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03 Ago
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I sindacati: «parcheggiare le risorse è scandaloso»

 1 agosto 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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03 Ago
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I sindacati: «parcheggiare le risorse è scandaloso»

 1 agosto 2020 – Trentino (altro…)

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Assestamento. Scandaloso non investire subito i 353 milioni di euro aggiuntivi L’ira di Cgil Cisl Uil: risorse parcheggiate nella disponibilità del presidente Fugatti, invece andrebbero usate subito per far ripartire lavoro ed economia

Assestamento. Scandaloso non investire subito i 353 milioni di euro aggiuntivi

L’ira di Cgil Cisl Uil: risorse parcheggiate nella disponibilità del presidente Fugatti, invece andrebbero usate subito per far ripartire lavoro ed economia

“Non solo la giunta provinciale si rifiuta di valorizzare subito i 353 milioni di euro aggiuntivi in questo assestamento di bilancio, ma parcheggia questi soldi nei fondi di riserva nell’immediata disponibilità del presidente Fugatti che potrà impiegarli senza alcun confronto e come vorrà. Tutto questo è scandaloso e irrispettoso per i lavoratori e le famiglie trentine messe in ginocchio dalla crisi e che dall’impiego immediato di quelle risorse potevano trovare risposte”. Alla vigilia dell’approvazione della manovra in Consiglio provinciale Cgil Cisl Uil criticano ancora una volta la scelta irresponsabile dell’Esecutivo che preferisce tenersi le mani libere sui milioni di euro che lo Stato ha accordato al Trentino per il mancato gettito, sprecando l’occasione di aprire una discussione seria su quelle risorse per far ripartire l’occupazione e l’economia della nostra provincia. Una decisione che le forze politiche di maggioranza stanno avallando. “C’erano tutte le condizioni per anticipare i tempi e valorizzare subito questi stanziamenti, ma il presidente Fugatti ha preferito temporeggiare. Il dubbio è che si preferisca impiegarli con atti amministrativi a settembre in piena campagna elettorale per le amministrative”, incalzano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. “Quella di parcheggiare le risorse non usandole in funzione anticrisi è solo una scelta politica. Sarebbe stato indispensabile invece aumentare subito la capacità di investimenti per sostenere le attività connesse alla gestione della pandemia, a cominciare dal rafforzamento del sistema sanitario, ma anche per dare risposte alle famiglie con politiche di welfare più efficaci, per sostenere l’occupazione fortemente compromessa e per far partire subito un pacchetto di opere pubbliche e manutenzione del territorio che creino valore aggiunto sul territorio, facendo da volano per la ripresa economica”.
Cgil Cisl Uil fanno notare infatti che quanto stanziato nella legge 3/Ripresa trentino su assegno unico e ammortizzatori sociali, ad oltre un mese dalla sua approvazione è ancora solo sulla carta. I lavoratori che ne hanno diritto riceveranno l’integrazione alla cassa integrazione da metà agosto e anche l’attualizzazione dell’Icef per l’assegno unico – quota A sarà operativo da agosto. “Quei provvedimenti dovevano essere efficaci subito e quel che peggio quelle risorse sono già finite perché totalmente insufficienti a rispondere ai bisogni”.
Altro capitolo su cui dovevano essere usati i 353 milioni era quello legato alle politiche industriali per rafforzare le realtà produttive che sono sul territorio, sostenendone lo sviluppo e l’innovazione.
Infine il capitolo delle opere pubbliche. “C’è un lungo elenco di promesse su interventi che dovranno partire. La differenza, però, la fanno i tempi anche in questo caso. E su questo non c’è nessuna chiarezza”. Per questa ragione Cgil Cisl Uil chiedendo a Piazza Dante che venga fornito un cronoprogramma sulle opere previste, per capire quali sono cantierabili subito, quali devono essere ancora progettate in fase preliminare e quali hanno già un progetto esecutivo e si può definire il bando di gara. “La logica è usare la creazione di infrastrutture per ammodernare il Trentino e creare occupazione subito, non tra cinque o dieci anni – proseguono-. Riteniamo importanti le opere illustrate ieri dal presidente Fugatti e dal sottosegretario Fraccaro, ma con gli annunci di opere non ancora né progettate né finanziate non si aprano cantieri e non si crea occupazione. Non servono conferenze stampa per creare consenso o strappare qualche like in più. Servono fatti e ricadute concrete subito perché la crisi è adesso”, concludono i tre segretari provinciali.
Trento, 30 luglio 2020

