l’Adige, Il T, Corriere del Trentino – Mercoledì 26 Febbraio 2025

Cgil, Cisl e Uil: «Discriminazioni inaccettabili nel mondo del lavoro»

 

I sindacati intervengono dopo l’aggressione transfobica: «Evento inaccettabile, c’è un clima d’odio crescente»

TRIBUNALE

Cgil, Cisl e Uil del Trentino ritengono quanto accaduto «un evento inaccettabile, ancora di più perché questo non è un evento isolato, ma è un’aggressione che si inserisce in un contesto nazionale e internazionale sempre più ostile nei confronti della comunità LGBTQIA+ e delle donne». Questo il messaggio letto ieri durante la manifestazione.

I sindacati parlano di diritti conquistati messi in discussione e in un clima di odio sempre crescente. «Ma parliamoci chiaro, la transfobia in Italia c’è sempre stata. I dati dell’ultima ricerca Istat, sulle discriminazioni lavorative delle persone LGBTQIA+ mostrano chiaramente il clima inaccettabile di violenza e terrore che tutti i giorni le persone trans e non binarie subiscono. Ci sono discriminazioni fortissime all’ingresso al mondo del lavoro, al punto che 1 persona su 2 ha dichiarato di aver subito discriminazione nella ricerca di lavoro ed il 46% ha dichiarato di aver rinunciato a partecipare ad un colloquio per la paura di essere rifiutato, rifiutata e riufiutat* a causa della propria identità di genere. Il 70% delle persone trans e non binarie ha dichiarato di nascondere la propria vita privata a lavoro. L’87% ha dichiarato di aver subito micro-aggressioni, il 37% un’aggressione, il 30% di aver subito umiliazione, calunnie e derisioni».

Chi ha letto il messaggio si è definita una donna cis. «Non spetta a me farmi portavoce delle battaglie della comunità LGBTQIA+ perché ci sono persone molto più rappresentative e preparate di me. Ma sono una sindacalista e credo che il ruolo del sindacato debba anche in questo momento essere un baluardo ed un presidio, nella nostra parte della lotta, dei diritti civili conquistati fino a oggi.

Per questo motivo mi sento di dire che è necessario ascoltare le rivendicazioni e le analisi politiche portate avanti dalle diverse persone della comunità ed essere al loro fianco come alleati, alleate e alleat* perché se quei dati sono così allarmanti, ancora più allarmante è il fatto che le persone non sempre sentano di potersi fidare di noi e di contattarci per denunciare».

 

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