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02 Feb
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Tavolo produttività. Si cambi sugli incentivi alle imprese e si punti sull’industria. Cgil Cisl Uil: scarsa propensione ad investire e piccole dimensioni frenano crescita e salari. Per ripartire vanno eliminati gli sgravi fiscali a pioggia per sostenere gli investimenti realmente produttivi

Tavolo produttività. Si cambi sugli incentivi alle imprese e si punti sull’industria. Cgil Cisl Uil: scarsa propensione ad investire e piccole dimensioni frenano crescita e salari. Per ripartire vanno eliminati gli sgravi fiscali a pioggia per sostenere gli investimenti realmente produttivi

 

Ridotta dimensione delle aziende e bassa propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo sono tra i nodi che frenano la crescita della produttività in Trentino. Il quadro è emerso nell’ambito dell’incontro del tavolo provinciale in cui siedono Ocse, Fbk, Università di Trento, Ispat, Camera di commercio e Agenzia del lavoro, oltre ai sindacati confederali e alle associazioni imprenditoriali.
“In Trentino la produttività cresce meno rispetto alle aree geografiche europee simili per dimensioni e composizione economica. Questo rallentamento riguarda in particolare l’industria – sottolineano i segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Osvaldo Angiolini-. E’ chiaro che scontiamo la debolezza del nostro tessuto imprenditoriale, che non solo incide sulla bassa produttività, ma anche sui bassi salari dal momento che anche in quei comparti, come i servizi, dove l’incremento è stato in linea con le regioni europee di riferimento, le retribuzioni restano comunque più basse. In Trentino, dunque, esiste anche un problema di redistribuzione della ricchezza sulla forza lavoro”.
Per questa ragione, secondo i sindacati, è necessario spingere sul recupero di produttività stimolando le aziende ad investire. “Oggi le imprese investono troppo poco, nonostante liquidità e due anni di forte rimbalzo. In questo senso l’industria deve restare centrale nelle traiettorie di sviluppo del Trentino. Poi alcune politiche di sostegno pubbliche non funzionano come dovrebbero perché non fanno da moltiplicatore. In questi anni gli sgravi Irap indifferenziati, per esempio, non hanno prodotto più Pil, non hanno spinto la produttività né gli investimenti. Queste scelte vanno riviste. Serve sostenere chi investe in innovazione, in formazione e transizione ecologica”. Anche per questa ragione le tre confederazioni hanno rinnovato l’appello alla Giunta provinciale per avviare uno studio complessivo su tutto il sistema provinciale dei contributi alle imprese. “Una richiesta che abbiamo avanzato nell’ambito della revisione della Legge 6 e che oggi appare non più procrastinabile. E’ ora di adeguare gli interventi pubblici a contesti economici mutati rispetto a 25 anni fa”.
Cgil Cisl Uil hanno colto l’occasione di oggi per sottolineare anche la validità del lavoro di ricerca svolto e per chiedere di approfondire e ampliare ulteriormente l’analisi, estendendo lo studio ai territori vicini e maggiormente simili al Trentino, cioè Alto Adige e Tirolo, coprendo così l’area Euregio. Allo stesso tempo hanno sollecitato l’importanza di affiancare all’analisi della produttività anche uno studio sulla contrattazione per aprire una riflessione più ampia sul tema salariale.

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26 Gen
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Rivoluzione digitale e intelligenza artificiale. Serve impegno comune per ridurre diseguaglianze e rischi nel mercato del lavoro. Cgil Cisl Uil scrivono a Fbk: il cambiamento avrà un impatto importante. Lavorare insieme per facilitare le transizioni

Rivoluzione digitale e intelligenza artificiale. Serve impegno comune per ridurre diseguaglianze e rischi nel mercato del lavoro. Cgil Cisl Uil scrivono a Fbk: il cambiamento avrà un impatto importante. Lavorare insieme per facilitare le transizioni

L’innovazione delle tecnologie digitali ed in particolare l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sull’economia e sull’occupazione in Trentino. Per questa ragione, pur non avendo potuto partecipare oggi al seminario organizzato da Fbk, Cgil Cisl Uil sono pronte ad aprire il confronto con la Fondazione su questi temi, consapevoli che il cambiamento non sarà neutro per la società e il mercato del lavoro trentino. Una disponibilità raccolta dal presidente Resta.
“La rivoluzione digitale è una sfida molto significativa anche per il nostro piccolo territorio ed è fondamentale gestirla nel modo migliore perché le conseguenze non ricadano soprattutto sui segmenti più fragili del nostro mercato del lavoro – commentano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Se è evidente infatti che l’innovazione non si può arrestare, deve essere altrettanto chiaro che andrà gestita con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali e i migliori esperti per definire nuovi investimenti in particolare nel campo dell’apprendimento permanente e negli strumenti di accompagnamento alle transizioni sul mercato del lavoro. Questo anche coerentemente con quanto prevede l’Unione Europea”.

In questa fase a preoccupare il sindacato è anche l’insufficiente propensione delle imprese locali a fare investimenti in ricerca e sviluppo e sulla formazione continua. “Due tasselli indispensabili se non vogliamo ritrovarci con realtà produttive obsolete e non competitive e con un numero crescente di disoccupati”, proseguono.
Da qui la mano tesa a Fbk perché si valorizzino al meglio le competenze del centro di ricerca per approfondire congiuntamente gli aspetti relativi agli impatti sociali, occupazionali e sulle modalità di lavoro delle nuove tecnologie. “Si tratta di aspetti che sono e saranno sempre più importanti non solo per i giovani che si affacciano ad un mondo del lavoro in profonda trasformazione, ma anche per chi già è attivo nel mercato del lavoro locale. Per questa ragione è importante discuterne da subito”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 25 gennaio 2024

 

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