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21 Nov
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«Senzatetto? Si agisca I numeri sono inaccettabili»

Il T – 17 novembre 2023

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21 Nov
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Oggi sciopero, servizi a singhiozzo

Corriere del Trentino, Il T – 17 novembre 2023

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21 Nov
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«Turismo, le scuole tecniche durino 4 anni»

Il T – 17 novembre 2023

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21 Nov
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Ledro. «La storia si ripeterà, serve una nuova viabilità». I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil: «Serve unire la pressione delle parti sindacali con quella delle aziende per trovare una soluzione»

l’Adige – 17 novembre 2023

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21 Nov
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Stipendi e pensioni, differenza minima. Nel privato un dipendente incassa solo 813 euro in più

l’Adige – 17 novembre 2023

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20 Nov
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Inflazione. In un anno la spesa alimentare più cara del 10.6%. Ad ottobre in Trentino l’inflazione è cresciuta su base annua del 6.6%, su base mensile dell’1,6%. Cgil Cisl Uil: il calo dei prezzi è solo un’illusione. Come dimostra il rapporto di Bankitalia, anche in una fase di rallentamento dell’economia le imprese possono sostenere il potere d’acquisto rinnovando i contratti.

Inflazione. In un anno la spesa alimentare più cara del 10.6%. Ad ottobre in Trentino l’inflazione è cresciuta su base annua del 6.6%, su base mensile dell’1,6%. Cgil Cisl Uil: il calo dei prezzi è solo un’illusione. Come dimostra il rapporto di Bankitalia, anche in una fase di rallentamento dell’economia le imprese possono sostenere il potere d’acquisto rinnovando i contratti.

In un anno il carrello della spesa, almeno per la parte dei generi alimentari, è cresciuto in Trentino del 10.6%. Ancora più elevato è stato l’incremento dei costi legati alle bollette: la media annua evidenzia un balzo in avanti dell’11%. In generale l’inflazione in un anno si è alzata del 6.6%. E’ anche alla luce di questi dati, secondo i sindacati, che va letto l’ultima statistica Ispat sull’andamento dei prezzi che registra ad ottobre un tasso di crescita dell’1.6%. “Indubbiamente la corsa dei prezzi sta rallentando – spiegano i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Andrea Grosselli Michele Bezzi e Walter Alotti -. Non siamo, però, di fronte a nessun calo dell’inflazione. Si tratta piuttosto di una sorta di “illusione ottica”: oggi il tasso è più basso perché ad ottobre 2022 l’incremento dei prezzi aveva toccato il 10.8% in un mese. L’unica realtà è che negli ultimi tre anni pensionati e lavoratori dipendenti, soprattutto con redditi bassi e medi, hanno visto andare in fumo due mensilità di reddito con un’inflazione cumulata in Trentino di oltre il 17%”.
E’ per questa ragione che i sindacati continuano ad insistere sull’urgenza di avviare sia a livello locale sia nazionale una nuova stagione di rinnovi contrattuali. “Come riportato dal report di Bankitalia, il 90% delle imprese è soddisfatta della propria redditività. Ciò significa che non ci sono più scuse. Per molti settori l’inflazione ha garantito incrementi dei profitti perché è stata scaricata sui consumatori finali. Pensiamo al turismo, alla ristorazione, ai servizi. Gli stessi settori dove i lavoratori e le lavoratrici attendono il rinnovo del contratto nazionale da 3 o 4 anni. Questa situazione non è più tollerabile. In questo contesto di stretta salariale, la conferma per un anno del taglio del cuneo fiscale, che doveva servire ad aumentare il potere d’acquisto dei salari, non potrà garantire neppure il recupero dell’inflazione, con il paradosso che 10 miliardi di euro spesi dallo stato non eviteranno a molte famiglie di diventare più povere”.
E in attesa della definizione della nuova Giunta provinciale Cgil Cisl Uil ribadiscono anche al presidente Fugatti l’urgenza di mettere in cima alle priorità di governo una politica dei redditi che ridia fiato alle famiglie. Per i sindacati bisogna intervenire sull’Icef indicizzando l’indicatore al costo reale della vita. Altrimenti di fatto la Provincia contribuisce ad impoverire famiglie con figli, disabili, anziani non autosufficienti e inquilini a canone sociale, proprio nel momento in cui è fondamentale sostenere il potere d’acquisto eroso dall’inflazione.
Infine c’è il tema casa. Considerato l’andamento degli affitti e l’aumento dei tassi di interesse e quindi dei mutui, serve garantire una politica abitativa che davvero tuteli le famiglie più deboli che non possono accedere al mercato immobiliare privato. “Negli anni scorsi le nostre richieste sono rimaste inascoltate. Auspichiamo che con la nuova giunta si inauguri anche un nuovo metodo di lavoro basato sul confronto con le parti sociali”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 15 novembre 2023

