24 luglio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

«Contratto della scuola, possiamo firmare l’accordo martedì»

Trattativa all’Apran.

Di Fiore (Uil Scuola): «Se la Provincia accetta, noi ci siamo»

TRENTO. Non era partito nel migliore dei modi il confronto di ieri all’Apran per trovare un accordo di modifica del contratto dei docenti per l’anno scolastico 2020/2021. Modifica in funzione della Scuola della ripartenza in presenza e senza esternalizzazioni: docenti e Ata sono pronti a fare la propria parte. Si mettano in condizione di farlo. Il presidente dell’Apran, Bolego, ha disegnato un netto peggioramento delle condizioni di lavoro per tutti: più ore di attività didattiche con i ragazzi, più frammentazione oraria accompagnata da una flessibilità totale. Una proposta peggiore persino del contratto firmato nel 2014, nota Il segretario della Uil Scuola Pietro Di Fiore, intervenuto chiedendo se quella era una proposta seria o uno scherzo, con la minaccia di lasciare subito il tavolo, nel primo caso. Uil Scuola, con l’adesione di Delsa e Gilda hanno preparato una controproposta sulla base di quanto già avanzato nel corso dell’ultimo incontro di giovedì scorso. Si tratta di due articoli più uno. «In un articolo spiega la Uil Scuola regoliamo l’orario provinciale dei docenti del II Ciclo (scuole superiori): le ore di recupero e di potenziamento formativo (le 70+40) vengono rese in due ore settimanali da svolgere con gli studenti. Le rimanenti 40 ore vengono considerate svolte, funzionali alle due di lezione settimanali. Sono ore che vengono fissate all’interno dell’orario di lavoro settimanale e possono essere destinate a ulteriore orario cattedra, supplenze brevi, interventi in codocenza, sorveglianze. Tutto nel proprio orario di servizio, 18 + 2 e non dobbiamo fare altro; alla fine dell’anno tutto deve essere considerato svolto. In un diverso articolo regoliamo l’orario provinciale dei docenti del I Ciclo (primaria e medie): le 40 ore di potenziamento formativo si trasformano in un’ora settimanale, posta nell’orario di servizio settimanale, da svolgere con gli alunni ma non su attività didattica frontale: mense, sorveglianza, sostituzioni, compresenze: queste le possibili attività richieste. Per la scuola primaria, la possibilità di alleggerire il proprio orario frontale (pensiamo ai docenti di lingua straniera o di sostegno) con “fino a due mense settimanali”. Anche qui: tutto posto nell’orario di servizio. Nulla da rendicontare a fine anno. Infine una modifica contrattuale per tutti: va ripristinato il quadro nazionale delle ore funzionali. Cancelliamo il monte ore di fino a 80 e reinseriamo il (fino a) 40 + (fino a) 40. È quanto viene svolto su tutto il territorio nazionale». Mezz’ora di sospensione dei lavori, chiesta dai dirigenti, poi l’amministrazione provinciale sembra accogliere la proposta, con la sola riserva sulle 80 ore funzionali, e rilanciato cancellando il piccolo aumento sulla flessibilità (proposta inziale di 300 euro annui). Per Uil Scuola il ripristino delle 40 + 40 è un punto dirimente: «Nel 2014 è stato un errore permettere la destrutturazione del nostro orario di lavoro. Ora dobbiamo risistemarlo. Quanto ai compensi, miseri, si può discutere: ma non è pensabile si possano cancellare anche quelle poche centinaia di euro inizialmente previste». Di Fiore commenta: «Abbiamo avanzato una proposta di cuore, per la Scuola della ripartenza e contro le esternalizzazioni. Se la Provincia vuole, possiamo chiudere martedì. Ed io confido sia proprio incontro di chiusura dell’accordo. Sia dato un compenso per il diritto dovere alla; sia aumentato il compenso della flessibilità. Ci sono due milioni di euro utilizzati nella valorizzazione: siano posti come aggiunta alla flessibilità».

 

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