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17 Lug
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ELOGIO DEL LAVORO MANUALE

15 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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17 Lug
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Elezioni, l’appello dei presidi: «Seggi? Meglio non a scuola» Di Fiore (Uil): «Si potrebbero utilizzare i cortili degli istituti».

15 luglio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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17 Lug
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La Uil: «Cassa durante il lock down, persi 81 milioni di euro»

15 luglio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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17 Lug
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Provincia, i nuovi orari finiscono in tribunale

15 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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17 Lug
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Buste paga in lockdown: in Trentino Alto Adige persi 80 milioni. Un rapporto della Uil ha misurato l’impatto della cassa integrazione forzata a zero ore per 81 mila lavoratori dipendenti: calo medio di 978 euro a testa.

Buste paga in lockdown: in Trentino Alto Adige persi 80 milioni. Un rapporto della Uil ha misurato l’impatto della cassa integrazione forzata a zero ore per 81 mila lavoratori dipendenti: calo medio di 978 euro a testa.

Covid interessa anche le buste paga. Nelle tasche dei lavoratori dipendenti mesi in cassa integrazione a zero ore e ad aprile e maggio mancano 4,8 miliardi di euro dell’Irpef nazionale e delle addizionali regionali. In Trentino Alto Adige su 81 mila lavoratori coinvolti, la sforbiciata vale 80 mln di euro, 978 euro pro capÌte, in una classifica in cui il primato della maggior perdita sulle retribuzioni nette è della Lombardia, che con 1,2 mld copre un quarto del totale italiano di 4,8 mld.      E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil che ha elaborato i dati Inps delle ore autorizzate di integrazione salariale su cui sono state condotte le simulazioni. Nell’indagine si precisa che il taglio per gli 81.094 dipendenti di Trento e Bolzano in cassa a zero ore-Covid (52.726 in ordinaria, 28.302 al fondo di solidarietà, 7 in deroga) è stato di 441.757.729 euro ad aprile e di 37.763.057 a maggio, una somma appunto di poco meno di 80 milioni. Tra gli altri dati che riguardano la nostra regione, le ore di cassa integrazione autorizzate ad aprile e maggio sono pari a quasi 28 milioni, in un contesto Italia di 1.684 milioni di ore, con la Lombardia a 409 milioni, il Veneto a 212, l’Emilia Romagna a 172 e il Piemonte a 144. Il servizio Uil approfondisce anche l’incidenza della perdita in pieno “lockdown” sulle singole retribuzioni mensili dei dipendenti. Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei della tredicesima e della quattordicesima, spiega la Segretaria confederale nazionale del sindacato Ivana Veronese, in due mesi le buste paga si sono alleggerite mediamente dal 18% al 37%, a seconda del reddito. A fronte di circa 1,7 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate ad aprile e maggio (rispettivamente 835 e 849 milioni di ore), numeri mai raggiunti in precedenza e in così breve tempo, gli 8,4 milioni di beneficiari hanno perso mediamente 569 euro pro-capite nel bimestre. Ma se consideriamo i soli lavoratori in cassa integrazione a zero ore, che corrispondono ad una platea di 5 milioni di dipendenti, fa sapere ancora Veronese, la mancata retribuzione corrisponde a 966 euro netti medi pro-capite nel bimestre.

Numeri pesanti che portano la Uil Nazionale a sollecitare, in una riforma più complessiva degli ammortizzatori sociali di «tenere ben presente il tema della revisione dei tetti massimi del sussidio della cassa integrazione e la loro rivalutazione, fissati oggi per legge a 998,18 euro lordi mensili per retribuzioni inferiori o pari a 2.159,48 e a 1.199,72 per retribuzioni superiori a 2.159,48».

Se infatti consideriamo un dipendente a tempo pieno con una retribuzione annua netta di 17.285 euro (1.440 euro mensili) posto in cassa integrazione a zero ore per due mesi, la perdita, tra riduzione dello stipendio e mancati ratei di tredicesima e quattordicesima, ammonterebbe a 889 euro netti (444 euro mensili).

Altro caso è quello di un dipendente part-time con una retribuzione netta annua di 10.005 euro (834euro mensili) che in due mesi in cassa integrazione perderebbe 290 euro netti (145 euro mensili).

Per la Uil «la rivalutazione dei sussidi dovrebbe essere ancorata agli aumenti contrattuali e non soltanto al tasso di inflazione annua».

