17 marzo 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Scuola, il nodo delle classi La Uil: «Troppo numerose»

Possibile il superamento del tetto di 25 alunni

Bene il potenziamento del personale docente per l’attuazione di percorsi particolari come l’alternanza scuola-lavoro e il trilinguismo, non altrettanto il numero massimo di studenti previsto per classe, dalle elementari alle superiori: «Va ripristinato a 25 — sostiene il segretario di Uil scuola Pietro Di Fiore — e ridotto a 20 per le classi che accolgono gli studenti con bisogni educativi speciali». Si chiedono, inoltre, «parametri certi per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno». Le osservazioni del sindacato si palesano alla vigilia delle deliberazioni della giunta provinciale in materia di criteri per la formazione delle classi e per la determinazione dell’organico del personale docente nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, a partire dal prossimo anno scolastico. Il provvedimento dell’esecutivo è atteso per oggi: «È positivo — ammette Di Fiore — che l’amministrazione destini più organico per l’attuazione dei percorsi obbligatori di alternanza scuola lavoro, per l’educazione degli adulti, l’area intercultura e, nelle scuole superiori, per il trilinguismo, ma permangono altre criticità e difficoltà». Una su tutte, secondo il sindacato, il numero massimo di alunni per classe. Costituite, quelle della scuola primaria, «di norma con 25 studenti dice la delibera, ma significa che possono diventare di più» chiosa Di Fiore. Al primo anno della scuola media possono arrivare fino a 28 in caso di iscrizioni in eccedenza, alle superiori non oltre i 27. «Ma insegnare a gruppi classe formati da più di 25 ragazzi è di grande difficoltà — chiosa Di Fiore — e non basta calcolare la media mettendo insieme le scuole dei piccoli paesi di vallata con quelle dei centri urbani, perché queste ultime saranno sempre penalizzate». Si ripristini dunque a 25 il tetto di allievi per classe, chiede il sindacato, «e venga ridotto a 20 per quelle che accolgono gli studenti con bisogni educativi speciali». La Uil chiede anche un’«attribuzione trasparente» degli insegnanti di sostegno.

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