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07 Gen
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Marcella Tomasi (Uil): «Chi perde il lavoro non può aspettare mesi. Molti se ne sono andati»

03 gennaio 2020 – Corriere del Trentino

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01 Gen
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Bonus bebè per i nati dall’1 gennaio

30 dicembre 2019 – Trentino

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01 Gen
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I sindacati. Nel sociale servono 5 milioni per i lavoratori

29 dicembre 2019 – Trentino

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01 Gen
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«Legge 6, la giunta si confronti»

29 dicembre 2019 – Trentino

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mediocredito
01 Gen
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27.12.2019 –Scontro CCB – PAT: quale sarà la strategia di Fugatti rispetto al futuro di Mediocredito? La UIL insiste: gli enti pubblici cedano le quote agli imprenditori ed ai cittadini; si crei una banca ad azionariato popolare.

27.12.2019 –Scontro CCB – PAT: quale sarà la strategia di Fugatti rispetto al futuro di Mediocredito? La UIL insiste: gli enti pubblici cedano le quote agli imprenditori ed ai cittadini; si crei una banca ad azionariato popolare.

 

Sullo scontro in atto fra PAT e CCB gli osservatori si focalizzano ancora sulle fusioni della Casse Rurali Trentine e sui sempre più probabili destini di Cassa Centrale Banca, il gruppo bancario di credito cooperativo delle “ex” Casse Rurali Trentine, ormai divenuto, vocato ed impegnato sempre più nel mercato bancario del credito nazionale. Ciò si desume sia dall’evoluzione in atto della vicenda “Carige”, che dall’ultima “querelle” sugli effettivi poteri di vigilanza della Provincia sul credito locale, previsti dallo Statuto di autonomia, ma parrebbe superati dall’ordinamento europeo in tema di credito e banche.

Nessuno dei commentatori ha fatto un passettino in avanti in più. Tutti “silenti” sulle strategie, evidentemente a questo punto divergenti, degli attori in campo, riguardo alla delicatissima questione Mediocredito. A breve la Giunta trentina dovrà infatti decidere che fare delle proprie quote di possesso dell’istituto di via dei Paradisi: se lasciare cioè a CCB – ormai gruppo nazionale- od al mercato, il destino dell’ultima banca di investimenti territoriale o piuttosto di raddoppiarle, quelle quote, acquisendo anche quelle altoatesine ed avere così la maggioranza azionaria dell’istituto bancario.

Certo quest’ultima soluzione troverebbe il consenso e l’appoggio, solo politico però, degli imprenditori trentini, dagli industriali agli artigiani, che si sono sì lanciati in forti appelli alla giunta provinciale di coinvolgimento e salvaguardia del credito alle imprese locali, senza però assumersi la responsabilità di un minimo, credibile, impegno concreto all’investimento diretto in questa futura banca del territorio.

La Uil crede più coerente ed opportuno, tenendo conto anche delle ormai deteriorate relazioni “politiche” fra i soggetti coinvolti, l’altra scelta possibile della giunta Fugatti. Quella cioè di non “regalare” le proprie quote a CCB, ma piuttosto venderle veramente, a prezzi di mercato ai privati, viste pure le crescenti difficoltà del bilancio provinciale, in modo da rinvenire così anche risorse da reinvestire sul

territorio in opere strutturali, non solo sulla carta, per riavviare davvero lo sviluppo e la crescita economica.

Così facendo sarebbe inoltre possibile, proposta che la UIL rilancia da tempo, la trasformazione di Mediocredito Trentino Alto Adige in una banca di territorio, ad azionariato popolare, col coinvolgimento certo di qualche gruppo finanziario provinciale, delle diverse multinazionali locali, e proprio di quegli imprenditori trentini, oggi preoccupati, ma non ancora disposti ad investire e rischiare qualcosa per mantenere una banca di interesse locale forte ed indipendente, sganciata fra l’altro dagli orientamenti politici delle giunte provinciali di turno.

Ciò con il vantaggio, anche per i comuni cittadini azionisti di avere a fine anno magari dei dividendi e un vero valore della loro quota da vendere, se necessario, oppure da tenere come investimento.

