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28 Apr
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«Operatrici degli asili nido a rischio»

28 aprile 2020 – Trentino (altro…)

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Edilizia, le cinque condizioni dei sindacati

28 aprile 2020 – Trentino (altro…)

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28 aprile 2020 GIORNATA MONDIALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

28 aprile 2020

GIORNATA MONDIALE PER LA SALUTE
E LA SICUREZZA
SUL LAVORO

Lavoro in salute e sicurezza

Oggi, in occasione della giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro si ricordano le migliaia di decessi che ogni anno avvengono nei luoghi di lavoro, a causa delle condizioni di lavoro.

Il 28 aprile è una giornata che, come sindacato, abbiamo spesso dedicato alle vittime dell’amianto, ma quest’anno non possiamo non riflettere anche su quanto sta accadendo a causa della pandemia globale di COVID-19, che ha cambiato e forse continuerà a cambiare ancora per molto tempo, le nostre abitudini e i nostri usi.

Oggi, per CGIL CISL e UIL, oltre che una giornata “in ricordo”, vorremmo fosse anche una giornata a sostegno di tutti quei lavoratori, medici in prima linea negli ospedali, infermieri, medici di base, parroci, carabinieri, giornalisti, farmacisti, personale delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, vigili urbani, polizia penitenziaria ,operai, impiegati, cassieri, addetti alle pulizie, badanti, autotrasportatori, che pur essendo tra i più esposti e colpiti da questa pandemia hanno continuato a lavorare affrontando difficoltà immense per la mancanza di DPI adeguati, di piani di prevenzione, di procedure di sicurezza idonee.

L’infezione da Covid-19 registra oltre 3 milioni di casi e oltre duecentomila decessi nel mondo (dati European Centre for Desease Prevention and Control al 27/4/2020). Sono dati che devono farci riflettere: è mancato a livello globale un sistema di prevenzione e protezione dei cittadini e dei lavoratori. Se da una parte, il periodo di emergenza sanitaria ha richiesto l’adozione di azioni fortemente contenitive, tra cui la sospensione temporanea di numerose attività produttive, dall’altra le “attività essenziali” per la nostra quotidianità e per la nostra salvaguardia sono rimaste aperte esponendo i lavoratori interessati. Nella ripresa che tutti ci auspichiamo rapida e meno difficile dell’oggi, bisognerà fare tesoro e valorizzare l’apporto di tutti coloro che hanno permesso la reale tenuta, coesione e unità del paese, e ricominciare a considerare come merita il ruolo delle persone che permettono alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di funzionare, creare ricchezza e mettere i servizi a disposizione dei cittadini: vogliamo ribadire ancora una volta, come abbiamo fatto fino ad oggi nel tempo dell’emergenza, che il primo dei valori del lavoro e la condizione imprescindibile per cui esso possa dispiegare a pieno le sue potenzialità è la salute e la sicurezza -e quindi la prevenzione- come diritto di tutte e tutti.

In questa fase di transitoria convivenza con il rischio di contagio che ci porterà ad una diversa ordinarietà è importante che il protocollo chiaro e dettagliato, siglato d’intesa con le imprese e assunto dal Governo il 24 aprile 2020, venga declinato e soprattutto monitorato in ogni singola realtà produttiva.

Ribadiamo che la salute dei lavoratori e delle lavoratrici rimane, per CGIL, CISL e UIL un’assoluta priorità. Tutelare la salute dei lavoratori vuol dire tutelare il lavoro.

Roma, 27 Aprile 2020

CGIL Rossana Dettori

CISL Angelo Colombini

UIL Silvana Roseto

Scarica il pdf: 28_aprile_2020_Giornata_LAVORO_CGIL_CISL_UIL_web

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28 Apr
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Nidi d’Infanzia: a rischio operatrici e servizio

Nidi d’Infanzia:

a rischio operatrici e servizio

 

A causa dell’emergenza COVID 19 è stata ordinata la sospensione di tutti i sevizi socio educativi e scolastici dell’intero territorio provinciale, prevedendo comunque che le attività formative, didattiche possano essere svolte in smart working.

