01 luglio 2021 –  Corriere del Trentino

Turismo, via al confronto sul contratto integrativo. Al tavolo sindacati, albergatori, Confcommercio e Confesercenti

TRENTO Il contratto provinciale per i lavoratori del turismo sta per arrivare anche in Trentino. Forse. Per ora si è aperto il tavolo di confronto tra sindacati e datori di lavoro.
In rappresentanza dei primi vi partecipano Paola Bassetti per Filcams Cgil, Lamberto Avanzo per Fisascat Cisl e Walter Largher per Uiltucs, per i quali «il clima è positivo e potrebbe essere la strada giusta per dare risposta a 30mila lavoratrici e lavoratori».
Per i secondi invece si sono seduti Gianni Battaiola della Associazione albergatori, Marco Fontanari di Confcommercio e Renato Villotti di Confesercenti. Anche per loro «le premesse sono favorevoli, trattativa necessaria per un settore fondamentale dell’economia del territorio». L’augurio è che presto si possa unire anche l’assessore Roberto Failoni a nome della provincia.
La mancanza in Trentino di un contratto integrativo pensato per il settore turistico, su modello di quello già presente in Alto Adige, è indicato da tempo dai sindacati come uno dei motivi dell’instabilità del mercato del lavoro stagionale e in ultimo della crisi di manodopera che stanno vivendo le strutture ricettive, dopo la precedente stagione estiva zoppa e quella invernale del tutto assente che hanno spinto molti stagionali a cambiare settore.
«Il Covid ha reso più evidenti alcune delle difficoltà del turismo trentino — ammettono i tre segretari confederali —. L’avvio della trattativa sul contratto provinciale può essere un’occasione importante per trovare risposte condivise a queste criticità. Crediamo che responsabilmente insieme, imprese e sindacati, potremo trovare in una piattaforma contrattuale condivisa delle risposte per rendere più competitiva ed attrattiva l’offerta turistica del nostro territorio, sia sul piano della proposta di vacanza sia dell’offerta di lavoro. È un’occasione infatti per innalzare la qualità del lavoro, investire sulla formazione degli addetti e così arginare in modo importante il problema della carenza di manodopera».
Invece le organizzazioni datoriali sostengono che «Oggi la situazione è più complicata di qualche anno fa, la pandemia ha penalizzato fortemente l’intero settore turistico e l’avvio del confronto, in un’ottica di co-responsabilizzazione, si è reso necessario per perseguire principalmente un duplice obiettivo: incidere sulla competitività di impresa e sulla qualità del lavoro. Inoltre abbiamo la necessità di condividere le informazioni rispetto a quanto accade in aziende e territorio, disegnando a livello territoriale un perimetro rispondente alle contrattazioni collettive nazionali di riferimento, poiché anche in Trentino, si registra una preoccupante tendenza alla proliferazione di sigle e accordi sulle cui conseguenze, al momento limitate, occorrerà vigilare congiuntamente ed eventualmente porre rimedio».
Il dialogo è appena cominciato, ma entrambe le parti sono fiduciose si possa proseguire in modo costruttivo.

 

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