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11 Mar
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Tavolo fra Provincia e sindacati sugli ammortizzatori

11 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

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11 Mar
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Dichiarazione stampa Segretario generale UIL del Trentino : Organizzazione lavoro PAT in tempo di Corona Virus.

10/3/2020

Dichiarazione stampa Segretario generale UIL del Trentino : Organizzazione lavoro PAT in tempo di Corona Virus.

 

 

In esito all’incontro di stamane sull’organizzazione del lavoro e degli orari del settore pubblico, il Segretario generale della UIL del Trentino Walter Alotti ritiene “ le proposte dal Dipartimento del personale della Pat non all’altezza della storia dell’amministrazione pubblica trentina e dell’Emergenza Virus”.

A questo punto per la Uil: “ è meglio attendere l’imminente emanazione del “decretone” del governo nazionale e riconvocare il tavolo con qualche elemento in più per addivenire a soluzioni più adeguate e sfidanti.”

“Soluzioni diverse da quelle prospettate sia il giorno precedente fra Dipartimento e Sindacati di Categorie, che stamattina, a margine dell’incontro fra le Segreterie generali confederali con Direttore Generale e Presidenza della Giunta in cui anche a queste si era accennato e che pareva fossero di ben altro livello ed innovazione.”

Purtroppo dobbiamo segnalare che sempre più spesso, rispetto al passato, le scelte in tema di politiche, organizzazione e qualità del lavoro della Provincia di Trento siano scadute nella loro elaborazione e prese senza una razionale cognizione di causa.

La Uil si attende quindi una riapertura del tavolo ed un veloce ripristino del dialogo con soluzioni moderne, funzionali ed efficaci per i lavoratori e le lavoratrici del comparto pubblico e per cittadinanza ed imprese che poi ne fruiranno.

 

Alotti Walter

Segretario Generale

UIL Trentino.

Scarica il pdf: Organizzazione lavoro e orari settore pubblico trentino

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10 Mar
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«Uffici postali, no a doppi turni e straordinari»

10 marzo 2020 – Corriere del Trentino

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10 Mar
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Borse di studio per “piani di accumulo”. Piacciano o non piacciano, tutti concordano sulla necessità di una verifica sulla loro diffusione e reale efficacia.

Comunicato stampa UIL del Trentino – 09 marzo 2020

Borse di studio per “piani di accumulo”. Piacciano o non piacciano, tutti concordano sulla necessità di una verifica sulla loro diffusione e reale efficacia.

 

Sotto le ceneri giacevano tizzoni ardenti. Il nostro intervento sulle borse di studio universitarie – o meglio, sui piani di accumulo – ha stimolato le interessanti e convinte risposte di chi questo strumento lo ha studiato e disegnato (FBK e Prof. Schizzerotto) e di chi poi lo ha introdotto (la già assessora all’università Ferrari), bene.
I dati, lo sappiamo bene, si possono leggere ed intrepretare in modo diverso a seconda del punto di osservazione e dei riferimenti con cui si relazionano, ma sull’esiguità delle famiglie che hanno utilizzato questo strumento credo non ci siano dubbi. Il Professor Schizzerotto parla di soli 130 studenti beneficiari al 17 di febbraio di quest’anno, dato reso pubblico dalla Provincia. Si tratta quindi di 130 famiglie aderenti (dal 2017, quando la proposta è stata effettivamente attivata) che, rapportate alle 5790 matricole dell’Ateneo di Trento – e non sappiamo quanti altri trentini siano distribuiti sulle altre università italiane ed estere – non sembrano rappresentare un dato entusiasmante.

Il Piano di accumulo sarà pure, come afferma la consigliera Sara Ferrari, uno strumento frutto di una scelta “lungimirante” e i dati del prof Schizzerotto e del ricercatore FBK Vergolini potranno pure dargli un lustro in termini d’intelligenza ed efficacia, ma per un osservatore semplice concreto – magari un po’ malizioso – come lo scrivente sindacalista diplomato ragioniere è faticoso riconoscere nei numeri assoluti emersi la realizzazione di un successo.

Oltre all’esiguità di chi ha aderito alla proposta, implementata da quasi un quadriennio, riuscendo a goderne per tutto il percorso universitario – considerando anche che è pure legata all’indice Isee – traspare anche la scarsezza dell’importo medio del beneficio. Metà degli studenti interessati riceverà meno di 1000 euro, un incentivo insufficiente ad aiutare i nostri giovanissimi meno abbienti ad affrontare quella spesa, tanto più impegnativa per i fuori sede.

Nel complesso per la Provincia, passata dall’investimento milionario delle Borse di studio del bando 5b (Fondo Giovani e) e del Prestito D’Onore – di cui noi in  Uil abbiamo ancora nostalgia – a una  spesa per  i piani d’accumulo di poche centinaia di migliaia di euro, si tratta di un bel risparmio.

