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18 Nov
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Bilancio, nel 2022 bonus nidi e tariffe bloccate. Comune, confronto tra Ianeselli e sindacati sulla manovra: pronto il «patto per la città»

18 novembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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18 Nov
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Contratti pubblici, parte la petizione«Il triennio 2019-2021 va pagato». Sindacati all’attacco. La Uil incontra il direttore generale Nicoletti

18 novembre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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18 Nov
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Dieci letti di semi-intensiva entro l’estate

18 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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18 Nov
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Sanità, posti di lavoro a rischio. Domani la manifestazione

18 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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18 Nov
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Nidi, rette giù anche per il 2022. Cgil, Cisl e Uil al sindaco: fare di Trento una città a emissioni zero

18 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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18 Nov
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CARTIERE DEL GARDA. Ieri assemblea di Cgil, Cisl e Uil sul nuovo contratto

18 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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18 Nov
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Comune di Trento. Cgil Cisl Uil pronti ad un “patto per la città”. Questo pomeriggio confronto con il sindaco Ianeselli sul bilancio di Palazzo Thun

Comune di Trento. Cgil Cisl Uil pronti ad un “patto per la città”. Questo pomeriggio confronto con il sindaco Ianeselli sul bilancio di Palazzo Thun

Se ne era discusso l’estate scorsa, nell’ambito del confronto sull’assestamento bilancio, e adesso il progetto di arrivare ad un protocollo condiviso e trasversale per il futuro della città potrebbe avviare i primi passi. Cgil Cisl Uil, infatti, sono pronti a fare la loro parte su patto che metta al centro il tema della qualità del lavoro, della sostenibilità ambientale e della rigenerazione urbana, dell’inclusione sociale e della crescita economica. E’ questo quanto emerso oggi pomeriggio durante l’incontro tra i segretari generali di Cgil Cisl Uil e il sindaco Franco Ianeselli. Il confronto ha avuto al centro anche i contenuti del prossimo bilancio preventivo del Comune di Trento. In merito Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno sottolineato la necessità che le scelte di investimento, ed in particolare quelle per i cantieri più significativi, a partire dal bypass ferroviario, siano orientate a fare di Trento una città a “0” emissioni, rafforzando la mobilità sostenibile, migliorando la rete di trasporto pubblico e favorendo dei progetti di rigenerazione urbana che restituiscano spazi alla collettività. Chiaramente Cgil Cisl Uil si sono soffermati anche sulle implicazioni occupazionali che queste operazioni comporteranno chiedendo al Comune di Trento una stretta collaborazione perché i nuovi grandi investimenti che interesseranno il capoluogo diventino l’opportunità per migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro, a cominciare dagli appalti.
Una città più moderna, sostenibile e con una qualità elevata di servizi è anche una città più attrattiva; Cgil Cisl Uil si sono soffermati sull’importanza di attrarre sul territorio cittadino nuove attività economiche e nuove professionalità, anche valorizzando il rapporto con l’Università di Trento.
I sindacati hanno apprezzato la scelta di mantenere invariate le tariffe dei servizi pubblici e hanno espresso preoccupazione per la pressione a cui sono sottoposte molte famiglie a causa dell’incremento dei costi, in primis quelli energetici. Massima attenzione è stata chiesta sul rafforzamento dei servizi conciliativi, in particolare sugli asili nido per i quali Palazzo Thun conferma l’abbattimento delle rette anche per il 2022. “Una scelta che va nella giusta direzione”, hanno commentato i tre segretari, chiedendo anche all’Amministrazione la disponibilità di ragionare su tutti i servizi conciliativi e le relative tariffe non appena sarà operativo il nuovo assegno universale nazionale. I sindacati hanno sottolineato anche l’importanza di ampliare i posti disponibili nei nidi e hanno auspicato che il Comune si faccia capofila di “un progetto che integra dimensione educativa e sociale per sostenere i bisogni conciliativi delle famiglie con figli dai 3 ai 14 anni almeno, soprattutto nei mesi estivi”.
Sempre in tema di sociale Cgil Cisl Uil hanno chiesto massima attenzione al tema della casa, con interventi per aumentare gli alloggi di edilizia sociale per sostenere le famiglie con bisogni abitativi e la verifica della fattibilità del fondo per la morosità incolpevole. Altro tema particolarmente importante per i sindacati è quello della domiciliarità e del rafforzamento dell’integrazione tra dimensione sociale e dimensione sanitaria. “Trento può diventare un’avanguardia nella domiciliarizzazione dei servizi socio-sanitari”, hanno concluso i tre segretari.

