Il T – Martedì 11 Febbraio 2025
Sindacati e politica, fronte comune
Il caso Dana | Ieri l’incontro a Trento per fare il punto sulla situazione dell’azienda
Un’intesa tra sindacati e minoranza consiliare provinciale, ma alla fine con la politica tutta per non sottovalutare il terremoto Dana in arrivo. «Ci deve essere una collaborazione molto stretta – è il commento di Walter Largher della Uil – tra politica e sindacati perché stiamo parlando di strategie internazionali che sono difficili, se non impossibili da governare. L’incontro è servito proprio per chiarire questo aspetto e trasmetterci le informazioni che abbiamo».
Che non sono molte, in verità, perché la multinazionale americana di certo non sbandiera in giro la propria strategia economica che l’ha portata a mettere sul mercato un ramo d’azienda molto proficuo. Dettagli sull’operazione, che prevede anche uno spostamento del 30% della produzione in Messico, dunque non ce ne sono e l’operazione è molto delicata, indirizzata ovviamente a colossi del settore disposti a scucire un bel po’ di dollari. Il tutto potrebbe sbloccarsi tra poche settimane come tra molti mesi e pare ci sia poco da fare per entrare in questo meccanismo.
«Paradossalmente però – dice ancora Largher – siamo più preoccupati per la filiera della Dana che per gli stabilimenti in sé che di sicuro interesseranno il nuovo acquirente se, appunto, li compra. Però non sappiamo se continuerà a servirsi dagli stessi fornitori o se avrà un suo circuito diverso da quello trentino. È su questo aspetto che la situazione potrebbe essere più delicata».
In effetti oltre agli oltre 800 posti di lavoro garantiti ad oggi dai due stabilimenti di Rovereto e Arco, dietro al colosso americano ci sono circa 350 altri posti di lavoro nel mondo occupazionale della meccanica, praticamente il core business della Vallagarina.
La mancanza di informazioni di prima mano è forse per ora la peggior tortura per chi ha bisogno di certezze sul proprio futuro lavorativo, ma è chiaro che la partita che si sta giocando scavalca tutte quelle che possono essere le contromisure che un territorio come il Trentino può mettere in campo.
Un tentativo per saperne di più sarà fatto anche mercoledì, quando in parlamento si parlerà della questione grazie a una richiesta della parlamentare del Pd Sara Ferrari. L’auspicio è che il governo abbia potuto ottenere qualche notizia in più e, magari, qualche rassicurazione sul futuro degli stabilimenti Dana in Italia (sul mercato sono state messe 16 realtà del territorio nazionale, non solo Rovereto e Arco).
R.T.
Scarica il pdf: IL T ART Dana 110225
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