Il T, Corriere del Trentino – Venerdì 21 Febbraio 2025
Cinque anni dal Covid: «Ora più soldi per medici e infermieri»
La ricorrenza | La giornata dedicata al personale sanitario. Tonina: «Insostituibili». Ferro: «Aumenti in busta paga e impegno per la mobilità»
Cinque anni dal primo caso di Covid in Italia. Una data, quella del 20 febbraio, che è divenuta simbolica e in cui si ricorda l’impegno del personale sanitario: gli eroi della pandemia, poi rapidamente dimenticati.
E nel momento voluto ieri dalle Acli e dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil) a Palazzo della Regione in Piazza Dante, c’è stato un eloquente fuori programma: un uomo sulla cinquantina proveniente dall’Est Europa ha protestato con veemenza contro i presenti, accusando il personale medico e sanitario per ragioni non chiare. Le forze dell’ordine hanno prontamente allontanato il soggetto che, seppur non armato e né con atteggiamenti violenti, ha creato attimi di preoccupazione tra i presenti.
Maria Brentari, vicepresidente dell’ordine degli infermieri, che è stata interrotta più volte dalle proteste del passante, ha così esordito: «Noi, professionisti sanitari e socio-sanitari dedichiamo questa giornata a chi ha sofferto, a chi soffre e a tutte le persone che, con la loro attenzione e partecipazione, hanno aiutato ad arginare la pandemia con comportamenti coscienziosi e virtuosi».
Quindi un ricordo di quel periodo: «Nei momenti di maggiore difficoltà — ha proseguito — come prescritto anche dai nostri codici deontologici, abbiamo diffuso e difeso il sapere scientifico, sostenuto la campagna vaccinale, divulgato tutte le indicazioni per difendere e assicurare la salute delle persone. Siamo ora qui per onorare la memoria di chi non c’è più e a condividere una giornata particolare, che celebra un diritto costituzionale, quello della salute, che trae fondamento giuridico dall’articolo 3 della Costituzione, dove ai cittadini si riconosce pari dignità».
Insieme alla dottoressa Brentari, anche l’assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina: «Oggi celebriamo una giornata speciale, dedicata a coloro che hanno fatto della cura e della salute degli altri la propria missione di vita – le sue parole – dalla pandemia, il mondo della sanità ha affrontato una delle sfide più difficili della sua storia recente. Dobbiamo infatti sempre ricordare che dietro ogni gesto di cura c’è una persona, con la sua umanità, la sua professionalità e il suo impegno. Viviamo in un’epoca di grandi innovazioni tecnologiche, in cui la scienza e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui affrontiamo la salute. Ma nessuna tecnologia potrà mai sostituire il calore di uno sguardo, la forza di una parola di conforto, la sicurezza di una mano tesa nel momento del bisogno».
Sul tema è intervenuto anche il direttore generale dell’Apss, Antonio Ferro, che ha ricordato la questione delle retribuzioni: «Ci siamo impegnati concretamente, grazie anche alla sensibilità della giunta, in un riconoscimento economico del lavoro dei nostri professionisti e continueremo su questa strada, offrendo nuove opportunità di crescita professionale. Vorrei infine ricordare un tema cruciale, quello della mobilità, necessaria per garantire la tenuta del sistema trentino e per poter essere attrattivi all’esterno, rendendo le periferie realmente appetibili».
Elisa Viliotti, della Consulta della Salute, chiede più coraggio: «Davanti all’emergenza dovuta alla carenza di personale, cui consegue la facile tentazione di delegare al privato l’erogazione dei servizi sanitari fondamentali: si investa e si creda nel rendere maggiormente attrattivo il servizio sanitario pubblico, a partire dal dare compiuta attuazione alle riforme altrettanto epocali volute e finanziate dal Pnrr».
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