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ITEA. Ognuno ha diritto ad avere la propria opinione, ma non i propri fatti.
Il presidente Fugatti sul “Trentino” dice che le assegnazioni Itea finiscono per il 60% a cittadini comunitari ma non trentini. Scorrendo le liste di assegnatari si vede che non è così. Certamente ci sono tanti cognomi di origine straniera, ma in moltissimi casi nordafricani. Cittadini, già extracomunitari, che vivono e lavorano qui da più di un decennio e che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Prima i trentini e gli italiani? Loro lo sono diventati a tutti gli effetti.
In graduatoria in attesa di un alloggio ci sono anche molti cittadini comunitari, stranieri sì ma di paesi dell’Unione europea. A questi si applicano i trattati dell’Unione: come gli italiani che si trasferiscono in altri stati europei godono degli stessi benefici sociali di chi li ospita, così accade per i cittadini comunitari che si trasferiscono in Trentino a vivere e a lavorare.
Fugatti dice poi che dopo il suo avvento i disoccupati che non si attivano perderanno i sussidi.
Si chiama “principio di condizionalità”: in Trentino è stato introdotto d’intesa da Agenzia del Lavoro con il sindacato da più di dieci anni.
Ma come si può governare un sorta di stato quale è il Trentino puntando tutto sulla propaganda e niente sui dati di realtà? O forse il presidente ignora le leggi e i regolamenti già in vigore?
Il sindacato trentino non smetterà di fare il proprio mestiere: studierà il cambiamento sociale, avanzerà proposte, lotterà mai in nome dell’egoismo ma sempre in nome della solidarietà.






Comunicato stampa dell’11/8/2019
Pronto Soccorso. La Uil a Primario Ramponi: basta provocazioni. Scaricati sul servizio di emergenza i ritardi delle liste di attesa delle visite specialistiche e quello del riordino dell’organizzazione dei cosiddetti “medici di famiglia.
Il dott. Ramponi, che da sempre continua a predicare ulteriori inasprimenti della compartecipazione, ” superticket al pronto soccorso”, non va più assolutamente ascoltato. Gia’ troppe sono le spese sanitarie, anche in Trentino, che restano a carico delle famiglie per le difficoltà organizzative, sia rispetto ai servizi di emergenza, che per la difficoltà ad avere in tempi brevi l’accesso ai servizi pubblici ambulatoriali e diagnostici specialistici, non a pagamento privato.
La Uil propone da tempo una riorganizzazione del servizio di medicina generale, con ampliamento dei giorni e delle fasce di apertura degli ambulatori dei “medici di famiglia”, e di quelle degli ambulatori ospedalieri, con una rivisitazione dell’ “intramoenia”, che oggi allunga le liste d’attesa, costringendo molti, sbagliando, ma comprensibilmente, a rifugiarsi al Pronto Soccorso.
Basta idee di “pizzo” sul servizio di emergenza, si cambi verso nell’organizzazione base della sanità trentina. Va riaperto il discorso degli studi associati tra professionisti e delle guardie mediche, per un efficace copertura durante tutta la giornata e nei festivi. Un potenziamento di questa organizzazione sgraverebbe il Pronto Soccorso consentendo un servizio d’emergenza migliore, a vantaggio di tutto il sistema ospedaliero trentino.
Walter Alotti
Segretario Generale
UIL del Trentino
Scarica il pdf: La UIL a Ramponi basta provocazioni