Se il servizio di nido, concorre quotidianamente alla crescita e alla formazione delle bambine e dei bambini (legge provinciale n.4 2002), con la chiusura forzata dei servizi socio educativi le famiglie si sono trovate a far fronte ad una riorganizzazione della loro gestione famigliare, con la maggior difficoltà di chi ha bambini piccoli ai quali non è sempre facile motivare le scelte: l’impossibilità di poter spaziare all’aperto, socializzare con gli altri bimbi e poter vivere proposte educativa progettate da professioniste, stà mettendo a dura prova i nuclei famigliari.

E’ così che, per rispondere a questa chiamata, molti i nidi che hanno avviato proposte educative a distanza (con tutti i limiti evidenti), per ricordare la loro presenza, sentirsi più vicini, mantenendo le relazioni affettive con le famiglie ed i bambini che frequentano normalmente i loro servizi, in modo da poter essere, anche in parte, quel sostegno alla famiglia nell’educazione dei figli ed alla prevenzione di ogni forma di difficoltà o emarginazione che il servizio del Nido d’Infanzia è chiamato ad essere.

Ma questo impegno, sentito da molte educatrici, personale di cucina e ausiliario, come passione per il proprio lavoro, rischia di non vedere risultati: la scelta di retribuire le ore effettivamente prestate dale cooperative che gestiscono i Servizi infanzia, è stata lasciata ai comuni appaltatori, con risultati molto diversi. Le indicazioni poi del Consiglio provinciale e della Giunta di prevedere il pagamento di solo una percentuale in capo agli Enti pubblici (max 30%) mette a rischio la tenuta economica delle cooperative, con conseguenze dirette sui dipendenti: niente finanziamenti, niente lavoro, niente stipendio.

Ci troviamo quindi a combattere non solo con il rischio di isolamento dei bambini ma anche con la demotivazione del personale, che pur impegnandosi per garantire una sorta di continuità del loro lavoro, non vede riconosciuto il proprio impegno.

Il personale delle cooperative, dopo la chiusura di tutti i servizi, è stato lasciato a casa, coperto dal Fondo di solidarietà con retribuzione di gran lunga ridotta; preoccupante è la situazione, poiché molte di loro dichiarano che non riusciranno a fare fronte alle spese del mese.

A questo si aggiunge l’imminente fine delle 9 settimane di copertura del Fondo di Solidarietà, anche se su questo sta arrivando qualche segnale di ulteriore finanziamento, oltre le quali rimarrebbero interamente senza retribuzione.

Con la chiusure dei servizi l’ente appaltante si è fatto carico delle retribuzione solo delle proprie dipendenti, lasciando le cooperative ad una gestione solitaria delle proprie risorse.

Al pari dei requisiti e del lavoro svolto, appare importante il diverso trattamento economico per le lavoratrici comunali, tutelate dalla retribuzione al 100%, e le lavoratrici delle cooperative sociali, che rischiano di ritrovarsi senza retribuzione tra qualche settimana

Il problema è grave, e deve essere affrontato al più presto con gli strumenti necessari, o il rischio potrebbe essere quello di fare ipotesi e proposte di riapertura di servizi che hanno un ruolo fondamentale di sostegno alle famiglie, che non riusciranno più a riaprire a seguito di mancanza di liquidità.

La conseguenza sul personale sarebbe devastante: niente finanziamento, niente stipendio e, forse, niente lavoro.

Serve che Assessorato all’istruzione, Consorzio dei Comuni e Federazione cooperative incontrino a breve le organizzazioni sindacali per dare risposte concrete sulla ripartenza dei servizi.

La UIL FPL è pronta a discutere di proposte concrete per la ripartenza dei servizi all’infanzia, per la piena tutela del personale che in essi lavora.