Walter Alotti

Segretario
Uil del Trentino

Scarica il pdf: Mediocredito 271219

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01 Gen
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Politiche per la famiglia. “Raddoppiati bonus bebè e nido statali. La Giunta Fugatti riveda subito le misure provinciali inserite nell’assesstamento di agosto”

Politiche per la famiglia. “Raddoppiati bonus bebè e nido statali. La Giunta Fugatti riveda subito le misure provinciali inserite nell’assesstamento di agosto ”

Da Cgil Cisl Uil un appello al Presidente Fugatti: “Si apra subito un confronto su come modificare assegno di natalità e quota B2 dell’assegno unico”. Possibile liberare fino a 9 milioni di euro per l’occupazione femminile e nuovi servizi di conciliazione.

Trento, 27 dicembre 2019

La legge di bilancio dello Stato, approvata con il voto di fiducia della Camera alla vigilia di Natale, porta con sé anche il potenziamento delle misure nazionali per il sostegno alla natalità e la riduzione delle rette degli asili nido. Per questo CGIL CISL UIL del Trentino che nei mesi passati avevano denunciato più volte le difficoltà, se non addirittura l’impossibilità, di armonizzare le misure statali con quelle provinciali, di fronte al via libera del nuovo piano per le famiglie del governo giallorosso (in particolare i commi 341 e 343 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2020 ), tornano a chiedere al Presidente Fugatti un confronto immediato.

“Con l’approvazione della manovra finanziaria statale – spiegano Andrea Grosselli (CGIL del Trentino), Michele Bezzi (CISL del Trentino) e Walter Alotti (UIL del Trentino) – il Governo Conte ha reso universali i bonus INPS per la nascita e per la frequenza degli asili nido. Il valore degli assegni statali vengono addirittura raddoppiati per le famiglie con i redditi più bassi. Così di fatto i benefici introdotti dalla Giunta Fugatti con la legge di assestamento di bilancio provinciale di questa estate vengono in larga parte superati da quelli nazionali e si possono liberare risorse per misure più efficaci per sostenere la natalità e l’occupazione femminile”.

Per i sindacati infatti le misure statali e quelle provinciali sono sovrapponibili, ma difficilmente cumulabili senza sostanziali modifiche normative. Così i cittadini sarebbero costretti a scegliere tra le une o le altre, con il rischio che a risparmiare sia solo lo Stato. Individuare una modalità per coordinare i diversi interventi a livello locale, agendo sulla disciplina provinciale, potrebbe invece garantire risparmi fino a 9 milioni di euro da poter reinvestire su nuovi servizi di conciliazione e sulla promozione dell’occupazione femminile che, anche secondo gli esperti che ad inizio dicembre hanno animato il festival della famiglia, sono gli strumenti più efficaci per favorire la natalità.

“La Giunta apra immediatamente un confronto – incalzano i sindacalisti di Cgil Cisl Uil del Trentino – per verificare l’opportunità di apportare modifiche alla disciplina della quota B2 dell’assegno unico che consente la riduzione delle tariffe nido in Trentino e alla normativa dell’assegno di natalità provinciale. come previsto tra l’altro dall’articolo 26 della legge di stabilità provinciale per il 2020 appena approvata dal Consiglio provinciale”.

A questo proposito i sindacati hanno inviato una lettera al Presidente della Provincia Fugatti chiedendo un incontro urgente, dopo che nel novembre scorso una analoga richiesta di incontro era caduta nel vuoto.
Ma quali sono le novità contenute nel disegno di legge di bilancio dello Stato? In primo luogo, viene esteso il ​bonus alla nascita a tutte le famiglie a prescindere dal reddito con un intervento di 960 euro annui (80 euro mensili) per ogni bambino nato a partire dal 1° gennaio 2020. Per i nuclei familiari con un indicatore ISEE inferiore a 40.000 il bonus sale a 1.440 euro annui (120 euro al mese), mentre con un ISEE inferiore a 7.000 il bonus diventa di 1.920 euro annui (160 euro al mese). Il bonus nazionale ha una durata massima di un anno. Tutti gli importi vengono incrementati del 20% per la nascita di un figlio diverso dal primo (in pratica, per il secondo figlio i bonus diventano rispettivamente di 96 euro, 144 euro e 196 euro mensili).

