22 luglio 2020 – Corriere del Trentino

I sindacati: sostenere assegno unico e reddito

TRENTO «I dati sul calo delle assunzioni e sulla perdita dei posti di lavoro nei primi cinque mesi di quest’anno sono allarmanti, ma non inattesi. Confermano purtroppo una tendenza che si era già evidenziata ad aprile. La giunta provinciale non può più ignorare la situazione drammatica in cui si trovano molti lavoratori trentini e le loro famiglie». I segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino suonano la sveglia a Piazza Dante, sottolineando che di fronte alla perdita di 11.340 posti di lavoro l’esecutivo non può più restare immobile. «Servono immediati stanziamenti per potenziare l’assegno unico e dare così un sostegno al reddito a quelle famiglie e a quei lavoratori che, pur non essendo in condizione di povertà, sono in grave difficoltà perché non hanno la copertura degli ammortizzatori sociali o perché il loro reddito si è drasticamente ridotto — dicono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti —. Le risorse stanziate fino a questo momento non sono assolutamente sufficienti e le modifiche apportate dalla giunta all’assegno unico non solo non risolvono il problema ma creano anche maggiore iniquità. Servono più stanziamenti per sostenere la domanda delle famiglie, se non vogliamo veder acuire la crisi e rischiare il collasso sociale». Accanto alle misure di sostegno al reddito i sindacati chiedono di potenziare le dotazioni finanziarie di Agenzia del lavoro. «È tempo di investire anche sulle politiche attive del lavoro. Quando si sbloccheranno i licenziamenti avremo un’impennata di disoccupati. Queste persone vanno sostenute non solo sul piano del reddito, ma anche con azioni mirate per la formazione e riqualificazione professionale per far sì che quando l’economia ripartirà abbiano carte da spendere sul mercato del lavoro».
Le sigle della funzione pubblica (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl) intervengono invece sulla compensazione per le perdite di bilancio garantite da Roma: 355 milioni. «Il lavoro della giunta ha prodotto risultati che giudichiamo positivi per le casse provinciali. È tuttavia il tempo di ripensare le scelte che hanno riguardato i comparti pubblici nel corso di quest’anno — scrivono —: Fugatti non ha più l’alibi dell’incertezza delle risorse e dunque deve provvedere, insieme alla messa in sicurezza dei capitoli di spesa che riguardano ammortizzatori sociali e sostegno per famiglie e lavoratori in difficoltà, a restituire ai lavoratori dei comparti pubblici quei 20 milioni per la vacanza contrattuale “destinati” ad altri settori nel corso della piena emergenza Covid-19».

 

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