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29 Lug
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Sanità. Uil contro gli aumenti ai consiglieri. Varagone: «Uno schiaffo»

  29 luglio 2021 –  l’Adige

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29 Lug
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A Trento scatta la protesta contro il requisito dei 10 anni per il bonus nascita

  29 luglio 2021 –  Trentino, Corriere del Trentino

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29 Lug
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Cgil, Cisl e Uil sugli arresti alla ditta di Lavis «Più controlli e nuove regole sugli appalti»

  28 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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29 Lug
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Scuola. L’affondo dei sindacati:«Alla fine di luglio nessuno sa ancora come sarà l’anno»

  28 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

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29 Lug
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«Si aumentano lo stipendio ma niente soldi ai lavoratori» Cgil, Cisl e Uil contestano la manovra d’assestamento

  28 luglio 2021 –  l’Adige

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28 Lug
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I bambini sono tutti uguali. Via il requisito dei dieci anni per il bonus nascita Oggi presidio di Cgil, Cisl Uil e Acli insieme ai rappresentanti delle comunità straniere “Il Consiglio provinciale può cambiare la legge. No ad una società basata sulla discriminazione”

I bambini sono tutti uguali. Via il requisito dei dieci anni per il bonus nascita Oggi presidio di Cgil, Cisl Uil e Acli insieme ai rappresentanti delle comunità straniere “Il Consiglio provinciale può cambiare la legge. No ad una società basata sulla discriminazione”

No ad una società che discrimina tra cittadini fin dalla culla. E’ questo l’appello ribadito questa mattina da Cgil, Cisl Uil e Acli insieme ai rappresentanti delle comunità straniere, alla Caritas diocesana, al mondo del volontariato trentino che con un presidio in Piazza Dante hanno rilanciato la petizione per modificare i criteri di accesso al bonus nascita trentino che oggi esclude tutti i bambini e le bambine nate da famiglie che non sono residenti da almeno dieci anni in Italia. Un requisito discriminatorio per cambiare il quale si chiede l’intervento del Consiglio provinciale.

“Quello per cui ci stiamo impegnando – è stato sottolineato da Luca Oliver delle Acli che insieme a Cgil Cisl Uil sta promuovendo la raccolta firma per cambiare la norma provinciale – non è una questione meramente economica. Regole come queste minano le basi culturali e sociali su cui si è costruita la nostra società, che da sempre valorizza le diversità come un punto di forza”.

Parole a cui ha fatto eco anche Zebenay Jabe Daka, il rappresentante della comunità etiope in Trentino: “La politica deve essere a servizio delle persone, non uno strumento per discriminare tra persone. Nessuno sceglie dove nascere. Chi oggi sostiene questa misura non è nato per scelta in Trentino. Dobbiamo batterci per continuare a far comprendere che la comunità è un punto di forza della nostra comunità. Tutti i 4mila bambini che nascono ogni anno su questo territorio sono trentini, a prescindere dalla provenienza dei loro genitori. Mio figlio è trentino e canta l’inno di Mameli. Questa norma vuole dire che i bambini non sono tutti uguali”.

Sul valore della diversità, dell’inclusione è intervenuto anche don Cristiano Bettega della Caritas diocesana sottolineando il rischio che sta correndo la comunità trentina richiudendosi in se stessa. “Chiudersi, costruire muri non è la strada per difendere la propria identità. La storia ci insegna che le società che si sono chiuse, che hanno escluso, sono destinate a morire”.

Duro il commento anche di Claudio Bassetti del Cnca che ha parlato di demolizione della cultura dell’accoglienza attraverso atti che sono di vera e propria discriminazione “una cultura che si insinua goccia dopo goccia nella nostra comunità tagliando fuori chi vorrebbe farne parte”.

E il tutto avviene mentre il mondo, anche in Trentino, va in direzione opposta. Basta guardare il sistema economico provinciale che difficilmente potrebbe reggersi senza il supporto dei lavoratori e delle lavoratrici straniere. “Già oggi il 40 per cento dei lavoratori del turismo nel nordest non è italiano; il 38 per cento degli operai iscritti in cassa edile non è italiano. Questa è la realtà ed è solo includendo, costruendo politiche di integrazione che la nostra società si rafforza”, ha concluso Andrea Grosselli a nome di Cgil Cisl Uil.