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17 Nov
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17 novembre 2023. Quasi ottocento lavoratrici e lavoratori al corteo Cgil e Uil per cambiare la finanziaria “Lo sciopero non è una vacanza. E’ un diritto. Protestiamo democraticamente per chiedere risposte ai bisogni delle persone”

17 novembre 2023. Quasi ottocento lavoratrici e lavoratori al corteo Cgil e Uil per cambiare la finanziaria “Lo sciopero non è una vacanza. E’ un diritto. Protestiamo democraticamente per chiedere risposte ai bisogni delle persone”

SCIOPERO 17 NOVEMBRE 2023 TRASPORTO PUBBLICO-LOGISTICA, SCUOLA-UNIVERSITÀ, PUBBLICO IMPIEGO CORTEO

Almeno ottocento lavoratrici e lavoratori hanno sfilato questa mattina a Trento nell’ambito dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Una protesta pacifica e colorata, con dipendenti di tutto il comparto pubblico, della scuola, dell’università, della sanità e delle cooperative sociali, dei trasporti e delle poste e di tutti gli appalti che ruotano nel settore pubblico. Diversi e uniti dalla questa certezza: lo sciopero è un diritto, non è mai una vacanza per chi oggi ha rinunciato ad una giornata di retribuzione su stipendi già in sofferenza. E non solo: di fronte al muro del Governo, che blinda la legge finanziaria azzerando il dibattito in parlamento, lo sciopero è lo strumento democratico per manifestare pacificamente dissenso e per chiedere un cambio di rotta. Sui salari, sulla sanità pubblica, sulla scuola, sui giovani e sulle pensioni. Per rivendicare una riforma fiscale che non aiuti più i ricchi dei poveri, per pretendere vera lotta all’evasione fiscale.

Il corteo è partito intorno alle 10 da piazza Fiera e sotto al commissariato del Governo, si sono alternati gli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre a quelli dei due segretari generali di Cgil e Uil.

Così Brunella, addetta alla sanificazione degli ospedali, ha raccontato la storia delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. “Sono orgogliosa di essere qui perché oggi dimostriamo di non essere invisibili. Siamo lavoratori essenziali, ma ci considerano invisibili. Siamo quasi tutte donne con uno stipendio di 6 euro nette l’ora. Quasi tutte hanno un contratto part time, involontario. Per noi scioperare è un grande sacrificio, ma oggi facciamo sentire la nostra voce”. Antonio del terziario al microfono ha ricordato che il taglio delle tasse sul lavoro dipendente non è la risposta all’emergenza salariale del paese. “Quei tagli li paghiamo sempre noi quando siamo costretti a mettere le mani al portafoglio per avere accesso alle cure, per la scuola, per i servizi pubblici che vengono ridotti. Gli stipendi crescono se si sostiene la contrattazione”.

Salvatore della sanità ha ricordato che la sanità pubblica è un diritto costituzionale e che oggi un numero crescente di cittadini rinuncia alle cure perché non può permettersele. “La sanità, la scuola, il welfare, sono investimenti sul nostro futuro”. Sulla stessa lunghezza l’intervento di Michele, un altro lavoratore della sanità che ha sottolineato anche l’urgenza che anche la Provincia stanzi maggiori risorse per garantire il diritto alla salute e fare nuove assunzioni.

