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Sanità. Manifestazione di protesta – venerdì 4 settembre 2020 – dalle 15 alle 17.30 – Piazza Dante – Trento
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
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Scuola. Dall’Amministrazione …
Il Passo del gambero
Federazione UIL Scuola RUA Trentino Alto Adige
Quasi un mese di trattativa, una proposta avanzata da UIL Scuola, Gilda degli Insegnanti e Delsa, proposta
sostanzialmente accolta giovedì dall’Amministrazione e completamente rigettata oggi. Cancellata in virtù di
un intervento di un manipolo di “tecnici” incapaci di gestire le risorse assegnate alla propria scuola. Quindi
nulla di fatto: nessuna intesa oggi e nessuna intesa nel futuro prossimo. Almeno per quello che riguarda la
UIL Scuola.
Una proposta quella UIL Scuola che aveva diversi punti di pregio, probabilmente non capiti da tutti, viste le
immediate petizioni: ripristinava la parte nazionale, separandola nettamente da quella provinciale;
riorganizzava gli impegni trentini inserendo la calendarizzazione delle presenze; cancellava i recuperi del
tempo perduto e le 40 ore provinciali inserendo, invece, due previsioni.
Un articolo poneva un’ora settimanale calendarizzata nel I Ciclo (primaria e medie) e indirizzata a
sorveglianza, mensa, vigilanza pre- post- scuola; un secondo articolo assegnava due ore settimanali
calendarizzate per il II Ciclo (le superiori), da indirizzare a attività frontale con la classe, a sostituzioni o a
recupero delle carenze formative. Null’altro.
Tutto calendarizzato, senza necessità di rendicontazioni, senza carico orario aggiuntivo, anzi.
Ogni docente avrebbe iniziato l’anno scolastico sapendo quando deve venire a scuola e perché; avendo
coscienza che il contratto trentino obbligava ad orario aggiuntivo pari ad una o due ore settimanali in più,
rispetto al nazionale.
Una proposta che la Segreteria della UIL Scuola ha posto al vaglio del Consiglio Regionale e del gruppo
delle RSA docenti. Piena condivisione democratica ed ampio mandato.
Ebbene, oggi, ad un passo dalla chiusura, la proposta – trattativa durata un mese è svanita. Nel giro di un
fine settimana un piccolo gruppo di dirigenti scolastici, probabilmente impauriti all’idea di dover contare e
organizzare tutta questa serie di risorse a disposizione della Scuola, deve essersi mossa su Assessore e
Dirigente generale dell’Istruzione. Questo ci è stato fatto capire dall’APRaN.
Tanto dev’essere bastato perché oggi tutto fosse affossato. Inizialmente ripresentata, invece, una nuova
bozza provinciale, con un aumento della flessibilità su orari e prestazioni e con un rinvio ad una
contrattazione sugli organici, istituto per istituto.
Mentre alcune organizzazioni sindacali sembravano affascinate da una simile pista di lavoro, UIL Scuola
l’ha rigettata e con forza: nessuna destrutturazione autonomistica dell’orario di lavoro.
Dopo una sospensione dei lavori chiesta dall’APRaN, ci è stata avanzata una quarta proposta (oltre le 40, 15
ore in più calendarizzate e 10 di aggiornamento). Ed a seguire una quinta: le 10 ore di aggiornamento
retribuite con un bonus e 10 ore in più per supplenze.
Di Fiore: “ma allora la grande proposta Dipartimento – ANP consiste in un aumento di 10 ore di
supplenza? E gli impegni sulle 500 contrattualizzazioni dei precari? E le risorse sul FUIS? E la trattativa su
personale ATA – AE e docenti della Formazione professionale?” Nulla! Bocche cucite, nessun impegno.
A questo punto il tavolo si è definitivamente sospeso. Ci si rivedrà (inutilmente) dopo ferragosto. Grande
assente l’Assessore all’Istruzione o meglio: la sua politica scolastica. La pochezza del disegno politico per
una scuola della ripartenza si è dimostrato in tutta a sua evidenza.
UIL Scuola: “evidentemente l’azione di politica scolastica, in questo momento, non la svolge l’Assessore, ma
un’organizzazione sindacale che si spaccia per associazione”.
Il risultato evidente di oggi: probabilmente non cambierà nulla, il contratto rimarrà così, agli insegnanti di
fatto è stato impedito di contribuire alla ripartenza della scuola in presenza.
Chi, come noi della UIL Scuola, voleva trovare occasione per riformare in meglio il nostro orario di lavoro
dopo un decennio di guasti, è rimasto intrappolato tra conservatori e rivoluzionari: gli uni e gli altri hanno
come unico obiettivo quello di non cambiare mai nulla.
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Comunicato stampa UIL Trentino – M49 Papillon : qualcuno faccia un passo indietro, a rischio reputazione dei trentini e dell’amministrazione provinciale.
Imbarazzante gestione M49 “Papillon”: L’assessora Zanotelli o il dott. Mase’, dirigente generale responsabile di foreste e fauna selvatica facciano un passo indietro.
Il discredito reputazionale dell’amministrazione, del Corpo Forestale provinciale e di tutti i trentini, conseguente all’imbarazzante vicenda di M49, “l’orso Papillon evaso due volte”, esige un atto formale di assunzione di responsabilita’, per l’accaduto, da parte della Giunta provinciale. .
La Uil chiede quindi che l’Assessora Zanotelli o per lo meno il Dirigente generale alle Foreste ed alla fauna selvatica, dott. Mase’, rassegnino le dimissioni dal loro incarico.
In un frangente politico e amministrativo in cui la Giunta spesso si concentra sull’efficienza ed efficacia del lavoro pubblico ed in particolare dei propri dipendenti provinciali, ravvediamo l’assoluta opportunita’ di una doverosa assunzione di responsabilita’ da parte della guida politica del settore e di chi dirige da un decennio quel settore e non puo’ abdicare al proprio ruolo, tanto meno a quello di guida della polizia forestale provinciale, competente per la sicurezza nelle foreste e nell’ ambiente naturale dei trentini e degli ospiti del Trentino, messa pesantemente in discussione.
Segretario generale UIL del Trentino Walter Alotti
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