Corriere del Trentino – 11 settembre 2022

Scuola, domani si partema è caos personale «Tecnici e segreterie, mancano 293 unità»

TRENTO Il D-day è arrivato. Domani riaprono le scuole per quasi 70mila studenti tra attese e timori. Sull’inizio del nuovo anno scolastico pesano infatti tante incognite. Si tornerà in classe senza mascherina, ma Omicron circola ancora, poi c’è il caro energia e gas che costringerà gli studenti a stare in classe con i maglioni, le cattedre ancora vuote — mancano 280 docenti di ruolo che saranno sostituiti da supplenti — poi c’è il tema dei trasporti e le segreterie sono quasi al collasso.
Tempi difficili, inutile nasconderlo. La scuola da anni sta vivendo momenti delicati, una macchina che rischia di incepparsi e deve fare i conti con problemi antichi, mai realmente risolti. Le carenze di organico del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) sono uno di questi. Il tema è stato sollevato da alcuni dirigenti scolastici nell’ultimo confronto di giovedì con l’assessore Mirko Bisesti e il dirigente generale del Dipartimento istruzione Roberto Ceccato. «Il problema del personale Ata, in particolare delle segreterie è antico, da anni denunciamo la difficoltà a trovare personale qualificato — osserva il portavoce dei presidi del Trentino, Paolo Pendenza — , la Provincia si è mossa lo scorso anno e sono stati messi a ruolo 109 coadiutori amministrativi e 51 assistenti amministrativi, per cui la situazione è migliorata, ma ci sono ancora criticità». Pendenza si riferisce soprattutto ai responsabili amministrativi, «che rappresentano — precisa — il vertice delle segreterie. Adesso dovrebbe partire il concorso, siamo fiduciosi per il prossimo anno».
Una lettura più chiara del problema si può avere attraverso un’analisi dei numeri: l’organico complessivo per il personale Ata previsto per i 76 istituti comprensivi è di 1.897 unità, di cui 641 amministrativi, 231 assistesti di laboratorio e 1.021 collaboratori scolastici. Complessivamente sono scoperti 293 posti a tempo pieno (dato al 31 agosto) che potrebbero quindi essere messi a ruolo, 88 amministrativi, 150 collaboratori scolastici e 55 assistenti di laboratorio. «Il problema è che non ci sono le graduatorie», sottolinea Bianca Francesconi della segreteria della Flc Cgil. La previsione per il prossimo anno non è positiva, il numero, in virtù dei pensionamenti, potrebbe lievitare e arrivare fino a 350 scoperture. Ancora più complessa la situazione dei tecnici di laboratorio, risorsa preziosa ma difficile da trovare, soprattutto mancano informatici. «C’è un problema serio di competenze», dice Pendenza. Ma il nodo sono ancora una volta i concorsi. «La graduatoria del 2022 è stata fatta nel 2009, un lasso di tempo troppo dilatato nel corso del quale i tecnici hanno trovato altri lavori. Bisogna ragionarci e trovare politicamente delle soluzioni», sintetizza Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil. «È un problema territoriale — continua Francesconi — alcune graduatorie sono completamente esaurite. Su 231 tecnici ne abbiamo in ruolo 55 a tempo pieno e 23 precari». La scuola garantisce l’assunzione a ruolo solo per il tempo pieno, quindi resta aperto il problema del tempo parziale che viene coperto solo da supplenti. «Il precariato nella scuola è una malattia endemica e anche questa giunta non ha fatto nulla per risolverlo», analizza Pietro di Fiore, segretario della Uil Scuola. E l’assegnazione del personale Ata —ricorda Di Fiore —sta andando a rilento. Non per scarsa professionalità o impegno — ci tengono a precisare i sindacati — «ma perché è stato ridotto in maniera importante il personale del Dipartimento istruzione, oggi la metà degli uffici sono vuoti. Tutta la macchina amministrativa è affaticata dal fatto che ci sono pochi operatori».
Altro tema: gli assistenti educatori, figura fondamentale nella scuola, che accompagnano gli studenti con bisogni educativi speciali nel loro percorso di inclusione nella scuola. In organico sono 169, ma sono coperti con personale di ruolo solo 44 posti. «Il resto viene esternalizzato», denunciano i sindacati. Il lavoro è svolto da cooperative esterne: su un totale di un fabbisogno di circa 13mila euro, 8.600 ore sono coperte dalle cooperative. «Professionisti validissimi e capaci, ma per un servizio così importante la Provincia non può rispondere con l’esternalizzazione», chiosa la Flc Cgil.
In tema di bilanciamento di risorse e tagli, invece, dopo il potenziamento del progetto «Tutor sportivo» dello scorso anno, da 6.000 ore finanziate nell’anno 2021-2022 si passa a 5.500 ore per l’anno scolastico 2022-23.
Intanto, sul fronte dei trasporti, la riduzione dei treni lungo la linea ferroviaria della Valsugana a causa dell’anomala usura dei bordini delle ruote dei treni, si ripercuoterà anche sul primo giorno di scuola degli studenti pendolari. La Provincia fa sapere, però, che in accordo con Trenitalia e Trentino Trasporti si riuscirà a garantire almeno il 50% delle corse con il treno. Nei giorni feriali saranno garantiti 24 treni su 48, nei festivi, 10 su 18, il resto delle corse saranno sostituite dai bus. Fino al 30 settembre sarà obbligatoria la mascherina Ffp2 .

 

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