 

Segretario Generale

Uil Trentino

Walter Alotti

 

Scarica il pdf: buste paga lockdown

 

 

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16 Lug
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CON IL VIRUS IL LAVORO VA RIPENSATO

14 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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16 Lug
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Nel nome di Sarah – La nostra piazza arcobaleno

🏳️‍🌈 Sarah Hegazi era una giovane attivista egiziana, incarcerata per aver esposto una bandiera rainbow durante un concerto della band libanese Mashrou’ Leila. Le violenze e le torture subite durante la prigionia, il mancato supporto della famiglia e la necessità di rifugiarsi in un altro paese l’hanno spinta al suicidio, avvenuto in Canada il 15 giugno scorso.
🏳️‍🌈 A un mese da quel triste gesto vogliamo che questa piazza, partendo dall’esempio della vicenda di Sarah, sia un momento in cui tutti/e porteremo l’attenzione sulle storie delle “invisibili” vite colpite o troncate dall’odio e dal pregiudizio.
🌈 Con la cancellazione dell’edizione 2020 di Liberi e Libere di Essere, è mancato un momento collettivo con cui ricordare le tante, troppe vittime di odio omotransfobico, e in cui celebrare i tanti esempi di lotta e resistenza a esso.
📍 “Nel nome di Sarah” sarà un momento di socialità con cui (nel pieno rispetto delle norme imposte dall’emergenza sanitaria in corso) richiamare all’urgenza di misure legislative ed educativo/culturali che tutelino la vita e il benessere delle persone LGBT* e delle loro famiglie e che garantiscano quei diritti e quelle libertà che sono risultato sudato di decenni di lotta e rivendicazione.
🌸 Vi invitiamo a partecipare numerosissimi/e, condividendo l’evento, invitando amici/che e portando in piazza con voi una bandiera rainbow, un cartellone, un arcobaleno disegnato su un semplice foglio (stupiteci con la vostra fantasia) che tutti assieme esporremo per dire “NO all’omobitransfobia”, per far sentire a Sarah e a ogni altra vittima di violenza e pregiudizio (anche solo idealmente) di non essere più sola.
🎶 Il sit-in sarà accompagnato da Lu&Cate e Luciano Forlese ci regaleranno alcuni brani del loro repertorio.
🔴 Per motivi di sicurezza legati all’emergenza COVID in corso, è richiesto il corretto utilizzo di mascherina facciale di protezione e il mantenimento di una distanza interpersonale minima di un metro; gli/le organizzatori/trici si riserveranno di richiamare eventualmente i/le partecipanti al rispetto delle norme sanitarie vigenti.
📌 Aderiscono:
– Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol
– AGEDO Trentino
– Famiglie Arcobaleno in Triveneto
– I sentinelli di Trento
– Rete elgbtqi del Trentino Alto Adige Südtirol
– Forum trentino per la pace e i diritti umani
– Commissione provinciale pari opportunità tra donna e uomo
– ANPI del Trentino
– ARCI del Trentino
– UDU Trento
– UNITiN
– Laici trentini per i diritti civili
– Collettivo transfemminista queer Trento
– Amnesty Trento
– Non Una Di Meno Trento
– Sportello Antidiscriminazioni Trento
– LILA del Trentino
– CGIL del Trentino
– UIL del Trentino
– 6000 Sardine Trento
– Sardine Bolzano Bozen
– Giovani Democratici del Trentino
– Futura Trentino
– Europa Verde Trento
– Partito Democratico del Trentino
(elenco aperto a ulteriori adesioni)

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16 Lug
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CASSA INTEGRAZIONE: IN DUE MESI LE BUSTE PAGA ALLEGGERITE A LIVELLO NAZIONALE DI 4,8 MILIARDI DI EURO NETTI, DI 80 MLN IN REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE

Comunicato Stampa UIL TRENTINO 10/7/2020

CASSA INTEGRAZIONE: IN DUE MESI LE BUSTE PAGA ALLEGGERITE A LIVELLO NAZIONALE DI 4,8 MILIARDI DI EURO NETTI, DI 80 MLN IN REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE.

L’analisi a cura della UIL Servizio Lavoro, Coesione e Territorio ci dice che sono 4,8 miliardi di euro, al netto dell’IRPEF nazionale e delle addizionali regionali e comunali, quanto manca nelle tasche dei dipendenti che nei mesi di aprile e maggio, a causa del Covid-19, sono stati posti in cassa integrazione (2,5 miliardi di euro netti nel mese di aprile e 2,3 miliardi di euro netti nel mese di maggio). Nella nostra Regione la riduzione delle retribuzioni è stata di 42 mln in aprile e 38 mln in maggio.

