Il T – 14 gennaio 2024

Contratti pubblici, Cisl e Uil: «Urgente applicare gli aumenti»

 

L’incontro tra il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e le parti sociali sulla questione salariale (Il T del 7 gennaio) dovrebbe tenersi lunedì 22 gennaio. Intanto i sindacati incalzano la giunta provinciale sugli stipendi di sua più stretta competenza, quelli dei dipendenti pubblici. «Siamo concordi quando il presidente Fugatti afferma che la priorità è lavorare sui redditi e sulle misure per sostenere le famiglie, ma è arrivato il tempo di velocizzare i tempi per la variazione di bilancio e per metterli nelle buste paga dei lavoratori» affermano Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti, rispettivamente segretari di Cisl Funzione pubblica e Uil Fpl Enti locali. «È il momento di dare seguito, con urgenza, alle intese ormai raggiunte mesi fa».
I sindacati ribadiscono il valore dell’accordo raggiunto il 18 luglio dell’anno scorso e l’intesa definita il 29 ottobre. «I sindacati, con responsabilità, hanno firmato quei documenti che contengono una road map da seguire – ricordano Pallanch e Bassetti – Senza i protocolli non ci sarebbe nemmeno una discussione o un ragionamento per una anticipazione contrattuale».
Le funzioni pubbliche di Cisl e Uil chiedono però di accelerare le trattative «perché per colpa della politica e delle tensioni per le poltrone siamo in ritardo. Si parli di meno e si facciano i passi necessari». C’è l’esigenza di dare risposte alle famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall’inflazione e dalla varie crisi. «Se è una priorità del presidente, allora vengano stanziate le risorse mancanti. Il sostegno ai redditi può avvenire solo con l’accredito nelle buste paga e la piena disponibilità delle somme a regime, senza dimenticare gli arretrati».
Un altro punto riguarda le trattative. «Si deve rilanciare la contrattazione primaria, frutto della nostra autonomia, spacchettando i 15 milioni per la contrattazione integrativa- sostengono Pallanch e Bassetti – Bisogna fare in fretta e semplificare le procedure che sono, con il passaggio alla verifica della Corte dei conti, sempre più lunghe».

 

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