Edilizia. Occupazione a rischio anche in Trentino

Fillea e Feneal si mobilitano: con la cancellazione del bonus si potrebbero ridurre posti di lavoro e si rende impossibile qualsiasi intervento edilizio per i redditi più bassi

Il 1° aprile trentini a Torino per la manifestazioni nazionale

Alla luce dei vari provvedimenti del Governo il settore costruzioni rischia un netto peggioramento dell’occupazione e della qualità del lavoro con gravi impatti sull’ambiente e sulla possibilità di rigenerare quartieri e periferie senza raggiungere così gli obiettivi ONU e UE per città sostenibili”.

E’ questa la consapevolezza che sta alla base del percorso di mobilitazione lanciato da Fillea Cgil e Feneal Uil a livello nazionale contro una serie di scelte che ritengono sbagliate per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. “Le politiche del governo finiscono per tagliare drasticamente il lavoro nell’edilizia privata, con un peggioramento della sicurezza per i lavoratori negli appalti pubblici, meno qualità e meno sostenibilità”.

Decisioni che avranno impatto anche in Trentino come hanno spiegato questa mattina Giampaolo Mastrogiuseppe di Fillea del Trentino e Matteo Salvetti di Feneal del Trentino. “Dall’analisi dei dati di Cassa edile emerge che con il superbonus sono cresciute le imprese attive e gli addetti del settore.
Nell’anno ape 2021/2022 ( l’anno ape va da ottobre a settembre dell’anno successivo) si contano 13.177 addetti e 2099 imprese attive. Nell’anno della nascita del superbonus, 2019/2020, i lavoratori erano 10.732, Le imprese attive 1814. Dunque un incremento di 2445 lavoratori e 285 aziende che si potrebbero perdere con la cancellazione degli sgravi fiscali. Parliamo di una possibile contrazione del 16% di lavoratori che producono, una massa salari di 20 milioni di euro sui quali si perderebbe anche la relativa imposta”.

Alla luce di questa situazione, a livello nazionale e locale, i sindacati hanno messo nero su bianco una serie di proposte che saranno anche al centro del percorso di mobilitazione che vedrà il 1° aprile in cinque città, Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari, gli edili scendere in piazza. Una delegazione del Trentino parteciperà alla manifestazione di Torino.

Fillea e Feneal chiedono politiche industriali, stabili e durature per il settore delle costruzioni, per difendere l’occupazione esistente e crearne di nuova, per riqualificare e rigenerare il costruito, per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, sicurezza antisismica, sostenibilità ambientale decisi dall’Onu e dall’Europa.

Le due sigle sindacali sollecitano la modifica del decreto 11/2023 sui bonus edili, che rischia di distruggere 100 mila posti di lavoro e soprattutto di escludere milioni di cittadini a basso reddito dalla possibilità di avere una casa più vivibile e sicura, più efficiente in termini energetici, più salubre e con bollette meno care. La cessione del credito e lo sconto in fattura devono essere garantiti per i redditi medio-bassi (Isee inferiore ai 30 mila euro), per i condomini e per chi vive nelle periferie, le case popolari.

I sindacati chiedono anche vincoli stringenti sull’obbligo di applicare e rispettare i contratti nazionali dell’edilizia in tutti gli appalti, a partire da quelli per i lavori pubblici, migliorando lil nuovo Codice degli Appalti contro ogni forma di dumping contrattuale, lavoro irregolare, infiltrazioni criminali. Fillea e Feneal ritengono indispensabile anche il ripristino del divieto dei subappalti a cascata e la valorizzazione delle imprese più strutturate, la loro qualificazione, la loro crescita dimensionale.

Trento, 27 marzo 2023