29 giugno 2020 – Trentino

Provinciali, tutti al lavoro. In Alto Adige non ancora

Pubblico impiego. Da oggi al via la nuova (contestatissima) riorganizzazione degli uffici: orario di 12 ore e turni il sabato. Kompatscher, invece, promuove lo smart working

TRENTO. Prende il via oggi la nuova organizzazione degli uffici della Provincia. Un piano che -motivato dalla necessità di mantenere il distanziamento sociale negli uffici -prevede di spalmare su dodici ore l’orario di lavoro. Capiterà così, ad esempio, che gli uffici siano aperti dalle 7.30 del mattino fino alle 19.30 di sera e che i dipendenti debbano ruotarsi su due turni, con (per chi inizia la mattina e finisce alle 12.30) l’obbligo di finire da casa in smart working il proprio orario giornaliero. La giunta provinciale ha anche deciso di prevedere l’apertura fino alle 12.30 di alcuni uffici provinciali il sabato mattina, quelli a contatto con il pubblico che abbiano una marcata funzione di sostegno all’economia.
Questo in estrema sintesi il nuovo modello organizzativo, deciso unilateralmente dalla giunta Fugatti, senza una previa concertazione con le organizzazioni sindacali che, infatti, ne contestano non sono la fattibilità pratica e le conseguenze su molti dipendenti (soprattutto donne) in tema di conciliazione con le necessità famigliari, ma soprattutto l’utilità per i cittadini. Per protestare è già stata indetta una manifestazione di piazza nei giorni scorsi, ma altre forme di protesta sono allo studio, oltre allo stato di agitazione che tutti i sindacati del pubblico impiego (per una volta uniti) hanno indetto la settimana scorsa sostenendo l’insensatezza di riportare tutti i dipendenti provinciali al lavoro, lasciando cadere l’esperienza positiva dello smart working.

E mentre in Trentino si consuma lo strappo tra Provincia e sindacati sullo smart working, in Alto Adige giunta provinciale e sindacati sembrano invece aver trovato un buon compromesso sulle modalità di rientro al lavoro dei dipendenti pubblici. «Riteniamo fondamentale garantire la sicurezza dei nostri collaboratori e per questo motivo la presenza sul posto di lavoro sarà legata a particolari norme di tutela»sottolinea il direttore generale della Provincia, Alexander Steiner.
Anche in Alto Adige, da oggi, molti dipendenti provinciali ritorneranno al lavoro in presenza, ma senza particolari stravolgimenti organizzativi. « “Il modello dello smart working ha consentito all’amministrazione provinciale di garantire i servizi per tutto il periodo dell’emergenza dimostrandosi uno strumento utile per lo svolgimento del lavoro» -continua ancora Steiner. «Ciò è dimostrato anche dai risultati emersi da una recente rilevazione nell’ambito della quale i lavoratori che hanno adottato questa modalità hanno valutato molto positivamente le loro esperienze. Stiamo lavorando alla definizione di un accordo quadro per fissare, assieme alle rappresentanze sindacali, regole e norme chiare in merito a questa forma organizzativa del lavoro».

 

Scarica il pdf: Provincia ART 290620