Numeri alla mano, sulla destinazione di risorse così scarse da parte della Provincia alla domanda locale d’istruzione terziaria, sembriamo – pur con posizioni diverse – non avere grandi divergenze con i proponenti di questo strumento. Un’altra considerazione che abbiamo in comune, e mi riferisco in particolare alle affermazioni dei tecnici al riguardo, concerne la completa assenza di qualsiasi attività di monitoraggio della misura del piano d’accumulo e la debolissima (per non dire inconsistente) azione di promozione fra le famiglie, priva di qualsiasi orientamento ponderato dei ragazzi alla scelta di un percorso futuro.

In ultimo, quindi, la doverosa richiesta al “silente” assessore all’istruzione e all’università Mirko Bisesti: mettere velocemente a disposizione dei tecnici e dell’opinione pubblica tutti i dati aggiornati risultanti all’amministrazione  dall’attivazione dei piani di accumulo, allo scopo di verificarne l’effettiva efficacia.  Un’efficacia sulla quale anche la consigliera Ferrari, nella sua replica al nostro intervento, pare esprimere qualche dubbio quando  dichiara che la sua stima di aumento delle immatricolazioni e dei laureati in Trentino manca proprio di quei dati di lettura del fenomeno.
Bisesti si esprima poi sulle eventuali altre opzioni che pensa di attuare per aumentare il tasso di immatricolazione all’università  dei giovani trentini, dando senso e corpo ad una delega – quella sull’università, oggi unita a quella dell’istruzione – così centrale per il miglioramento del sistema trentino della formazione e dell’innovazione.

Alotti Walter

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: borse di studio COM 090320

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09 Mar
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Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “Le parole della presidente Ghezzi sono sconcertanti”

Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “Le parole della presidente Ghezzi sono sconcertanti”

Nota di CGIL CISL UIL del Trentino

 

Le parole della presidente di Anef, Valeria Ghezzi, sono sconcertanti. Mentre il Governo sta pensando di chiudere la Lombardia e ci sono migliaia di medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano giorno e notte per salvare le vite di centinaia di persone in rianimazione in tutta Italia, la presidente degli impiantisti di fronte alle piste da sci stracolme dove è pressoché impossibile garantire in alcun modo il rispetto delle norme di sicurezza emanate dallo Stato e dalla Provincia dichiara che “La neve è più forte del coronavirus”. La stessa presidente degli impiantisti si è recentemente appellata al Governo provinciale affinché venga eliminata dalla normativa nazionale la possibilità di limitare ad un terzo della capienza gli accessi alle cabinovie.

Gli esperti hanno ribadito in tutti i modi che l’unica maniera per ridurre l’impatto di questa emergenza sul sistema sanitario è rallentare la diffusione del virus e quindi contenere il contagio da Covid-19 che porta una significativa percentuale di ammalati ad aver bisogno di cure mediche intensive, in alcuni casi fino al ricovero in rianimazione. Le misure di distanziamento sociale sono imprescindibili in questa strategia di contenimento. Non ne va solo della salute pubblica, ma anche della stessa economia: se troppa gente si ammala contemporaneamente saremo costretti a vedere le stesse scene della Cina con centinaia di fabbriche e uffici chiusi per quarantena. Il Trentino non può permetterselo. Speriamo che queste parole e questo week end sulla neve non venga ricordato alla stregua del ballo sul Titanic.

Al presidente Fugatti chiediamo di smetterla di appellarsi al buon senso ed esercitare fino in fondo le sue prerogative alla stregua del collega altoatesino Kompatscher che ha recentemente previsto precise limitazioni agli accessi agli impianti di risalita di alcune importanti stazioni sciistiche sudtirolesi proprio per salvaguardare la salute pubblica dei suoi concittadini, oltre che quella degli ospiti. “Prima i trentini” è stato lo slogan della campagna elettorale del presidente Fugatti. Questo è il momento di dimostrare che non erano solo parole.

Come Cgil Cisl Uil del Trentino siamo impegnati su tutti i tavoli, anche a livello nazionale, per tutelare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori trentini coinvolti negli effetti occupazionali ed economici di questa emergenza sanitaria. Ricordiamo tra l’altro che il Fondo di Solidarietà del Trentino garantisce anche a tutti gli addetti degli impianti a fune, degli alberghi, degli esercizi commerciali il trattamento di cassa integrazione. Le organizzazioni sindacali stanno quindi tutelando il reddito dei lavoratori. Tutelarne la salute tocca in primo luogo alla Giunta provinciale e ai datori di lavoro.

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06 Mar
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I sindacati: «A Trentino digitale dimissioni e stato di agitazione»

06 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

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06 Mar
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La Uil all’attacco della Federazione delle materne

06 marzo 2020 – Trentino

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06 Mar
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MINACCE ALLA UIL: INACCETTABILE COMPORTAMENTO DELLA FEDERAZIONE SCUOLE MATERNE.

MINACCE ALLA UIL: INACCETTABILE COMPORTAMENTO DELLA FEDERAZIONE SCUOLE MATERNE.