Trento, 17 novembre 2021

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16 Nov
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«Manovra senza strategia e coraggio». Sindacati: poche risorse per i contratti e non c’è l’obiettivo zero emissioni

16 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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16 Nov
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Finanziaria. Manovra insufficiente su fisco e svolta sostenibile. Cgil Cisl Uil oggi in Commissione: manca una strategia lungimirante per il futuro del Trentino. La Giunta non mantiene gli impegni ed evita ogni confronto

Finanziaria. Manovra insufficiente su fisco e svolta sostenibile. Cgil Cisl Uil oggi in I Commissione: manca una strategia lungimirante per il futuro del Trentino. La Giunta non mantiene gli impegni ed evita ogni confronto

 

Una manovra con poco coraggio e scarsa visione. Che non mette in campo nessuna vera accelerazione sulla svolta ambientale e che non prevede modifiche significative sulle politiche fiscali, a vantaggio di famiglie, lavoratori e pensionati. E’ questo in estrema sintesi il giudizio che Cgil Cisl Uil hanno dato della legge di stabilità questa mattina, questa mattina durante l’audizione in I Commissione. Le tre sigle hanno stigmatizzato anche il metodo dell’Esecutivo basato, ormai è evidente, sul rifiuto di ogni confronto con le parti sociali. “Il Governo provinciale non intende condividere una strategia per il futuro del Trentino né negli obiettivi di breve periodo per l’uscita dalla crisi economica che nel corso del 2020 ha provato una caduta del Pil di quasi il 10%, né in quelli di più lungo respiro. Anzi il presidente Fugatti si è rimangiato ripetutamente la promessa di aprire un confronto con tutte le forze sociali”, hanno ribadito davanti ai consiglieri i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Una scelta che cozza con la complessità delle sfide che il Trentino ha davanti. A cominciare dalla rivoluzione ambientale su cui Cgil Cisl Uil si sarebbero attesi, già da questa manovra, maggior coraggio vista l’urgenza che hanno per il Trentino un modello di sviluppo sostenibile accanto ad un piano di manutenzione straordinaria per gestire la fragilità del territorio. “Purtroppo sul bilancio in discussione oggi non ci sono le risorse necessarie a far fronte ad un impegno così gravoso e tutto è rimandato alla fase di attuazione del Pnrr nella speranza che i Ministeri competenti finanzino almeno parzialmente i progetti di messa in sicurezza del territorio”.
Al contrario il Trentino dovrebbe anticipare le strategie internazionali per arrivare ad essere un territorio a zero emissioni, anticipando risorse pubbliche e private per sostenere modelli produttivi più sostenibili e favorire la riconversione ecologica. Nulla di tutto ciò pare essere prioritario per la Giunta. Così come non sembra esserci una strategia di lungo termine per gestire anche gli effetti che la transizione ecologica produrrà, inevitabilmente, sull’occupazione. E anche per questa ragione che i sindacati hanno ribadito la necessità di rafforzare le politiche attive e passive del lavoro, mettendo le mani avanti di fronte a qualsiasi idea di abbandonare il sistema di ammortizzatori sociali per investire solo sulle politiche attive. “Politiche passive e politiche attive vanno entrambe potenziate e meglio coordinate per far sì che gli strumenti di protezione sociale e di sostegno al reddito siano funzionali all’attivazione sul mercato del lavoro grazie al supporto dei servizi per l’impiego”. Un obiettivo perseguibile solo potenziando le risorse umani dei centri per l’impiego come avverrà nel resto d’Italia.
Altro capitolo che ha suscitato parecchie perplessità è la questione fiscale. Anche su questo fronte la manovra non mostra sufficiente coraggio, a differenza della vicina provincia di Bolzano che abbandonerà la aliquote agevolate Irap aumentando il gettito per le casse pubbliche. Nella manovra trentina invece non c’è selettività per gli sgravi fiscali alle imprese e manca una strategia per contrastare elusione ed evasione fiscale.
Sul piano fiscale non arrivano nemmeno risorse per le fasce più deboli della popolazione: la Giunta infatti non ripristina le agevolazioni fiscali Irpef per i redditi medio-bassi.
Su questo fronte, al contrario, Cgil Cisl Uil hanno proposto una più consistente deduzione del reddito di lavoro femminile a fini Icef per garantire alle famiglie in cui almeno due persone lavorano agevolazioni nell’accesso ai servizi.
Prioritari restano anche i capitoli della formazione, del potenziamento del welfare per le famiglie, a cominciare da una vera politica della casa con la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale e agevolata. Servono anche più risorse per la prevenzione sanitaria, la medicina territoriale e l’integrazione socio-sanitaria.
Infine il tema della riforma istituzionale, che dovrebbe vedere la luce entro i primi mesi del 2022. Cgil Cisl uil hanno insistito sulla necessità di innovare, semplificandolo l’assetto istituzionale, anche per accompagnare con un sistema pubblico efficiente il piano di rilancio economico. Un mosaico in cui però manca una tessera fondamentale: la valorizzazione del personale.
Anche questo bilancio non porterà il rinnovo del contratto per i dipendenti del sistema pubblico trentino, della scuola e della sanità. Un voltafaccia che lascia i dipendenti della Pubblica amministrazione trentina, unici in tutta Italia, senza il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il triennio 2019-2021. Il tutto mentre oggi l’Autonomia gode di maggiori risorse rispetto a quanto si prevedeva all’atto della stipula dell’accordo”, hanno concluso Grosselli, Bezzi e Alotti.