In Trentino su 3200 bambini e bambine che hanno i requisiti per accedere al bonus nascita trentino, 140 restano tagliati fuori perché nati da un papà e una mamma residenti da meno di dieci anni in Italia. Vale a dire appena il 4,4% del totale. Sono numeri che dimostra come la misura voluta dalla Giunta Fugatti è solo discriminatoria. Anche per questa ragione la raccolta firme e l’impegno di Cgil, Cisl Uil e Acli proseguirà nelle prossime settimane con nuove iniziative.

Intanto è possibile firmare l’appello su change.org a questo link http://chng.it/PVb4MGVD

 

Trento, 28 luglio 2021

I bambini sono tutti uguali. Regione 280721

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28 Lug
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Servizio Urbano di Trento, acquazzoni e ritardi, è sempre colpa dell’autista?

Servizio Urbano di Trento, acquazzoni e ritardi, è sempre colpa dell’autista?

Due giorni di acquazzoni estivi in Trentino e la viabilità subito ne ha risentito andando nel caos in diverse zone. Trento, con la sua viabilità già piuttosto delicata, ha visto lunedì e martedì l’autostrada del Brennero e la tangenziale completamente bloccate con i veicoli alla ricerca di percorsi alternativi che, di conseguenza, bloccano l’intera città. Queste situazioni si verificano oramai quasi giornalmente e a risentirne sono, purtroppo, anche i nostri autobus.

I ritardi e la lentezza generale, comprensibilmente, si ripercuotono molto sull’ umore dei nostri cittadini che pretendono, tra l’altro, puntualità e mezzi pubblici non sovraffollati. Servono inderogabili scelte coraggiose da parte della politica, perché la scellerata scelta del risparmio ad ogni costo ci porta inevitabilmente a perdere quel presunto primato di eccellenza e funzionalità con cui il nostro territorio si fa bello. Troppi progetti sulla viabilità, infatti, non hanno visto la luce e il traffico ormai è insostenibile. Aspetteremo l’inizio delle scuole per scaricare l’ennesima colpa sul trasporto pubblico, e in particolare sugli autisti?

Ci vogliono invece più corsie preferenziali e semafori intelligenti. Oltre a questo, si devono sistemare i turni di lavoro degli autisti che sono sempre sotto pressione. Le pause dei capolinea non sono sufficienti, i tempi di percorrenza sono fermi agli anni Ottanta.
Gli autisti di Trentino Trasporti, quindi, scappano dal servizio Urbano di Trento per trasferirsi a Rovereto o in altre località più tranquille, perché sono stufi di promesse elettorali, mai concretizzate, che – a differenza dei mezzi bloccati nel traffico – scorrono via come l’acqua.

Cordiali saluti

Per la UILTRASPORTI del Trentino Il segretario
Nicola Petrolli
Cel. 3666762302

 

Scarica il pdf: viabilità Trento COM trasporti 280721

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28 Lug
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Plauso a Comune di Trento x Bonus Affito Covid, manca completamente intervento su affitti PAT e sblocco assegnazioni alloggi ITEA spa

Plauso a Comune di Trento x Bonus Affito Covid, manca completamente intervento su affitti PAT e sblocco assegnazioni alloggi ITEA spa

UN PLAUSO DELLA UIL DEL TRENTINO AL COMUNE DI TRENTO PER LO STANZIAMENTO DI 700.000 EURO PER IL “BONUS AFFITTI” ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’, CAUSA COVID, NEL PAGAMENTO DEGLI AFFITTI PRIVATI.
NESSUN AIUTO DALLA PROVINCIA, NECESSARIO PENSARE PER IL FUTURO ALL’ISTITUZIONE STRUTTURALE DEL “FONDO PER LA MOROSITA’ INCOLPEVOLE” NEI COMUNI AD ALTA DENSITA’ ABITATIVA ED AD UN RILANCIO DELL’EDILIZIA SOCIALE DELLA PROVINCIA, COMPLETAMENTE ABBANDONATA DALLA GIUNTA FUGATTI. ANCHE ITEA RIMETTA IN CIRCOLO IL MILGIAIO DI ALLOGGI SOCIALI SFITTI.

Le famiglie residenti nel comune di Trento che hanno subito una riduzione di reddito di almeno il 25% a causa della stagione Covid, potranno presentare da settembre richiesta di contributo una tantum, suffragata dall’ISEE “corrente” e dal contratto di affitto in essere. La provvidenza dovrebbe consentirà agli aventi diritto ai ricevere dai 1000 ai 1500 euro a seconda delle fasce Isee d’appartenza che daranno diritto al contributo, dai 9360 ai 26.000 euro Isee.