Bloccato il contratto del personale dipendente delle Scuole infanzia equiparate per un’assurda richiesta della Federazione Scuole materne.

La Costituzione italiana garantisce il diritto all’istruzione attraverso la scuola pubblica, laica, libera e gratuita (artt. 33 e 34), la libertà d’espressione (art. 21) e la liberà sindacale (art. 39): non si comprende quindi per quale ragione la Federazione Scuole Materne abbia sospeso il tavolo contrattuale per il rinnovo del contratto collettivo, in attesa che la UIL FPL presenti le sue scuse formali a seguito del proprio comunicato stampa del 30 gennaio u.s in cui dichiarava la contrarietà alla trasformazione, a seguito di fusione, della scuola infanzia provinciale di Pellizzano in scuola equiparata.

Nell’articolo si sottolineava l’impossibilità giuridica, data dalla legge provinciale, ma anche la non economicità dell’operazione alla luce dei finanziamenti più alti della scuola equiparata in confronto alla scuola provinciale (delibera giunta provinciale 897/2019).

Le dichiarazioni della UIL FPL non sono state evidentemente gradite dalla Federazione scuole materne che non si è limitata a dissentire sui giornali, ma ha vincolato la trattativa in atto per il rinnovo contrattuale ad una lettera di scuse da parte dell’organizzazione sindacale.

La UIL del Trentino ritiene inaccettabile questo atteggiamento della Federazione Scuole materne, che denigra il ruolo del sindacato e la sua liberà di esprimere opinioni in favore della Scuola pubblica e a tutela delle proprie iscritte/i.

Se la situazione non rientrerà velocemente ed il tavolo sindacale non verrà riconvocato, saremo pronti alle battaglie legali a tutela della scuola pubblica, della liberà sindacale e alla difesa dei diritti di tutte/i le/i lavoratrici/tori che operano con dedizione in tutte le scuole Equiparate del trentino, e che la UIL FPL è orgogliosa di rappresentare.

Siamo pronti anche a chiedere alla Provincia la trasformazione di tutte le scuole infanzia equiparate in provinciali come previsto dalla legge provinciale 13 del 1977 (art. 54 c. 4).

 

Il Segretario generale

UIL del Trentino

Il Segretario UIL Scuola RUA La Segretaria UIL FPL

Enti Locali

Walter Alotti Pietro Di Fiore Marcella Tomasi

Scarica il pdf: MINACCE ALLA UIL della federazione scuole materne_comunicato stampa

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05 Mar
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Emergenza Coronavirus. “Serve una manovra di largo respiro che tuteli il lavoro”

Emergenza Coronavirus. “Serve una manovra di largo respiro che tuteli il lavoro”

Ieri vertice tra Provincia e imprenditori. Ancora una volta la Giunta esclude le organizzazioni sindacali dal confronto sull’emergenza economica. Per Cgil Cisl Uil è inaccettabile: “Fugatti deve ascoltare le 190mila lavoratrici e lavoratori dipendenti in Trentino”

Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

“La manovra anticrisi dovrà tutelare prima di tutto il lavoro, a partire dallo stanziamento di nuove risorse per Agenzia del Lavoro e il sistema di ammortizzatori sociali previsto dal Documento di interventi di politica del lavoro che la stessa Giunta ha approvato poche settimane fa.
Siamo però esterrefatti. Anche di fronte all’emergenza coronavirus e alle sue possibili gravi conseguenze economiche ed occupazionali la Giunta provinciale esclude dal confronto sulle misure anticrisi chi rappresenta le 190mila lavoratrici e lavoratori dipendenti in Trentino. Il presidente Fugatti sappia che non accetteremo più questo atteggiamento di chiusura pregiudiziale.
Fino ad oggi infatti la Provincia non solo non ha stanziato un euro per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori colpiti dall’emergenza, ma ha pure tagliato i trasferimenti ad Agenzia del Lavoro. Le uniche risorse disponibili sono statali e quelle del Fondo di Solidarietà del Trentino, frutto in larghissima parte dei versamenti di lavoratori ed imprese e costruito nella scorsa legislatura grazie all’impegno del governo provinciale e delle parti sociali, è bene ricordarlo.
E’ quindi tempo che la Giunta provinciale esca dai palazzi e si confronti anche con chi ogni giorno tutela e rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori in tutte le fabbriche e gli uffici del Trentino. Chiediamo che la Giunta appronti un piano di sostegno all’occupazione nei settori pubblici e privati e all’economia in generale che guardi oltre l’emergenza attuale. Serve una strategia di largo respiro che interessi tutti i settori economici con le loro specificità. Soprattutto non basta abbassare le soglie degli appalti, se poi gli appalti non si bandiscono neppure. O si trovano nuove risorse per rilanciare l’economia in questa fase di crisi o tutti gli interventi, anche quelli migliori, resteranno sulla carta. Non possiamo permettercelo”.

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05 Mar
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Turismo. L’allarme degli albergatori: «Perdita di 140 milioni nei mesi di marzo e aprile»

05 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

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