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17 Feb
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Assistenza domiciliare, c’è l’accordo A disposizione 250mila euro in più

  17 febbraio 2021 – l’Adige

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17 Feb
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Ruscitti. Sindacati all’attacco: «Riconoscenti solo con i vertici, chi è in prima linea dimenticato»

  17 febbraio 2021 – l’Adige

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16 Feb
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Pochi gli studenti trentini che proseguono gli studi. E la Provincia cosa fa?

16 febbraio 2021

Pochi gli studenti trentini che proseguono gli studi. E la Provincia cosa fa?

 

 

Se si accompagna l’equazione “Meno figli, meno giovani, meno studenti, meno università” in una spirale di ulteriori “minus” come “meno soldi” e “meno coraggio” (ad esempio di lasciare la propria città per studio in piena emergenza sanitaria) si capisce perché anche il Trentino – stando agli organizzatori del Salone dello Studente – si piazza molto male in termini di percentuale di studenti che proseguono gli studi dopo il diploma. Solo il 34,2% degli studenti trentini, infatti, frequenta l’università, contro il 46,1% del Friuli Venezia Giulia, il 45,6% del Veneto e così via. Il calo quindi, seppur generale, si può considerare endemico laddove tutti questi “meno” non fanno risultare, come in matematica, un “più”, precisamente un maggiore sostegno.

I tagli degli ultimi anni alle borse di studio, perciò, a meno che non si trasformino – come vorrebbe l’ex giunta Rossi – nel lungimirante strumento del Piano di accumulo, che però sembra soffrire di seri problemi di adesione, o almeno di trasparenza, visto che non ci pervengono ancora dati rassicuranti sulla sua funzionalità dopo i primi scoraggianti segnali. Questi tagli, dicevamo, rischiano di compromettere ulteriormente il tanto apprezzato sistema universitario trentino.

Come abbiamo spesso affermato, per la Uil il Piano di accumulo lascia intravedere il rischio di tagliare fuori chi, comprensibilmente, non ha ancora le idee chiare sul proprio futuro e, ancor più, le famiglie meno benestanti, costrette oggi a mettere mano al portafogli per tante altre politiche pubbliche, dalla sanità ai servizi sociali (è rivolto, infatti, a chi versa almeno 50 euro al mese dall’inizio delle scuole superiori).

Ci sbagliamo? Ne saremmo lieti, ma andrà dimostrato. Quante famiglie vi hanno aderito? Quanto è costato e a quanto ammonta il montante dell’accumulo? E l’assessore Bisesti ha sott’occhio la situazione o pensa a qualche piano alternativo? A quanto ammontano le risorse investite nell’istruzione accademica dei nostri giovani?

 

Walter Alotti

Segretario Generale UIL del Trentino

Scarica il pdf: iscritti universita 2021 COM 160221

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16 Feb
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Vaccini, urgente una campagna istituzionale per promuovere l’adesione tra i lavoratori

Vaccini, urgente una campagna istituzionale per promuovere l’adesione tra i lavoratori

Cgil Cisl Uil: preoccupa l’adesione limitata in ambito sanitario. La Giunta ha ignorato le nostre richieste e c’è bisogno di sostenere l’adesione ai vaccini con informazione chiara e trasparente