È quanto emerge da un’analisi condotta dalla UIL Nazionale -Servizio Lavoro, Coesione e Territorio che ha elaborato i dati Inps delle ore autorizzate di integrazione salariale su cui sono state condotte le simulazioni. Ma quanto incide questa perdita sulle singole retribuzioni mensili dei dipendenti? Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei 13° e 14°, in due mesi le buste paga si sono alleggerite mediamente dal 18% al 37%, a seconda del reddito.

A fronte di circa 1,7 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate nei mesi di aprile e maggio (rispettivamente 835 milioni e 849 milioni di ore), numeri mai raggiunti in precedenza ed in così breve tempo, gli 8,4 milioni di beneficiari hanno perso, mediamente, 569 euro pro-capite nel bimestre. In Trentino Alto Adige sono state autorizzate negli stessi mesi 27,5 mln di ore per 107.050 fruitori fra full time e part time. Per comprendere l’ordine di grandezza delle varie forme di Cig Covid, rammentiamo che le stesse ore di integrazione salariale del bimestre aprile maggio 2029 le si raggiunsero, in tutto il triennio 2009-2011.

Se simulassimo che le ore autorizzate fossero riferite a dipendenti posti in cassa integrazione “a zero ore”, equivalenti a circa 5 milioni di beneficiari, la mancata retribuzione corrisponderebbe a 966 euro netti medi pro-capite nel bimestre. Occorre tenere presente il tema della revisione dei tetti massimi del sussidio della cassa integrazione e la loro rivalutazione, fissati oggi per Legge a 998,18 euro lordi mensili per retribuzioni inferiori o pari a 2.159,48 e a 1.199,72 per retribuzioni superiori a 2.159,48.

Quindi, se consideriamo un dipendente a tempo pieno con una retribuzione annua netta di 17.285 euro (1.440 euro mensili) posto in cassa integrazione a zero ore per due mesi, la perdita, tra riduzione dello stipendio e mancati ratei di 13° e 14°, ammonterebbe a 889 euro netti (444 euro mensili). Altro caso è quello di un dipendente part-time con una retribuzione netta annua di 10.005 euro (834 euro mensili) che in due mesi in cassa integrazione perderebbe 290 euro netti (145 euro mensili).

 

Segretario Generale

Uil Trentino

Walter Alotti

Scarica il pdf: CIG COVID BIMESTRE APRILE MAGGIO

Scarica l’analisi UIL: CASSA INTEGRAZIONE E MANCATA RETRIBUZIONE

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16 Lug
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Spazio Argento. In autunno parte la sperimentazione nel territorio valle dell’Adige

Spazio Argento. In autunno parte la sperimentazione nel territorio valle dell’Adige

Oggi confronto tra sindacati e Comune di Trento. Cgil Cisl Uil alla Provincia: “servono più risorse per dare gambe al nuovo welfare ed è indispensabile coinvolgere il sistema sanitario”

La sperimentazione dello Spazio Argento, prenderà il via il prossimo autunno nel territorio Valle dell’Adige, dunque Trento, Aldeno, Garniga e Cimone. Lo annunciato questa mattina l’assessora Franzoia presentando a Cgil Cisl Uil il progetto legato al nuovo modello di welfare anziani. Il capoluogo e i tre comuni limitrofi saranno dunque i primi, in provincia, ad avviare il nuovo sistema varato con la riforma del 2017. “Apprezziamo sia il metodo sia il merito di questo progetto, frutto del lavoro di un tavolo tecnico che ha visto anche la partecipazione dei sindacati dei pensionati – hanno detto al margine dell’incontro i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Sul merito quanto definito dal comune capoluogo dà risposta a tre ambiti di azione fondamentali, la prevenzione con un ruolo centrale all’invecchiamento attivo, la gestione dei bisogni di assistenza con la presa in carico dei soggetti nello Spazio Argento e la gestione organica dei servizi”.

Restano comunque diversi punti aperti, legati all’estremo rallentamento che l’attuale giunta provinciale ha imposto alla riforma. A cominciare da chi dovrà governare il nuovo sistema dei servizi. “L’Esecutivo Fugatti, dopo aver votato a favore della riforma nel 2017, ha compiuto un’assurda marcia indietro, prima rallentando all’inverosimile la sua attuazione e adesso depotenziando la governance dello Spazio argento, escludendo la componente sanitaria. In questo modo non ci potrà essere quell’integrazione socio sanitaria indispensabile a far funzionare un welfare moderno e innovativo per la terza età”. Senza un coinvolgimento pieno le banche dati non saranno in comunicazione e il servizio sarà meno efficiente. “E’ indispensabile recuperare subito l’Azienda sanitaria in questo progetto”.