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02 Ago
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Le domeniche che piacciono a Schmid

 1 agosto 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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31 Lug
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Imprese «Under 35», 361 nuove iscrizioni: ai vertici molte donne

31 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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31 Lug
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«Bene i tamponi ai docenti, ma siamo in ritardo su tutto»

31 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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Varagone
31 Lug
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Comunicato stampa UIL FPL Sanità – Trento 30 Luglio 2020

Comunicato stampa UIL FPL Sanità – Trento 30 Luglio 2020

Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino e Beppe Pallanch Segretario della CISL FP del Trentino, dopo aver appreso la notizia della mancanza sottoscrizione da parte di ARIS e AIOP del contratto della sanità Privata in via definitiva.

Ci siamo immediatamente attivati di mandare una missiva all’Assessore alla Salute e Politiche Sociali Stefania Segnana in cui chiediamo un incontro  per far si che la Stessa si faccia carico tramite il Ministro della Salute Filippo Speranza di questa ingiustizia che oramai dura da ben 14 anni!!!

A fronte del fatto che Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) questi soggetti si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti. Da mesi lavoriamo affinché tutte le garanzie necessarie a portare a buon fine questa trattativa siano assicurate dalle istituzioni e oggi dicono che ancora non basta.

I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti non ci può che essere una reazione forte e determinata. Per questo abbiamo deciso di proclamare lo sciopero nazionale di tutte le strutture Aris e Aiop e di farci promotori di bloccare tutte le strutture che sarà possibile in questa fase, perché non c’è più tempo per le trattative, le controparti hanno fatto saltare ogni sistema di relazioni sindacali. Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto! Chiediamo alle Regioni (nel caso trentino ovviamente si fa riferimento alla Provincia) di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti.

Ci aspettiamo, a partire dal Ministro Speranza, il presidente Bonaccini e tutti gli assessori regionali alla Sanità, nel nostro caso provinciale, una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia».

         Giuseppe Varagone                                                                                                   Beppe Pallanch

Segretario UIL FPL Sanità del Trentino                                                                       Segretario CISL FP del Trentino

 

Scarica il pdf: Trento 30 Luglio 2020 Comunicato stampa

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31 Lug
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«Asili estivi, risorse sprecate dalla Provincia»

31 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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31 Lug
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Sanità privata in sciopero: «Contratto, stop vergognoso»

31 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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30 Lug
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Assestamento. Irresponsabile non usare subito i 218 milioni di euro aggiuntivi

Assestamento. Irresponsabile non usare subito i 218 milioni di euro aggiuntivi

Cgil Cisl Uil hanno incontrato oggi i gruppi consiliari. Assenti i maggiori gruppi di maggioranza e la giunta. “Le nostre richieste ancora inascoltate e nessun confronto sulle risorse aggiuntive arrivate da Roma. A Trento vengono parcheggiate, a Bolzano vengono spese”

 

“Non usare subito, in questo assestamento, i 218 milioni di euro aggiuntivi devoluti da Roma a compensazione del minor gettito è una scelta irresponsabile, di cui né la Giunta né la maggioranza in Consiglio provinciale hanno fornito spiegazioni, evitando anche oggi ogni confronto per paura di dover ammettere di aver sbagliato. Quei soldi infatti vanno usati subito, come ha fatto l’Alto Adige, per dare risposte alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese piegate dalla crisi”.

