10 dicembre 2020 – Trentino

Dipendenti pubblici in piazza:«Dimenticati dalla giunta»

«Non è solo una questione economica». Per i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che rappresentano il pubblico impiego — Luigi Diaspro, Giuseppe Pallanch e Marcella Tomasi — lo sciopero di ieri dei dipendenti pubblici «rivendica soprattutto sicurezza sul lavoro e nuovi investimenti su un settore fondamentale per la ripresa economica». Il contratto è però scaduto nel 2018, «e mentre a livello nazionale i soldi sono stati stanziati — spiegano le sigle che ieri hanno organizzato un presidio in piazza Dante — a livello provinciale Fugatti dice che soldi non ce ne sono». Amara la conclusione: «Con medici, infermieri e insegnanti eravamo gli eroi della prima fase della pandemia, oggi invece ci chiamano poltronari».

«Abbiamo ancora oggi abbiamo personale negli ospedali e nelle case di riposo che si contagia per la mancanza di adeguati dispositivi di protezione, abbiamo le maestre dei nidi di infanzia che chiedono la mascherina ffp2. In questo sciopero il tema della sicurezza sul lavoro è al primo posto» Al secondo la richiesta di nuove assunzioni e al terzo posto il rinnovo del contratto. «Ma nel bilancio in discussione — spiega Pallanch — non c’è un euro per il rinnovo del contratto. Eravamo la prima amministrazione pubblica per efficienza, ora si perderà anche questo primato grazie alla politica della giunta Fugatti».

 

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