Corriere del Trentino – 09 ottobre 2022

«Scandaloso aumentare i compensi ai politici»

Le indennità dei sindaci fanno infuriare i sindacati. «Una beffa per i cittadini, Fugatti ci ripensi»
TRENTO La crisi energetica morde, molte famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, ma «la casta dei politici si fa beffa dei comuni cittadini». E ancora: «È scandaloso aumentare i compensi dei politici nel bel mezzo della crisi energetica».
I sindacati sferrano un duro attacco alla politica dopo la decisione di aumentare le indennità ai sindaci. Scatteranno a gennaio, ma l’incremento era stato già approvato a luglio. Gli adeguamenti degli stipendi per i sindaci, vice sindaci e assessori comunali costeranno circa sei milioni di euro per due anni. Un spesa inaccettabile secondo i segretari generali di Cgil, Cisl e Ui, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, che in una nota congiunta criticano pesantemente la decisione adottata dalla governance regionale e chiedono «ai vertici della Regione, al presidente Maurizio Fugatti e all’assessore Lorenzo Ossana, autori di questo scempio — scrivono — di tornare immediatamente sui propri passi e bloccare questi aumenti che allontanano ancora di più i cittadini dalla politica. A meno che l’obittivo — ironizzano — non sia quello di alimentare l’astensionismo che il 25 settembre ha raggiunto la cifra record del 31% e la rabbia sociale».
I sindacati partono dai numeri: «Mentre in Trentino l’inflazione ha superato il 10%, mentre il 35% dei contratti collettivi sono scaduti e non ancora rinnovati, mentre si annunciano aumenti dei costi energetici che su una famiglia media determineranno spese aggiuntive nell’ordine di 2.500 euro annui, leggiamo che sindaci e assessori riceveranno aumenti di stipendio che graveranno sui bilanci comunali». Gli annunciati aumenti — ricordano ancora Cgil, Cisl e Uil — delle tariffe dei servizi pubblici nell’ordine del 5% peseranno molto sui bilanci delle famiglie.
Gli adeguamenti stipendiali dei sindaci, vicesindaci e assessori approvati vanno dal 18% al 46% per il Trentino e dal 3% al 35% per l’Alto Adige. Si stima una media di più di 6.000 euro annui a testa. I sindacati puntano il dito contro Fugatti che ha sbloccato le indennità dei consiglieri provinciali, «uno scandalo» — insistono — «e ora tocca ai primi cittadini e ai loro assessori garantirsi lauti aumenti entrando di diritto anche loro nella casta dei privilegiati. Si tratta dell’ennesimo inaccettabile schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori».

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