Lo hanno ribadito stamattina i segretari di Cgil Cisl Uil durante un incontro con i gruppi consiliari e il presidente Kaswalder. All’incontro non ha preso parte nessun esponente dell’Esecutivo né i rappresentanti dei maggiori gruppi di maggioranza, a partire da quelli della Lega. “Evidentemente – hanno commentato con amarezza Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – né la giunta né il gruppo di maggioranza relativa ritengono utile confrontarsi con le parti sociali su una partita così importante, per ragionare insieme su come valorizzare al meglio questo piccolo tesoretto. Il presidente Fugatti non può chiamare tutti, lavoratori, imprese e cittadini alla responsabilità di fronte a questa grave crisi e poi, in modo irresponsabile e non chiaro, scegliere di tenere congelate risorse così ingenti e indispensabili in questa fase”. I 218 milioni di euro infatti sono subito spendibili, come ha dimostrato la Provincia di Bolzano che li ha inseriti nel proprio assestamento, rafforzando una serie di provvedimenti a sostegno delle famiglie in difficoltà, ad integrazione della cassa integrazione e per il sostegno all’affitto per un impegno complessivo pari a 80 milioni di euro. “La Giunta Fugatti su tre manovre ha messo sul tavolo appena 13 milioni di euro per l’assegno unico e 7 milioni di euro per l’integrazione alla cassa integrazione. Risorse assolutamente insufficienti e soprattutto che saranno attuate solo nelle prossime settimane”.

Ai consiglieri provinciali stamattina Cgil Cisl Uil hanno ribadito le loro priorità per una manovra anticiclica che rimetta il Trentino sui binari della crescita e che crei coesione sociale. Al primo posto, tra le questioni irrinunciabili, c’è la sanità. “Non servono solo investimenti legati all’emergenza Covid 19, ma un piano strutturale che potenzi la medicina di territorio, che investa in prevenzione, che rafforzi l’integrazione socio-sanitaria, che dia risposte sull’invecchiamento attivo”. Legato alla salute c’è il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. “Quanto accaduto alla Bartolini è la dimostrazione del rischio che si può correre sui luoghi di lavoro. Serve in tempi rapidi un piano sanitario di prevenzione e gestione del rischio contagio da Covid 19”.

Dunque il tema degli ammortizzatori sociali che il Trentino, a differenze di Bolzano, ad oggi ha scelto di non integrare, preferendo attendere le scelte del Governo nazionale e lasciando nel limbo numerosi lavoratori che hanno concluso o stanno per concludere la cassa integrazione Covid 19 e non possono contare sugli strumenti ordinari perché il Fondo di Solidarietà trentino ha esaurito le proprie risorse. C’è poi il tema delle politiche attive: “I disoccupati non possono restare parcheggiati in attesa di tempi migliori. Serve potenziare le risorse umane e economiche di Agenzia del Lavoro perché sia nelle condizioni di far fronte alla crisi occupazionale”

Mancano inoltre risorse per sostenere le famiglie anche sul fronte della casa. Se ha Bolzano sono state spesi 17 milioni di euro per sostenere gli inquilini in difficoltà economica nel pagamento degli affitti. A Trento la Giunta Fugatti non ha stanziato neppure un euro.

Sul fronte delle opere pubbliche Cgil Cisl Uil hanno ribadito l’urgenza di investire su infrastrutture materiali e immateriali, sulle reti digitali, sulle opere di manutenzione del territorio e di prevenzione ambientale anche in funzione turistica, il tutto anche allo scopo di far ripartire il Trentino. “Ad oggi non c’è nemmeno il cronoprogramma delle opere previste e tutto è ancora poco chiaro”.

Infine il tema del lavoro pubblico. Le tre confederazioni hanno chiesto risorse per la contrattazione collettiva del comparto Autonomie Locali, per rifinanziare il premio Covid per tutti i lavoratori che hanno lavorato in emergenza e ne sono rimasti esclusi e per la scuola. “Impossibile pensare di ripartire in presenza se non si potenziano le risorse umane e non si investe nelle strutture scolastiche”.

Trento, 28 luglio 2020

 

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