Corriere del Trentino – Venerdì 10 Gennaio 2025

Salari, accolta la richiesta sindacale
Il tavolo tecnico con la Provincia convocato per il 17 gennaio

 

Piazza Dante era stata accusata di ascoltare solo gli imprenditori

La trattativa

TRENTO La lettera inviata alla Provincia ha sortito l’effetto sperato: venerdì 17 gennaio ci sarà un tavolo tecnico tra sindacati e Provincia per parlare del patto sulla crescita delle imprese e sulle politiche salariali.

Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto il 10 dicembre, quando era stata presentata la bozza di patto, di avviare un confronto tecnico sul tema. Questo non era avvenuto e la Provincia lunedì aveva sollecitato le tre sigle a inviare le loro osservazioni. Adesso invece questo incontro avverrà.

Ma come si è arrivati a questo punto? Il 30 maggio, durante la riunione con il governatore Maurizio Fugatti, era stato detto sia alle categorie imprenditoriali sia alle sigle sindacali che sarebbero state ascoltate nei mesi a venire. «Sappiamo dagli organi di informazione che più d’una interlocuzione è stata avviata con le rappresentanze dei datori di lavoro durante l’estate e l’autunno dello scorso anno, portando di fatto ad una condivisione di massima di temi e priorità — hanno spiegato i sindacati —. Nello stesso periodo le nostre organizzazioni invece non sono state convocate ad una discussione tecnica e non hanno avuto modo di interloquire con l’assessorato fino alla riunione del 10 dicembre, quando per la prima volta ci è stata presentata la bozza di patto».

I sindacati hanno chiesto un tavolo tecnico perché, come ha detto il segretario della Cgil Andrea Grosselli, vogliono «pari dignità» e vorrebbero evitare la situazione nella quale «si arriva ad un compromesso al minimo comune denominatore che rischia di essere quasi banale».

Le proposte ufficiali non ci sono ancora perché appunto saranno discusse durante la riunione del 17 gennaio, ma sicuramente sul tavolo ci sarà la questione della contrattazione di secondo livello (uno dei punti prioritari), lo sconto sull’Irap e sull’Irep (come fatto in Alto Adige), ma anche la possibilità di intervenire sul benessere dei lavori che va oltre alle retribuzioni.

A. R.

 

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