I primi dati sull’adesione alla campagna vaccinale tra il personale sanitario preoccupano i sindacati che chiedono alla Giunta di non perdere tempo e avviare subito una campagna di informazione sulla sicurezza e l’utilità dei vaccini contro il coronavirus in tutti i luoghi di lavoro. Una richiesta, a dire il vero, avanzata ormai un mese fa da Cgil Cisl Uil nell’ambito del Tavolo provinciale per la salute e la sicurezza, ma caduta nel vuoto. “Siamo alla vigilia di una nuova fase della campagna vaccinale che coinvolgerà dai prossimi giorni nuove categorie di lavoratori e lavoratrici. E’ indispensabile lavorare tutti nella stessa direzione per assicurare la migliore riuscita possibile della campagna”, spiegano Manuela Faggioni, Milena Sega e Alan Tancredi che rappresentano le tre confederazioni al tavolo provinciale. E aggiungono: “I numeri sull’adesione del personale sanitario non solo all’altezza delle aspettative e questo anche a causa della mancanza di un’efficace campagna di informazione da parte della Provincia. Noi l’abbiamo chiesta il 18 gennaio scorso, ma alle rassicurazioni verbali non è seguito nulla. Mercoledì torneremo su questa richiesta, ma intanto si è perso tempo prezioso”. Per i sindacati, invece, serve una campagna di informazione istituzionale che spieghi a lavoratori e cittadini la sicurezza dei vaccini, l’efficacia e l’utilità. “La Giunta mantiene invece un atteggiamento ambiguo. Il vaccino infatti è l’arma più sicura per uscire da questa emergenza sanitaria e questo non lo si può professare a parole, senza mettere poi in atto strategie che concretamente portino in questa direzione, chiarendo i dubbi dei lavoratori e dei cittadini. Questo è inaccettabile e pericoloso perché senza livelli adeguati di copertura vaccinale si rischia di compromettere l’efficacia della campagna con danni sulla salute pubblica e, inevitabilmente, sull’economia, già messa in ginocchio dalla pandemia”, concludono Faggioni, Sega e Tancredi.

 

Trento, 15 febbraio 2021

 

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16 Feb
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Risorse statali per piccoli comuni, in attesa del Recovery Plan

Risorse statali per piccoli comuni, in attesa del Recovery Plan

 

Sono 58 i comuni trentini, da Amblar-Don a Vignola-Falesina passando da Bresimo, Carisolo,  Cinte Tesino,  Palu` del Fersina, Telve, tutti quelli con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, che percepiranno 81.300,81 euro ciascuno per la realizzazione e messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici, strade e patrimonio comunale, per l’anno 2021. Un totale di 4.715.446,98 euro di contributi che il Ministero dell’Interno con legge 28 giugno 2019, n.58 (quota parte per il Trentino di una assegnazione nazionale di 160 milioni di euro) distribuisce e per i quali i Comuni sono tenuti ad avviare i lavori entro il 15  maggio 2021, a pena di decadenza del contributo stesso.
Un contributo statale, pur di non rilevante entità, che anticipa ancora una volta gli interventi provinciali per il rilancio dell’attività economica dei piccoli centri.
Il Decreto prevede che i comuni assegnatari rendano nota la fonte del finanziamento e la sua utilizzazione nel proprio sito internet, nella sezione “Amministrazione trasparente” ed i sindaci forniscano tali informazioni al consiglio comunale nella prima seduta utile.
Da una prima verifica, superficiale, a campione, questo obbligo di pubblicità  non ci pare ottemperato. Forse perché  il 50% di anticipo delle risorse in distribuzione è ancora trattenuto dal collettore Pat, che a differenza del resto di Italia, per la nostra autonomia istituzionale, media fra lo Stato ed i Comuni.
Ci auguriamo comunque che sia il Consorzio della Autonomie Locali, che l’Assessore agli Enti Locali Gottardi, che ci sembra sempre piuttosto disimpegnato, vigilino ed evitino che, magari per banali ritardi od omissioni formali dei sindaci o delle amministrazioni comunali, le assegnazioni siano revocate.
In questo momento anche le minime risorse, investite capillarmente nei lavori pubblici, possono in realtà funzionare da volano alle economie delle nostre più piccole comunità ed aiutare la ripresa produttiva e la tenuta occupazionale. Perlomeno  in attesa dell’avvio del Recovery Plan.

Walter Alotti
Segretario generale
Uil del Trentino

 

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16 Feb
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Servizio di assistenza domiciliare. Sindacati : il bando non convince

  16 febbraio 2021 – Trentino

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16 Feb
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Classi in quarantena: undici in più in un giorno. I sindacati: «A rischio i lavoratori più anziani»

  16 febbraio 2021 –  Corriere del Trentino

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16 Feb
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Trenitalia, sabato sciopero notturno del personale

  16 febbraio 2021 – Trentino

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15 Feb
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Coronavirus in Trentino, sindacati contro Provincia: “Vaccini ai cinquantenni su chiamata, agli ottantenni su prenotazione. Che senso ha?”

  15 febbraio 2021 – Trentino

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15 Feb
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I sindacati alla Provincia: “Indispensabile aumentare il numero di tamponi“

  13 febbraio 2021 – Trentino

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