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16 Nov
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Sullo sviluppo sostenibile la Giunta sia coerente. Cgil Cisl Uil criticano la scelta di non spostare su questo capitolo la fetta più consistente della programmazione FESR. “Non si può firmare un Patto per una svolta sostenibile e poi non dare gambe ai progetti”

Sullo sviluppo sostenibile la Giunta sia coerente. Cgil Cisl Uil criticano la scelta di non spostare su questo capitolo la fetta più consistente della programmazione FESR. “Non si può firmare un Patto per una svolta sostenibile e poi non dare gambe ai progetti”

“La svolta verso un modello di sviluppo sostenibile per il nostro territorio, particolarmente fragile ed esposto ai rischi dei cambiamenti climatici, deve avvenire nei fatti, non solo con i buoni propositi”. Lo affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, ai quali non sfugge l’incoerenza della Giunta sul tema. Le tre sigle sindacali, infatti, giudicano negativamente la scelta dell’Esecutivo di non programmare la quota maggioritaria delle risorse dei Fondi strutturali europei 2021-2027, sul capitolo Europa più sostenibile. “Nei mesi scorsi avevamo chiesto all’assessore Spinelli di spostare la programmazione dei fondi FESR destinando il 60% degli oltre 180 milioni finanziati dalla UE per i prossimi sette anni sui temi della transizione ecologica e della sostenibilità vista anche l’urgenza di affrontare queste questioni per il nostro territorio – fanno notare Grosselli, Bezzi e Alotti -. Prendiamo atto, invece, che oggi la Giunta provinciale ha deciso di mantenere tutto invariato e dunque la grossa fetta della programmazione rimarrà su competitività delle imprese e digitalizzazione, solo una quota residuale per la sostenibilità”.
E il tutto avviene ad una settimana esatta dalla presentazione del Patto per lo sviluppo sostenibile. Un Patto che Cgil Cisl uil firmeranno nei prossimi giorni, presentando alcune osservazioni relative alla tematiche dell’inclusione dei migranti. “Quello fatto con il Patto è sostanzialmente un buon lavoro. Dal nostro punto di vista si poteva arrivare ad un testo finale più coraggioso in tema di strategie di sostenibilità, ma è comunque un buon punto di partenza”, insistono i tre segretari, per i quali adesso la priorità dovrebbe essere dare concretezza agli impegni messi nero su bianco. “Per tradurre in pratica le strategie dello SPROSS sarebbe stato opportuno garantire risorse certe, come quelle dei Fondi strutturali europei. Non è sufficiente sostenere che arriveranno le risorse del Pnrr e che potranno essere usate per la transizione ecologica. Non sappiamo, infatti, quante risorse spetteranno al Trentino, mentre il nostro territorio ha bisogno di interventi urgenti”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 12 novembre 2021

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