 

Per la Segreteria Prov.le

UIL FPL Enti Locali

Marcella Tomasi

Elisa Orempuller

Scarica il pdf: 27_04_2020 Servizi infanzia_a rischio operatrici e servizio COMUNICATO STAMPA

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27 Apr
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PRIMO MAGGIO 2020

PRIMO MAGGIO 2020

In accordo con la RAI abbiamo definito all’interno del palinsesto di RAI 3 nella giornata
del Primo Maggio, due appuntamenti di grande rilevanza:
 dalle ore 12,20 alle 13 edizione straordinaria del TG3 dedicata alla Festa dei Lavoratori, con
intervista ai nostri tre Segretari generali, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo;
 dalle 20 alle 24, sempre su RAI 3, edizione straordinaria del Concertone con un evento televisivo, condotto da Ambra Angiolini, che terrà insieme le riflessioni dei Segretari generali CGIL CISL UIL, di altre personalità italiane e internazionali, di una decina di testimonianze di lavoratrici e lavoratori ed il contributo musicale di un cast di artisti di altissimo livello.

Scarica il pdf: CGIL CISL UIL manifesto 1 maggio_

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27 Apr
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Sicurezza sul lavoro, le parti sociali approvano due documenti

27 aprile 2020 – Trentino (altro…)

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27 Apr
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La critica di Cgil, Cisl e Uil «Precari, stagionali e disoccupati: dov’è la Giunta?»

27 aprile 2020 – Trentino (altro…)

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27 Apr
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Manovra COVID-19. “Delle giustificazioni di Spinelli i lavoratori non se ne fanno nulla”

Manovra COVID-19. “Delle giustificazioni di Spinelli i lavoratori non se ne fanno nulla”

“Con le chiacchiere dell’assessore Spinelli i lavoratori stagionali, i precari e i disoccupati non pagano l’affitto e non vanno a fare la spesa né direttamente, né indirettamente”. Rispondono così i segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti all’assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro che oggi sostiene che gli interventi di sussidio alle imprese servono “indirettamente” a tutelare 100.000 lavoratori dipendenti.
“Comprendiamo l’imbarazzo dell’assessore Spinelli – proseguono i sindacalisti – nel dover giustificare una manovra del tutto squilibrata ma non serve provare ad arrampicarsi sugli specchi perché sono i freddi numeri e il confronto con i cugini altoatesini a sbugiardare l’assessore. Bolzano garantisce 20 milioni di euro agli stagionali del turismo e Trento 5 milioni. E se tutti i 15.000 stagionali trentini che oggi vivono solo con la disoccupazione o con l’intervento statale del Cura Italia chiederanno aiuto alla Provincia riceveranno in media 330 euro una tantum in attesa che forse il turismo riparta davvero. Mentre solo a fondo perduto i piccoli imprenditori trentini riceveranno fino a 6.500 euro che sommati agli altri benefici potranno arrivare come minimo a 34.000 euro, senza dover dichiarare nulla, senza avere obblighi occupazionali reali, perché lo stesso Spinelli ha precisato che in base all’andamento del settore queste imprese potranno pure licenziare. Dire poi che la Provincia investe 80 milioni di euro ogni anno omettendo che di questi soldi beneficiano allo stesso modo lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti è un altro tentativo di mascherare la realtà. Infine prima di parlare delle tasse pagate dalle imprese, bisognerebbe fare un serio confronto con quelle pagate alla fonte e senza possibilità di evadere dai 190.000 lavoratori dipendenti ai quali la Giunta Fugatti ha aumentato le tasse. Siamo pronti a vedere il risultato.
“Non siamo mai stati contrari a sostenere le imprese in questo frangente e siamo stati i primi a chiedere maggiori linee di credito per garantire liquidità. Ma ci sono anche i lavoratori colpiti dalla crisi e le lore famiglie. E la Giunta nei fatti di loro si è completamente disinteressata”.

 

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27 Apr
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Fase 2, Cgil Cisl Uil: “Le linee guida sulla sicurezza non sono il via libera alle riaperture”.

Fase 2, Cgil Cisl Uil: “Le linee guida sulla sicurezza non sono il via libera alle riaperture”.

Il Coordinamento provinciale salute e sicurezza aggiorna il vademecum sul rischio Covid-19, approva le linee guida per l’edilizia, ma stralcia il documento Ferro. Cgil Cisl Uil: “La Giunta non coinvolge le parti sociali sulle riaperture”. Prosegue il confronto sulle linee guida di settore.