A protestare c’erano anche le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali con il contratto scaduto da anni. “Nel nostro settore il diritto di sciopero è stato reso difficile – ha denunciato Gabriele -. Se i servizi non sono essenziali possono essere interrotti. Oggi ci sono oss, educatrici ed educatori sociali, assistenti sociali delle cooperative trentine che non hanno potuto partecipare. Eppure in questo grande comparto ci sono stipendi da fame, ci sono lavoratrici che stanno fuori otto ore, ma gliene vengono pagate 4 perché non hanno il tempo viaggio”.

E sul diritto di partecipare allo sciopero è intervenuto anche Franco per i trasporti. “Questa manifestazione è la migliore risposta al ministro Salvini che ci ha precettati, imponendo una fascia oraria assurda che ha scoraggiato moltissimi ad aderire. Se veramente il ministro ci ritiene essenziali stanzi le risorse per i contratti”. Concetto ribadito anche da Nicola: “I selfie bisogna farli quando si è in grado di portare aumenti dignitosi ai lavoratori”.

E ancora la scuola e l’università. Veronica, tecnica di Unitn, ha rivendicato la centralità delle loro figure professionali per il funzionamento dell’Ateneo, “ma da anni stipendi e progressioni sono ferme e non è un caso se per la prima volta negli ultimi tre anni i concorsi sono andati deserti. Lavorare in università, un luogo di cultura, rischia di non essere più attrattivo”.

Questa mattina accanto alle lavoratrici e ai lavoratori sono intervenuti anche i segretari generali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti.

“La buona adesione alla manifestazione è la migliore risposta a chi ha fatto di tutto per boicottare questa protesta legittima contro una politica che va nella direzione sbagliata. Non è vero che non ci sono risorse. Basta fare scelte dando risposte prima alle lavoratrici e ai lavoratori con le retribuzioni ferme da anni mentre l’inflazione galoppa, finanziando i servizi pubblici a cominciare dalla sanità pubblica”, ha detto Alotti aprendo gli interventi.

Grosselli ha insistito sul valore della protesta pacifica e legittima. “Rivendichiamo la capacità di marciare insieme, di pretendere un confronto anche con chi ha l’onere di governare il Paese per mettere al centro delle scelte i diritti e la crescita sostenibile. Il Governo ha un problema proprio con il metodo di confronto quando porta in Parlamento una manovra blindata. Mentono quando dicono che sono per il dialogo sociale che è corsa diversa dalle mera informazione di scelte già assunte. Pretendiamo un confronto vero e il diritto di compartecipare alle scelte per il bene del Paese. Non si può ignorare la voce di chi lavora”.

Al termine degli interventi i due segretari sono stati ricevuti dal commissario del Governo e consegnato un documento con le ragioni dello sciopero che trovate allegato.

 

Trento, 17 novembre 2023

Adesso basta! 8 ore di sciopero nazionale.

TRENTO | 17 E 24 NOVEMBRE 2023 | COMMISSARIATO DEL GOVERNO

  • 17 NOVEMBRE 2023

TRASPORTO PUBBLICO-LOGISTICA, SCUOLA-UNIVERSITÀ, PUBBLICO IMPIEGO

CORTEO

con partenza ore 9.30 da Piazza Fiera – Trento

La manifestazione si concluderà in Corso 3 Novembre con un

PRESIDIO .
sotto il Commissariato del Governo

 

  • 24 NOVEMBRE 2023

TUTTI I SETTORI PRIVATI

ore 9.30

PRESIDIO

sotto il Commissariato del Governo in Corso 3 Novembre – Trento

 

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16 Nov
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Sul carrello della spesa rincari del 10,6%

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Confermato lo sciopero di domani

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16 Nov
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«Lavoratori, perse 2 mensilità». Cgil e Uil confermano: sciopero venerdì per il pubblico, il 24 per il privato

Corriere del Trentino, Il T – 15 novembre 2023

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