Altro nodo critico che “azzoppa” la riforma sono le scarse risorse. “La giunta non ha stanziato un euro su questo tema. Il Comune di Trento potrà contare su una una tantum di circa 300 mila euro, solo per la durata della sperimentazione cioè un anno. In questo modo non si possono fare scelte strutturali né in termini di investimenti organizzativi né sulle risorse umane”.

L’incontro di oggi è stata anche l’occasione per ribadire all’Amministrazione comunale le questioni che Cgil Cisl Uil ritengono strategiche per rispondere all’invecchiamento della popolazione. A cominciare dal rapporto tra amministrazioni e terzo settore, che tanta parte svolgono nell’erogazione dei servizi agli anziani. “Su alcune aree specifiche si dovrebbe avere il coraggio di rivalutare la reinternalizzazione dei servizi – hanno detto i tre segretari -. In ogni caso, anche in vista dei nuovi affidamenti, la strada dovrà essere quella della coprogettazione tra ente e soggetti del terzo settore, in particolare in ambiti come l’assistenza domiciliare. E’ questa l’unica strada per garabtire adeguati livelli di innovazione organizzativa e tecnologica”.

Altro tema è quello abitativo. “I comuni devono cominciare a progettare le città e i quartieri anche a misura di anziani, con scelte urbanistiche che ne facilitino l’autonomia e la permanenza nelle loro abitazioni o comunque in case adatte”.

Infine nessun welfare moderno si può strutturare se non si investe su figure professionali in grado di assicurare continuità e qualità ai servizi. “L’associazionismo è un tassello fondamentale di questo settore, ma non ci si può basare solo su questo. I bisogni crescono e diventano più specifici, servono dunque figure professionali formate

per progettare iniziative e modalità di intervento strutturate a favore dell’invecchiamento attivo. Su questo fronte servono investimenti reali e di lungo periodo”, concludono i tre segretari.

Trento, 9 luglio 2020

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16 Lug
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PREMIO COVID: LE RSA ANCORA CENERENTOLE

PREMIO COVID: LE RSA ANCORA CENERENTOLE.

Sempre in attesa i dipendenti delle RSA trentine del riconoscimento del “premio Covid” che doveva essere attribuito a tutti gli operatori del settore socio-sanitario-assistenziale che hanno operato a stretto contatto con i contagiati dal virus durante la pandemia.

Le modalità di attribuzione del riconoscimento economico sono passate da una delibera di Giunta provinciale, che non ha coinvolto le Organizzazioni sindacali, e, ad oggi, ancora non vi è ancora traccia dei compensi.

Apprendiamo inoltre dalle notizie di stampa (giornale L’Adige di martedì 7 luglio) che sono destinati a questo personale € 1,6 mln: un terzo in confronto alle risorse già erogate ai colleghi di APSS (€ 5,00 mln già attribuiti al personale).

A questo si aggiunge l’impossibilità degli operatori delle RSA pubbliche a transitare in mobilità verso APSS, a differenza di qualsiasi altro OSS o Infermiere che opera nelle strutture ospedaliere del resto d’Italia. I nostri operatori delle APSP non sono considerati “degni” di lavorare negli ospedali trentini se non dopo aver partecipato all’ennesimo concorso pubblico: in Trentino quindi non è sufficiente aver già partecipato, e vinto, un concorso presso un Ente pubblico che opera nel settore sanitario, si deve dimostrare di essere sufficientemente preparato per il lavoro ospedaliero!

La UIL FPL EELL inoltre ha chiesto più volte di chiarire le tempistiche di effettuazione dei tamponi per gli operatori delle RSA che rientrano dalle ferie: la situazione paradossale è che, dopo un’assenza di 2 settimane dal posto di lavoro, tutti gli operatori devono essere sottoposti a tampone naso-faringeo al fine di accertare la sua negatività e, ad oggi, nessuno sa come giustificare le giornate tra l’effettuazione del tampone ed il suo esito.

Chiediamo dignità per tutti gli operatori delle RSA!

Scarica il pdf: 07_07_2020 PREMIO COVID_LE RSA ANCORA CENERENTOLE

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