 

La definizione delle linee guida per la prevenzione del rischio Covid-19 nei luoghi di lavoro dei singoli settori prosegue. Insieme all’aggiornamento del vademecum provinciale sulla tutela dei lavoratori, oggi sono state adottate quelle per l’edilizia e sono in fase di definizione quelle dei trasporti, del manifatturiero, dell’agricoltura e delle rsa, mentre i tavoli di commercio e turismo con i sindacati sono ancora sospesi dalla Provincia.
Intanto però, con una lettera indirizzata al Presidente Fugatti, Cgil Cisl Uil del Trentino avvertono che il varo delle linee guida in materia di salute e sicurezza non implicano la possibilità di una riapertura indiscriminata di tutte le attività economiche senza alcun vincolo e magari in deroga rispetto alle disposizioni nazionali. “Lo ribadiamo: se la sanità pubblica non riesce a controllare l’evoluzione dell’epidemia, se l’indice di trasmissibilità sale e se non sarà possibile garantire l’isolamento tempestivo dei positivi rischiamo di dover chiudere tutto dopo poche settimane perché le terapie intensive potranno tornare facilmente a riempirsi. Ovviamente speriamo che ciò non accada, ma dobbiamo essere pronti, perché non possiamo permetterci una nuova emergenza. Serve una strategia graduale e razionale per la fase 2. Verificheremo se la Giunta sarà all’altezza, considerato che non lo è stata nella fase dell’emergenza”.
Intanto come detto il Coordinamento provinciale salute e sicurezza, alla presenza dell’assessore provinciale Achille Spinelli, oggi ha licenziato l’aggiornamento al vademecum sul rischio Convid-19 nei luoghi di lavoro, nonché le linee guida per la sicurezza nell’edilizia. “E’ un lavoro importante anche se faticoso quello che fanno i nostri rappresentanti su quel tavolo – dichiarano i tre segretari -. Il confronto è a volte anche molto acceso. Le associazioni datoriali per esempio stamane hanno preteso di stralciare il documento proposto dal Dipartimento Prevenzione di Apss sui principi per il riavvio delle attività economiche e questa scelta noi non l’abbiamo condivisa. Il documento del dott. Ferro, nella versione portata stamane all’ordine del giorno del Coordinamento, aveva il merito di mettere un po’ di ordine nell’intricata fase della ripresa. Spiace che le associazioni imprenditoriali non abbiano avuto coraggio. Peccato”.
Nella discussione di questi giorni i sindacati hanno voluto precisare alcuni aspetti, ribaditi anche nella lettera inviata al Presidente della Giunta provinciale. “Per noi la logica per cui si può bilanciare il diritto alla salute dei cittadini più fragili con la necessità della ripresa produttiva è sbagliata: non è accettabile che in nome dell’economia possano morire gli anziani perché la sanità ha il compito di tutelare prima di tutti i più deboli. Per noi la tutela della salute viene prima delle esigenze economiche. Abbiamo inoltre riaffermato che la Giunta non può violare le disposizioni statali aprendo le attività economiche chiuse dal Governo nazionale. Per noi le aperture debbono avvenire dentro la cornice delle regole valide per tutto il Paese”.
La Giunta invece non ha voluto ancora impegnarsi alla condivisione con datori di lavoro e sindacati dei contenuti delle ordinanze e quindi delle tipologie, modalità e limitazioni eventuali delle riaperture delle attività economiche dei singoli settori. “L’assessore Spinelli ha proposto la definizione di un accordo tra le parti in una sede diversa – spiegano i sindacalisti -. Purtroppo siamo scettici sulla reale volontà della Giunta di condividere le scelte: a parte le chiacchiere fino ad oggi non lo ha mai fatto, a partire dai cantieri edili. Se vogliamo davvero sostenere l’economia la ripartenza dovrà essere graduale. Ogni allentamento dei vincoli alla mobilità delle persone e all’attività economica dovrà essere supportata da previsioni scientifiche sull’andamento dell’epidemia e sulla trasmissibilità del virus, a partire dal parametro R0, e sulle reali capacità dell’Azienda Sanitaria di tracciare i contagi e isolare i positivi. Per questo pretendiamo che la Provincia renda noti tutti i numeri con la massima trasparenza”.

Trento, 26 aprile 2020

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27 Apr
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Nuova ordinanza. Per i sindacati è già troppo: «La Provincia non condivide le decisioni»

26 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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