Rispetto all’assegno di natalità previsto dall’assestamento di bilancio provinciale, la platea è molto più estesa riguardando tutte le famiglie a prescindere dal reddito. La Giunta Fugatti aveva infatti fissato un tetto di reddito familiare pari all’indicatore ICEF di 0,40, sopra il quale si è esclusi dal beneficio. Sotto quella soglia i benefici erano stati fissati i 100 euro mensili massimi per il primo figlio, 120 euro massimi per il secondo figlio e 200 euro per il terzo figlio. Se le misure provinciali risultano di fatto mediamente inferiori a quelle statali, la durata del bonus è invece più lunga, coprendo i primi tre anni di vita del bambino.

In secondo luogo anche i​l bonus nido INPS viene fortemente incrementato rendendo del tutto vano il dimezzamento delle rette massime previste dall’assestamento di bilancio provinciale del luglio scorso. Infatti per tutti coloro che hanno un ISEE superiore a 40.000 il bonus nido statale resta pari a 1.500 euro annui (136,37 per undici mensilità), sale a 2.500 euro annui per redditi a fini ISEE inferiori a 40.000 (227,27 euro per undici mensilità) e raddoppia a 3.000 euro annui con un ISEE inferiore a 25.000 (272,73 euro per undici mensilità). L’intervento statale da solo permette quindi di azzerare le rette medie del servizio asilo nido anche in Trentino. Basti ricordare che un indicatore ISEE di 40.000 può essere pari ad un ICEF di 0,45-0,50, più alto del limite fissato a 0,40 per l’accesso alla quota B2 dell’assegno unico con cui vengono abbattute le rette dei nidi in Provincia. “Contrariamente alle preoccupazioni del Presidente Fugatti – concludono Cgil Cisl Uil – la legge di bilancio dello Stato, sul fronte delle politiche per la famiglia, è molta positiva anche per il Trentino perché permette di liberare risorse da reinvestire. Va quindi sfruttata questa opportunità per implementare nuove misure a favore delle famiglie trentine. In particolare si potrebbero potenziare i servizi di asilo nido sul territorio provinciale e incrementare le deduzioni del reddito da lavoro femminile ai fini Icef per incentivare l’occupazione femminile”.

Scarica il pdf: 191227_bonus_nascita_rette_nidi

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01 Gen
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Natale, sindacati contro le “aperture selvagge”

24 dicembre 2019 – Trentino

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01 Gen
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La pista da sci a Bolbeno scatena gli ambientalisti e la politica

24 dicembre 2019 – Trentino

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01 Gen
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Dichiarazione stampa Segretario Generale UIL Trentino Walter Alotti sul “demenziale” finanziamento di Trentino Sviluppo all’impianto sciistico di Bolbeno.

Dichiarazione stampa Segretario Generale UIL Trentino Walter Alotti sul “demenziale” finanziamento di Trentino Sviluppo all’impianto sciistico di Bolbeno.

“Demenziale” per la UIL del Trentino il finanziamento pubblico ( 2,5 milioni di euro) da parte della società pubblica Trentino Sviluppo, per la realizzazione di una seggiovia quadriposto da 1600 persone / ora che affiancherà lo skilift esistente ed omologherà Fisi la pista, procedendo al suo allungamento fino a 200 metri di dislivello ed all’installazione di impianto luci notturne e neve programmata.

Liberi gli enti locali e gli eventuali finanziatori privati di sviluppare questa particolare stazione sciistica delle Giudicarie, che gode di un microclima particolare e che offre, soprattutto ai più giovani, la possibilità di praticare lo sci in sicurezza, senza grandi spostamenti, ma la UIL la legge come una provocazione della Giunta e del giudicariese assessore al turismo Failoni il dare il via a questo finanziamento milionario provinciale assurdo e, letteralmente, fuori luogo.

Fuori luogo per l’altezza della località di Borgo Lares a Bolbeno (575 m slm), che non solo gli studiosi del clima e gli ambientalisti, ma anche gli economisti che finanziano impianti sciistici, considerano al di sotto di qualsiasi minima soglia d’altezza slm (si parla sempre di almeno 1600 m slm a salire) e di temperatura utile per un investimento “sensato”.

