Il T – Venerdì 17 Gennaio 2025

Prezzi, rincari di 530 euro per famiglia

 

I dati Istat

Si ferma a fine anno il calo delle bollette. I sindacati: dal 2018 beni più cari del 20%, urgenti salari più alti

di Francesco Terreri

A dicembre Trento si conferma tra le città più care d’Italia. Secondo l’ultima rilevazione Istat, infatti, l’inflazione registra un aumento tendenziale, cioè su base annua, dell’1,8%, terza a pari merito con Genova e Rimini, dietro Bolzano (+2,3%) e Padova (+1,9%), sopra la media nazionale che si attesta a +1,3%.

In base ai calcoli dell’Unione Nazionale Consumatori, l’aggravio di spesa su base annua per le famiglie trentine è pari a 530 euro. La media dell’inflazione 2024 è più bassa, 0,9%, ma l’accelerazione è proprio negli ultimi mesi. Tra le voci che vedono i maggiori rincari ci sono, come media annua, i pacchetti vacanza (+10,7%), le assicurazioni (+7,5%), le banche e servizi finanziari (+5,5%). I prodotti alimentari rincarano in media del 2,3%, mentre le bollette di elettricità e gas calano del 22%.

L’inflazione di dicembre, però, vede le bollette a crescita zero rispetto a dicembre 2023, quindi non più in calo, e, tra l’altro, aumenti del 3,2% dei servizi ambulatoriali e dell’1,2% degli affitti.

Cgil Cisl Uil: «Troppi precari a salari bassi»

«Anche se i prezzi hanno rallentato la loro corsa, le famiglie trentine continuano a subire l’aumento del costo della vita considerevole, soprattutto su voci di spesa incomprimibili e beni di prima necessità» – sottolineano i segretari di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

«Tra il 2018 e il 2024 l’inflazione è cresciuta del 20% anche se l’impatto sulla contrazione del potere d’acquisto è stato ridotto dai rinnovi contrattuali di questi anni. Proprio per questo è fondamentale continuare a spingere sulla contrattazione collettiva. La priorità deve essere l’aumento delle retribuzioni e l’adeguamento delle misure di sostegno alle famiglie con l’indicizzazione dell’Icef».

 

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