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Partecipate, la Provincia conferma il ritiro della disdetta
Cgil Cisl Uil del Trentino: pronti a riprendere il confronto
La Provincia è pronta formalizzare in tempi brevissimi il ritiro della disdetta dei contratti integrativi per le società partecipate. E i sindacati sono disposti, nel rispetto del mandato ottenuto dalla delegazione unitaria dei delegati, a riaprire il confronto con Piazza Dante per arrivare in tempi certi all’individuazione di uno o più contratti di primo livello da applicare ai dipendenti, partendo da quelli già in essere, tenuto conto dei diversi poli specialistici. L’accordo, per le organizzazioni sindacali, potrà anche prevedere un’intesa generale sulla contrattazione integrativa. E’ questa la conclusione a cui si è arrivati ieri sera al termine di un lungo confronto tra i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino e la direzione della Provincia.
Preso atto della rinnovata disponibilità dell’Ente a ritirare la disdetta degli integrativi, i sindacati hanno ribadito ancora una volta la necessità che la discussione sulla definizione di un accordo contrattuale per tutti gli oltre 600 dipendenti delle società partecipate non potrà prescindere da una necessaria riorganizzazione per poli delle stesse. Cgil Cisl Uil del Trentino hanno anche sottolineato che l’intero percorso dovrà avvenire coinvolgendo i lavoratori e le lavoratrici, anche al fine di valorizzarne le competenze, superando l’attuale sistema di riconoscimenti unilaterali all’interno di una regolazione contrattuale chiara e trasparente nell’ambito della quale riconoscere il valore delle diverse professionalità.
Quanto discusso ieri sera sarà al centro di una nuova riunione unitaria con i delegati di tutte le società partecipate, in programma venerdì.
Scarica il pdf: partecipate- COM121217


Comunicato stampa UIL del Trentino 8/12/2017
La UIL: sfratti per morosità, fenomeno sempre più preoccupante anche in Trentino.
E’ di questi giorni l’informativa dell’Assessore Daldoss sugli allarmanti dati della morosità degli inquilini ITEA. Sarebbero ben 1086 gli inquilini “morosi”, cioè che non hanno pagato almeno tre mensilità o, aggiungiamo noi, in gran numero, non sono allineati rispetto al pagamento delle spese condominiali di loro competenza. Spese condominiali in gran parte degli anni passati che, per colpa delle gestioni e dei regolamenti dell’Istituto, si sono accumulate, diventando un carico eccessivo da saldare per famiglie che, già per la loro evidente debolezza, sono in possesso di un alloggio di edilizia pubblica e di redditi mediamente molto bassi, tali da non consentire liquidazioni di arretrati cospicui, magari superiori allo stesso canone di affitto sociale goduto. E se in ITEA ci sarebbero dal 2012 ad oggi 1828 procedure di sfratto attivate e 97 effettivamente eseguiti, veniamo ai numeri complessivi del fenomeno sfratti in Trentino, considerando tutto il mercato locale dell’affitto, quello privato evidentemente maggiore compreso.
Bene, dai provvedimenti di sfratti relativi all’anno 2016 (dati forniti dal Ministero dell’Interno – Ufficio Centrale di Statistica – e resi noti nel IX Rapporto del Dipartimento Politiche abitative UIL) risulta evidente anche in Trentino come la mancanza di un quadro giuridico-legale completo e al passo con i tempi, oltre che l’assenza di nuovi interventi strutturali e di un indirizzo condiviso delle politiche per la casa, abbia influito in modo preoccupante sul fenomeno del disagio abitativo anche nella nostra Provincia e, come la crisi economica, continui a porre in grave difficoltà anche le famiglie trentine nell’ottemperare al pagamento dei canoni di affitto.
Ma quanto incide sul reddito familiare pagare l’affitto?
L’analisi dei dati relativi al ”Rapporto Immobiliare 2017” dell’Agenzia delle Entrate, in rapporto ai dati del MEF inerente i redditi 2015, mostra come la media nazionale per il costo delle locazioni a canone libero sia stata pari a 605 euro mensili, con un’incidenza media sul reddito da lavoro dipendente del 35,2 %, sul reddito da pensione del 43% e sul reddito da lavoro autonomo del 18,9%.
Per le locazioni a canone concordato, l’importo medio nell’anno è stato di 575 euro mensili, con un’incidenza (sempre in media) sul reddito da lavoro dipendente del 33,4%, sul reddito da pensione del 40,8% e sul reddito da lavoro autonomo del 18%.
Pur avendo registrato una lieve diminuzione del 4,6% rispetto all’anno precedente, in Italia i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo sono stati 61.718, ma di essi ben 54.829 sono dovuti a morosità o altra causa (l’88,8% a fronte dell’88,2% del 2015).
Rispetto all’anno precedente, sono aumentate del 3,2% le richieste di esecuzione di sfratto che ammontano, nel 2016, a 158.720, mentre gli sfratti eseguiti sono stati 35.336 con un aumento dell’8% rispetto al precedente anno.
Questa situazione è ancora più grave nella nostra Provincia dove il costo delle locazioni nel mercato privato della casa è superiore a quello medio nazionale e dove abbiamo registrato nel 2016 ben 323 provvedimenti di sfratto con un incremento del +70% rispetto al 2015 (in percentuale assoluta il maggiore d’Italia dopo Oristano e Nuoro), dovuto per la maggior parte proprio (93%) a morosità. Di questi provvedimenti 128 sono stati effettivamente eseguiti, cioè con i locatari messi fuori casa. A Bolzano la situazione è sicuramente migliore, visto il pressoché stabile numero assoluto di richieste, 271 nel 2016 (-0,37% sul 2015) e di 99 effettivamente eseguiti.
Per la UIL del Trentino le soluzioni nella nostra Provincia passano per un’estensione della platea dei beneficiari dell’integrazione canone delle locazioni private, misura richiesta dal Sindacato unitariamente ed accolta e varata dalla Giunta in questa Legge di Bilancio, ma soprattutto, attraverso il rilancio dell’edilizia pubblica, dei piani di hausing territoriale che realizzano alloggi a canone moderato da affiancare a quelli a canone sociale e con l’individuazione di sistemi di garanzia ai proprietari privati, spesso piccoli, che non affittano più i loro immobili. Fondi di Garanzia pubblici, assicurativi, di Fondazioni bancarie e finanziare in grado di coprire i rischi delle possibili morosità o danni di questi locatari privati che potrebbero così affittare i tanti, troppi alloggi sfitti, che proprio per paura della morosità dilagante, gli stessi non affittano, con grave turbamento del mercato della locazione, sia dal punto di vista dei prezzi, che dell’aumento delle richieste di accesso all’edilizia pubblica.
Il Segretario Generale
UIL del Trentino
Walter Alotti
Scarica il pdf: sfratti COM 111217
Pubblicazione Ministero dell’Interno: Pubblicazione_sfratti_2016




