l’Adige – 22 novembre 2022

Manovra fra energia (che manca) e Imis

Bocciature, richieste, suggerimenti. In prima commissione le audizioni sulla manovra di bilancio è stata lunga e intensa. «La manovra per il 2023 è sostanzialmente vuota e sorda alle istanze della società trentina e affossa l’ultima possibilità di una concertazione alta». Parole non nuove queste per i sindacati che ieri è stata sono state ribadite dai segretari provinciali di Cgil (Andrea Grosselli), Cisl (Michele Bezzi) e Uil (Walter Alotti). Sindacati che evidenziano come gli aiuti (definiti parziali) alle famiglie contro i rincari: sul 2022 le risorse contro il caro bollette mobilitate fino ad oggi sono state 27 milioni di euro. A questi si dovrebbero aggiungere 45 milioni previsti per il bonus da 180 euro che varrà erogato in modo iniquo con gennaio 2023. La Provincia di Bolzano solo nel 2022 ha stanziato 90 milioni di euro sottolineano i sindacati. Roberto Pallach, per il coordinamento provinciale degli imprenditori è riconosciuto come sia utile la manovra che prevede l’abbattimento degli interessi per nuovi mutui bancari e per la concessione tramite Confidi di linee di credito di importo fino a 20-25 mila euro alle piccole imprese per fare fronte ai rincari delle bollette energetiche. Ma al tempo stesso il coordinamento segnala il rischio che questi interventi non saranno probabilmente accessibili per le imprese che già oggi risultano molto esposte. Da questo punto di vista – questo il suggerimento – è possibile individuare altre misure che sostengano le imprese, come ad esempio la riproposizione dell’esenzione dal versamento dell’Imis per l’anno 2023 per gli immobili dove si svolgono attività connesse alla ricettività alberghiera e più in generale ai settori del turismo. Come ribadito in altre sedi – è stato detto – va attentamente seguita e non banalizzata la proposta di legge sulla cosiddetta Autonomia differenziata e sullo strisciante processo di separazione tra Trento e Bolzano, che rischia di indebolire competenze e risorse per il Trentino. Secondo Roberto Busato (Confindustria) per far crescere l’economia non bastano gli sgravi sull’Irap ma servono risorse per gli investimenti. Se nel periodo critico della pandemia erano giustificati i ristori, oggi occorre stare attenti a non abituare le aziende a queste politiche. Confindustria sottolinea anche il problema dei lavoratori non formati, al quale occorre assolutamente mettere mano. Oggi occorre adeguare il nostro sistema della formazione alla riforma dell’Its Academy nazionale per inserire lavoratori preparati nelle aziende con finanziamenti che arriveranno da Roma. Sul caro bollette Busato ha aggiunto che le imprese di maggiori dimensioni si trovano non tanto a trattare sul prezzo ma sono alle prese con il problema di trovare energia. Roberto Simoni, presidente della Federazione trentina della cooperazione, ha sottolineato che la questione dell’integrazione degli immigrati per rispondere alla carenza di manodopera è sentita anche dalle cooperative. E ha assicurato un impegno per creare meccanismi funzionali all’inserimento lavorativo di più persone provenienti da altri Paesi. Sul Progettone ha espresso un plauso convinto alla Giunta anche se, ha aggiunto, ora servono risorse adeguate per attuare la nuova legge affrontando soprattutto il tema della precarietà del lavoro. Per la Cciaa, Luca Trentinaglia e Massimo Pavanelli pesa in tutti i settori dell’economia trentina la difficoltà di trovare manodopera, tanto che le imprese sembrano disposte a cercare anche professionalità non qualificate. I consumi fin’ora hanno tenuto grazie al risparmio delle famiglie, ma il clima di fiducia dei consumatori è ai minimi termini come nel 2020 nella fase più acuta della pandemia. Bene per la parte corrente, mentre sugli investimenti c’è delusione. Questo in sintesi l’intervento, nel pomeriggio di Paride Gianmoena presidente del Cal il consiglio delle autonomie locali Nel protocollo, ha spiegato – non ci sono risorse: l’ex Fim non c’è più, né il Fondo di riserva, anche se c’è un impegno politico per trovare le risorse in assestamento. È stato dunque chiesto alla Provincia di poter utilizzare gli avanzi di comunità in maniera libera per fare investimenti e di dare la possibilità ai Comuni di fare debito per poter immaginare una programmazione. «Capiamo la straordinarietà del momento – ha aggiunto – ma la situazione è comunque complessa». Ha quindi espresso apprezzamento per la proroga dei plateatici fino ad aprile, nella norma a sostegno delle zone periferiche e svantaggiate è stato chiesto di ragionare anche sulle zone ad alta vocazione turistica. Andrea Parisi, membro del Comitato esecutivo Asuc, ha chiesto che nel bilancio di previsione si faccia un riferimento al contributo a favore delle Asuc, da quest’anno aumentato. Un’altra osservazione ha riguardato la modifica alla legge cave. Una previsione che vede le Asuc favorevoli purché nella legge si entri più nel merito della gestione, sopratutto laddove esiste una sovrapposizione delle proprietà. Tutte le categorie agricole hanno espresso apprezzamento per gli sforzi della Giunta a sostegno dei settori agricolo e zootecnico. Davide Cardella, direttore dell’Asat ha evidenziato l’impatto devastante del quadrupicamento dei costi dell’energia anche sulle prossime stagioni. Oggi – ha detto- gli aumenti rallentano ma non si ha alcuna certezza sui prezzi di quest’inverno.

 

Scarica il pdf: ADIGE manovra ART 221122