Assurdo e sbagliato per il fatto che si sprechino milioni di euro, pubblici, il giorno dopo che per la legge di bilancio provinciale si è parlato di ridimensionamento della spesa pubblica, si sono alzate le imposte per i contribuenti con redditi da 15.000 a 20.000 euro (a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici deboli e dei pensionati per lo più), si sono tagliati i finanziamenti alle politiche attive e passive del lavoro dell’ Agenzia del Lavoro (- 6 milioni di euro, 20% rispetto Piano politiche del lavoro precedente ), alle politiche abitative pubbliche (-71 milioni, 30% in meno rispetto al 2019) e si lesina sugli stanziamenti necessari al rinnovo contrattuale del personale pubblico provinciale della scuola, della sanità e degli enti locali e dei servizi provinciali.

Bene ha fatto il Sindaco di Pergine Oss Emer a stigmatizzare anch’egli l’accaduto e meglio farebbe la Giunta a tornare sui propri passi. Anche perché per la UIL, alla luce di siffatte scelte, sarà tanto più difficile sottoscrivere accordi tra le parti sociali, l’Agenzia del Lavoro e la giunta provinciale, come quello prospettato nelle settimane scorse, che doveva portare ad un ridisegno delle politiche del lavoro nel settore del turismo, con il coinvolgimento dei sindacati.

Ci preoccupa infine, visti i precedenti, anche l’utilizzo dei prossimi fondi nazionali in arrivo per lo svolgimento delle prossime Olimpiadi Milano-Cortina, che coinvolgeranno anche il Trentino e che dovranno essere gestiti ed utilizzati “ cum grano salis”, per evitare sprechi, proprio come quello di Borgo Lares, e di conseguenza, attacchi e svalutazioni alla nostra “autonomia”, sempre meno valorizzata e piuttosto abusata dalla politica, nazionale e locale.

Scarica il pdf: Trentino Sviluppo COM 231219

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31 Dic
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Comunicato stampa Uil del 20 dicembre 2019. SKIBUS a fuoco. La Uil chiede maggior attenzione alla sicurezza dei turisti e degli utenti dei servizi di trasporto privati, appaltati comunque dalla Provincia Autonoma.

Comunicato stampa Uil del 20 dicembre 2019. SKIBUS a fuoco. La Uil chiede maggior attenzione alla sicurezza dei turisti e degli utenti dei servizi di trasporto privati, appaltati comunque dalla Provincia Autonoma.

Non e’ l’ennesimo solito bus dell’Atac quello  andato a fuoco nella capitale, oggi,  ma uno Skibus incendiatosi nel nostro Trentino,  fra Cavedago e Andalo, nello svolgimento di in servizio pubblico turistico, appaltato a qualche azienda privata non locale, probabilmente gia’ passata alla storia per precedenti incidenti e gravi disservizi. E’ frequente l’affidamento stagionale a vettori extraprovinciali di servizi secondari che riescono, spesso  col massimo ribasso, a vincere gare provinciali, con mezzi spesso al limite dell’inadeguatezza, probabilmente pericolosi per gli utenti, le maestranze e la circolazione stradale stessa.
Per non dire della pessima pubblicità al turismo locale. Il risparmio che la Provincia dice di fare dando queste  corse al privato, ritorna come un boomerang con la circolazione sui media e sui social di filmati e fotografie, che rischiano di impaurire e quindi sviare possibili turisti verso altre regioni e località turustiche.
Questi operatori privati agiscono in val di Fiemme, Fassa, Paganella, Rendena.
La Uil e la Uiltrasporti chiedono urgentemente un incontro con il “neo” Mobility Manager Andreatta, coll’Assessore Failoni e col Presidente Fugatti per ragionare degli affidamenti ai privati di servizi pubblici di trasporto e di sicurezza del trasporto  turistico, anche riguardo ai requisiti e qualita’ del personale e dei mezzi in esercizio su queste tratte e segmento di mercato del trasporto su gomma. A rischio la sicurezza degli utenti e della circolazione stradale di montagna, oltre all’immagine del turismo trentino e dei suoi servizi.

Walter Alotti            Nicola Petrolli
Uil e Uiltrasporti del Trentino

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