ASSEMBLEA QUADRI E DELEGATI VENERDì 15 DICEMBRE 2017
Presso HOTEL ADIGE ORE Mattarello di Trento 9:00
partecipazione Segretario Confederale Uil DOMENICO PROIETTI
La riunione il 15 dicembre si articolerà come segue:
ore 9,00 – saluto ed intervento d’apertura Assemblea Quadri e Delegati UIL TRENTINO del Segretario Generale Walter Alotti
ore 9,30 – relazione del Segretario Nazionale UIL Domenico Proietti
ore 10,30 – pausa caffè
ore 10,45 – dibattito con i delegati presenti, coordinato da Gianni Tomasi, sui temi della previdenza obbligatoria e complementare
ore 12,00 – chiusura lavori
Scarica il pdf: manifesto 15 dic proietti ok

Comunicato stampa
Sciopero Capi Treno e Macchinisti di Trenitalia del Trentino e Alto Adige del 6 dicembre 2017.
Adesione nuovamente al al 90%
E’ il secondo sciopero di Capitreno e Macchinisti di Trenitalia del Trentino Alto Adige, per sensibilizzare azienda ed istituzioni sul tema sicurezza nello svolgimento del proprio lavoro a bordo treno e dei viaggiatori.
Già il 7 settembre scorso con un’adesione altissima, i lavoratori dimostrarono quanto il tema è sentito.
Finora da parte dell’azienda le risposte sono state vaghe e a lungo termine con un silenzio totale da parte delle istituzioni.
Con questo secondo sciopero effettuato oggi 6 dicembre, il quale vede una adesione che sfiora il 90%, i lavoratori danno alle organizzazioni sindacali il mandato di continuare su questa strada perché istituzioni e azienda, insieme ai sindacati, mettano in atto tutte le misure necessarie, a breve termini, a tutela delle condizioni di lavoro.
Fin quando non ci sarà certezza di poter operare in sicurezza la vertenza resta in piedi chiedendo:
- maggiori controlli a terra, in località strategiche, insieme a Polfer o altro personale appositamente formato così come più personale Trenitalia sui treni più “caldi”;
- più coordinamento tra azienda e Polfer per garantirne la presenza su determinati treni da e per Verona;
- assunzioni finalizzate ad una postazione definitiva in loco di una squadra antiaggressione;
- correttivi nelle norme per far in modo che non vi sia abuso dei biglietti gratuiti (ad esempio prevedendone il ritiro e maggiori controlli dagli enti che le emettono);
- obbligo di avviso al capotreno di tutte le forze dell’ordine che viaggiano a titolo gratuito a bordo treno in borghese.
Ci aspettiamo che l’azienda metta in atto provvedimenti immediati e che anche le istituzioni escano dal silenzio aprendo tavoli che vedono coinvolti i rappresentanti dei lavoratori.
Scarica il pdf: scioperotrenitalia-COM061217