8 marzo 2017 – Corriere del Trentino

Contratto unico delle Spa Salta il tavolo tecnico Alotti: «Manca chiarezza»

Sono 673 i dipendenti delle società della Provincia che si avviano ad essere investiti da un piccola «rivoluzione»: un contratto unico, orientativamente a metà tra quello del commercio e quello dei bancari, che faccia ordine dell’attuale piccola «Babele».

Alla presentazione della «bozza» tenutasi venerdì scorso all’Apran, la Uil ha però già chiesto di interrompere la trattativa per la troppa confusione che ancora circonda il progetto di razionalizzazione delle società pubbliche. La palla ora torna alla politica, ma sui dipendenti pende la disdetta dei singoli contratti di categoria che la Provincia potrà attuare in caso di mancato accordo.

Le società interessate sono l’Aeroporto Caproni, Cassa del Trentino, Informatica Trentina, Itea, Patrimonio del Trentino, Trentino Network, Trentino Riscossioni, Trentino Sviluppo, Tsm, oltre alle Fondazioni Accademia della Montagna, Franco Demarchi, Museo Storico e Alcide De Gasperi.

Complessivamente 673 dipendenti attualmente inquadrati nei contratti di commercio, metalmeccanici, comunicazioni, bancari, Federcasa e altro. A dicembre, quando le parti sociali sottoscrissero l’intesa sul contratto pubblico provinciale, sottoscrissero anche l’impegno a trovare un accordo sul contratto unico del personale delle partecipate, oggetto di una discussione fino ad ora inconcludente da almeno tre anni. In base a quell’accordo, tra poco la Provincia potrà disdettare i singoli contratti di categoria azzerando tutto.

«Noi — spiega il segretario generale della Uil, Walter Alotti — abbiamo chiesto di sospendere tutto perché manca chiarezza. Con la manovra 2017, si era detto che si sarebbe garantita l’assunzione del 10% dei dipendenti pubblici cessati e del 20% delle partecipate. Poi, a metà febbraio, per le partecipate si è passati al 50% senza nemmeno darcene comunicazione. Si tratta di assunzioni di natura privatistica che potranno seguire meccanismo discrezionali, gli stessi meccanismi che possono essere utilizzati nei trattamenti ad personam di alcuni dipendenti giudicati più meritevoli di altri. Questa novità — continua Alotti — è stata calata in un contesto in cui pende ancora un’ipotesi di esuberi per quanto riguarda Informatica Trentina e Trentino Network e in cui non si è ancora capito cosa ne sarà del piano di razionalizzazione delle società». Insomma, per Alotti «sarebbe un azzardo trovare un accordo sul contratto unico del personale delle partecipate quando ancora non si sa se e quali società saranno finalmente accorpate, o riunite in tre o quattro poli secondo la tipologia». «Anche la Cisl — aggiunge il segretario — ha condiviso la nostra linea e chiesto di tornare a un tavolo politico. Piuttosto — conclude Alotti — facciano saltare i contratti».

Una linea che la Cgil, invece, non ha condiviso. Il sindacato di via Muredei ritiene necessario restare al tavolo della trattativa per il contratto unico, pur di evitare le disdette. La pura è che da un azzeramento generale i dipendenti abbiano solo da perdere.

Scarica il pdf: Spa ART 080317