Il T – Sabato 15 Febbraio 2025
La Uil contro l’Apss: «Part time, l’azienda ostacola le mamme»
Sanità | Denuncia del sindacato: «Si scoraggia il part-time, creando difficoltà alle lavoratrici»
Il part-time per una mamma dovrebbe essere un diritto, ma a quanto pare l’Azienda sanitaria di Trento (Apss) non dà risposte alle professioniste della sanità. A denunciare la situazione sono i sindacalisti.
Il segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino, Giuseppe Varagone, interviene: «Sono molteplici le segnalazioni da parte di operatori sanitari di beneficiari del Part Time temporaneo 2025 in Apss. Quello che dovrebbe essere un diritto per tante lavoratrici mamme si trasforma spesso in un percorso ad ostacoli. Durante i colloqui il dipendente è costretto ad accettare compromessi come il cambio di orario, il cambio da un’Unità Operativa ad un’altra, rinuncia del part-time se il dipendente chiede la mobilità tra sedi e slittamento della decorrenza del part-time».
Azioni dettate, secondo i sindacalisti, dalla carenza di personale dell’Azienda. «Si scoraggia il part-time, sostenendo che riduce ulteriormente la forza lavoro disponibile e che complica l’organizzazione aziendale — continua — Le richieste di passaggio al part-time sono ben motivate».
E conclude: «La mancanza di elasticità non solo scoraggia i lavoratori attuali, ma rende l’Apss un mondo lavorativo poco appetibile per nuovi talenti».
Scarica il pdf: IL T ART sanita 150225
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