunno a incontrarli sul territorio.
Partiremo dalla Civica il 9 settembre e proseguiremo poi su tutto il territorio del nostro amato Trentino.
La Segretaria Prov.le UIL FPL EE.LL. Marcella Tomasi
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Biodistretto, importante andare a votare. Cgil Cisl Uil per il sì al referendum: è un’opportunità per migliorare la qualità delle produzioni, tutelare la salute della comunità e valorizzare il territorio Sia un’occasione anche per valorizzare il lavoro di qualità
“Il referendum può essere occasione di crescita culturale per la nostra comunità, per accrescere la consapevolezza del consumatore nelle scelte d’acquisto e per il produttore. E’ un’opportunità per la salute dei cittadini e dell’ambiente e può diventare un significativo volano di promozione di tutto il territorio trentino anche in termini turistici”. Ad una settimana dal voto per il referendum sul biodistretto trentino Cgil Cisl Uil si schierano a favore della consultazione e invitano tutti i cittadini e le cittadine a votare. L’attenzione dei sindacati resta puntata sul piano della qualità del lavoro: “L’istituzione del biodistretto deve essere un’occasione per istituire una filiera di qualità che metta al centro la salute delle persone, la salvaguardia del nostro ambiente e la qualità del lavoro di chi si occupa di agricoltura”.
Per Cgil Cisl Uil, dunque, il referendum va interpretato come l’inizio di un percorso per sensibilizzare e informare consumatori e produttori e favorire un coinvolgimento dal basso, tassello fondamentale per un cambiamento culturale senza che per ora nascano nuovi obblighi per le aziende del settore.
Il Trentino deve prepararsi ad una svolta nel sistema delle produzioni agricole sostenibili anche perché, rispetto ad alcuni paesi del nord Europa, il nostro territorio deve purtroppo recuperare un gap culturale rispetto all’educazione sui temi dell’alimentazione e del cibo di qualità, ma anche su quelli del rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Per questo il referendum può diventare lo strumento per coinvolgere con tempistiche adeguate i produttori creando le condizioni di sostenibilità economica, ambientale e sociale e e può sensibilizzare i cittadini e i consumatori che ancora oggi non scelgono i prodotti biologici.
E’ in questo contesto che si chiede dunque alla politica provinciale di legiferare in merito all’istituzione del distretto trentino del biologico per favorire e sostenere un cambiamento di cui il nostro territorio ha bisogno: coltivare, allevare, trasformare e lavorare i prodotti agricoli prevalentemente con metodi biologici per la nostra salute, per quella delle nostre acque e dei terreni, per un’alimentazione più sicura e sostenibile. Salute, ambiente-biodiversità ed economia locale ne gioverebbero.
Dalla Provincia devono arrivare anche iniziative legislative e provvedimenti amministrativi che incentivino e finanzino la ricerca sul tema per supportare scientificamente l’intero processo.
Infine è opportuno che in questo cambiamento si metta al centro anche la tutela del lavoro di qualità, dando massima attenzione al rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, favorendo percorsi di crescita formativa della manodopera e creando occasioni di occupazione anche per profili qualificati nel comparto agricolo.
Trento, 20 settembre 2021




La UIL FPL Sanità del Trentino denuncia la grave situazione che i Lavoratori stanno vivendo in questo delicato periodo, in particolare la carenza di personale Infermieristico, Tecnico Sanitario, Ostetrico ed OSS.
La UIL FPL Sanità aveva già paventato il possibile scenario nell’applicare il DL n.44/2021. Nell’ultima riunione in Meet l’Apss aveva rassicurato le Parti Sociali che non si sarebbero creati disagi all’interno dei vari Ospedali Trentini, nulla è stato fatto per poter, almeno, tamponare questa grave situazione che veniva a crearsi.
È semplicemente immorale come si continui a gestire questi Professionisti Sanitari che operano nel mondo della sanità Trentina. Dopo quasi due anni di pandemia dove i Dipendenti hanno sùbito un aggravio di carico di lavoro senza precedenti, oggi l’Apss chiede agli stessi di lavorare di più saltando riposi, ferie ed assenze di qualsiasi genere. Tutto ciò per poter sopperire la mancanza dei colleghi sospesi.
Ci chiediamo quanto possa ancora durare questa situazione. Se si tira troppo la corda primo o poi si spezza!!! Quello che si sta verificando è che, Professionisti Sanitari e OSS dopo anni di onorato servizio chiedono mobilità in altre regioni o addirittura la cessazione dal servizio. Parliamo di lavoratori che ogni giorno operano con diligenza e professionalità. Ma l’Assessorato competente e i Vertici aziendali sono consapevoli di cosa sta avvenendo?
Difficoltoso è anche il lavoro dei Coordinatori delle varie Unità Operative e servizi negli Ospedali di Trento, Rovereto, Cles, Arco, Borgo, Cavalese e Mezzolombardo indotti dai Dirigenti aziendali a riorganizzare la turistica dei Sanitari e OSS che devono cosi rinunciare a ferie e riposi.
In questo periodo un’altra categoria di persone che ne paga le conseguenze è il Cittadino. Dove nel momento in cui si rivolge ad una struttura sanitaria Trentina potrebbe vedersi assistito e curato da professionisti sempre più esausti, in numero minore e con servizi ridimensionati.
Visto che ne l’Assessorato alla Salute ne l’Apss si sta facendo carico di questa grave situazione, come UIL FPL Sanità abbiamo organizzato un Sit-in giorno 24 Settembre c.a. dalle ore 9:30 alle ore 11:30 davanti gli uffici dell’Apss in via Degasperi a Trento per protestare il disagio creato. Giuseppe Varagone e Michele Falzone invitano questi Professionisti a partecipare.
Giuseppe Varagone
Segretario UIL FPL Sanità del Trentino
Trento 18.09.2021


Cambiare le pensioni, adesso. La vertenza continua
Cgil, Cisl e Uil hanno presentato al Governo una piattaforma unitaria che ha l’obiettivo di migliorare e riformare il sistema pensionistico, in continuità con l’iniziativa condotta nei confronti dei precedenti Governi e che ha permesso di conseguire in questi anni importanti risultati.
Il tema delle pensioni rimane aperto.
Sono tanti i problemi urgenti da affrontare.
A pochi mesi dal rischio di un nuovo pesante scalone il Governo ancora non si è espresso.
Per questo CGIL CISL e UIL chiedono con forza che un confronto celere e realmente produttivo sia avviato perché dare risposte concrete è più che mai urgente e importante per riportare EQUITÀ SOCIALE nel sistema, attraverso una riforma strutturale.
Alcune delle richieste contenute nella piattaforma sindacale sono:
- la possibilità di andare in pensione:
• a partire dai 62 anni di età;
• con 41 anni di contributi a prescindere
dall’età; - il riconoscimento pensionistico della diversa gravosità dei lavori, del lavoro di cura e delle donne e dei disoccupati;
- l’introduzione di una pensione di garanzia per i più giovani e per chi svolge lavori poveri e discontinui;
- la tutela del potere di acquisto delle pensioni, il rafforzamento della 14a mensilità e l’allargamento della platea dei percettori;
- il rilancio della previdenza complementare.
Scarica il pdf: Volantino PENSIONI ALTA-4