La Uil esprime grande plauso per l’intervento del Comune di Trento e rilancia per il futuro la proposta di istituire in via permanente e strutturale, almeno a Trento e nei Comuni ad alta densità abitativa, i “Fondi per la morosità incolpevole” , in modo analogo a quanto accade in altre realtà italiane o a quanto già istituito negli anni scorsi anche presso la Comunità di Valle della Vallagarina.

Non possiamo inoltre non stigmatizzare l’assoluto immobilismo della Giunta Fugatti riguardo alle politiche di edilizia sociale, nel momento particolarmente delicato della pandemia, sia relativamente al sostanziale azzeramento dell’assegnazione di alloggi ITEA nuovi ed al forte rallentamento anche per gli alloggi pubblici di risulta (235 nel 2019) a disposizione delle 3.000 famiglie in possesso dei requisiti di legge.

La Uil chiede inoltre anche alla nuova Presidente Itea spa Gerosa ed alla Consigliera Maffioletti (che ne faceva parte a suo tempo) di re-istituire la Commissione Sociale ITEA, cassata nel 2017 dalla Giunta Rossi durante la Presidenza Ghirardini.
Era l’unico luogo, si badi bene, informativo e consultivo, in cui i rappresentanti dei lavoratori e pensionati, nonché degli inquilini ITEA, venivano informati delle politiche abitative ITEA e dei programmi di sviluppo e gestione della società.

Non è pensabile che una società pubblica la cui stragrande parte di patrimonio è stata costituita con le risorse dello Stato e dei lavoratori e pensionati (contributi Gescal) ed il cui bilancio discende dalle assegnazioni di fondi pubblici provinciali e delle pigioni dei suoi inquilini, si arrocchi in solitudine senza rapporti con i rappresentanti dei lavoratori e pensionati e degli inquilini.

Vanno privilegiate le iniziative di piccola manutenzione straordinaria ed ordinaria del patrimonio Itea per rendere assegnabili il migliaio di alloggi sfitti, dando così risposta alle famiglie ed evitando di intraprendere iniziative immobiliari milionarie ( vedi Progetto Stardust Torri di Man) cui le ditte edili trentine non sono interessate a partecipare e che lasciano sfitti per “lavori in corso”, decine di appartamenti.

Ribadiamo infine che l’assenza di politiche abitative sociali dell’affitto non può essere compensata né da contributi per l’acquisto della prima casa o solo con la promozione del canone moderato, visto che anche il Social Housing locale è per il momento sospeso.

Scarica il pdf: bonus affitto Comune di Trento – esigenza politiche della casa PAT strutturali

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28 Lug
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Assestamento. Per la giunta Fugatti il tempo delle riforme non arriva mai. Cgil Cisl Uil: l’Esecutivo rinuncia ad ogni visione di prospettiva e non stanzia un euro per i lavoratori stagionali

Assestamento. Per la giunta Fugatti il tempo delle riforme non arriva mai. Cgil Cisl Uil: l’Esecutivo rinuncia ad ogni visione di prospettiva e non stanzia un euro per i lavoratori stagionali

“Mentre il Governo nazionale, in una situazione di crisi straordinaria, vincola la ripresa del Paese ad un piano di riforme consapevole che se non si sciolgono i nodi che bloccano la crescita dell’Italia non si sarà nessuna ripartenza, all’opposto la giunta Fugatti per l’ennesima volta condanna il Trentino ad una visione senza prospettiva con un assestamento senz’ ambizione e senza riforme”. Usano queste parole i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino per bocciare la manovra di assestamento in discussione in Consiglio provinciale.

Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti puntano il dito contro l’assenza di visione dell’Esecutivo. “Per il presidente Fugatti il tempo delle riforme non arriva mai e si rimanda da una manovra all’altra, mentre a Roma in meno di due mesi il Governo sta mettendo in campo riforme per rendere l’economia nazionale più produttiva e robusta”. Il riferimento è al mancato rispetto degli impegni assunti in Aula nel dicembre scorso quando il presidente Fugatti aveva promesso pubblicamente di voler aprire un confronto con le parti sociali e in Consiglio sulle priorità per la ripresa e la crescita strutturale del Trentino. “Promesse a cui, a distanza di 7 mesi, non è seguito nulla”.

E la cosa più grave è che questo accade in un momento in cui anche il Trentino arriveranno importanti risorse grazie al Pnrr a cui potrebbero aggiungersi ulteriori milioni di euro se arrivasse in porto una revisione degli accordi con lo Stato per finanziare le prerogative dell’Autonomia. “E’ auspicabile che questo scenario si concretizzi, ma lascia basiti il fatto che rischiamo comunque di perdere l’occasione per rafforzare e rendere più inclusiva la nostra economia perché non abbiamo nessun programma di lungo periodo”.

Nel merito Cgil Cisl Uil giudicano la manovra assolutamente insufficiente nelle misure per il sostegno ai lavoratori e alle famiglie e sollecitano il Consiglio provinciale ad inserire un intervento per la copertura dei versamenti previdenziali di stagionali e precari che sono rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali.

Altro nodo irrisolto è quello del rinnovo dei contratti pubblici, per i quali non ci sono mai risorse a sufficienza. “Una spiegazione che stride di fronte alla scelta con cui lo stesso presidente Fugatti la scorsa settimana si è aumentato lo stipendio dando il via libera non solo al pagamento degli arretrati peserà sulle loro buste paga fino a 600 euro al mese ma anche all’aumento automatico delle indennità. “Per infermieri, insegnanti, vigili del fuoco,funzionari amministrativi, in generale per tutto il personale del sistema pubblico provinciale, socio-sanitario e della scuola, però non ci sono soldi”, commentano amari i tre segretari generali. Che aggiungono ironici: “Di fronte a questo scenario sconsolante però i lavoratori avranno almeno di che consolarsi con il concerto del Blasco, ovviamente pagato in gran parte con le loro tasse”.

Trento, 27 luglio 2021

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27 Lug
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PRESIDENTE, QUALE CONFRONTO? Relazione alla Manovra di assestamento: Fugatti certifica il “niet” al rinnovo contrattuale ma chiede collaborazione con i dipendenti pubblici.

PRESIDENTE, QUALE CONFRONTO? Relazione alla Manovra di assestamento: Fugatti certifica il “niet” al rinnovo contrattuale ma chiede collaborazione con i dipendenti pubblici.

Ennesimo smacco per i dipendenti pubblici trentini: se da una parte viene richiesto loro di innovarsi e rinnovarsi nei servizi ai cittadini, dall’altra viene tolto il diritto al rinnovo contrattuale, dichiarando l’assenza di risorse per tutto questo personale.
Questo esplicita il Presidente Fugatti durante l’illustrazione della Manovra, “la pubblica amministrazione provinciale sa essere motore nei processi di innovazione organizzativa e siamo convinti che anche questa volta intende fare la sua parte. Senza sottrarsi al confronto: anche se francamente, appare piuttosto riduttivo ricondurre le criticità al (mero) rinnovo del contratto, per il quale, piaccia o no, i soldi ancora non ci sono”.

Ecco quindi la sentenza: rivoluzioneremo il Trentino ma a costo zero!
Quanto poi al distretto intelligente e superamento dello smart working chiariamo subito che non permetteremo in alcun modo operazioni unilaterali che intendano condizionare la modalità del lavoro agile a modifiche dell’orario di lavoro ispirate a logiche di puro consenso anziché a modelli organizzativi ponderati e in prospettive di innovazione digitale. Condividiamo che il tema della PA non può ridursi al mero rinnovo contrattuale ma evidentemente è presupposto fondamentale per riformare la pubblica amministrazione trentina in senso tecnologico, con la riforma degli ordinamenti professionali e con la contrattualizzazione del lavoro agile.
Questo è quello che pensa il Presidente quella che, da anni, è certificata la miglior Pubblica Amministrazione d’Italia, certificazione che non può essere riconducibile a questa Giunta provinciale che non ha dimostrato, fin ora, nessun merito.
Il confronto poi, quello ricercato dalle Organizzazioni sindacali, è inesistente ormai da mesi e dobbiamo leggere sui documenti, o sui comunicati stampa, il destino di 32.000 persone (con annesse famiglie).
Abbiamo visto passare risorse per imprenditori, albergatori, impianti di risalita, consiglieri regionali e, notizia di ieri, la predisposizione per un’area concerti dove adesso sorge il centro vaccinale: tutto tranne risorse per la pubblica amministrazione, i propri dipendenti e tutto il sistema che ruota nei servizi pubblici (nidi, settore educativo, assistenza domiciliare, ecc). Panem et circenses.

Per la FP CGIL

Luigi Diaspro

Per la CISL FP

Beppe Pallanch

Per la UIL FPL EE.LL.

Marcella Tomasi

 

Scarica il pdf: Presidente, quale confronto Osservazioni alla relazione di Fugatti

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