15 maggio 2018 – Corriere del Trentino

Nuovo contratto docenti

L’approvazione è unanime

Di Fiore: «Resta l’assurdo della prova per chi lavora da anni»

I docenti trentini hanno espresso un consenso pressoché unanime per la proposta di contratto 2016-2018 siglata il 24 aprile scorso.

Ieri i rappresentanti del comparto scuola di Uil, Cisl e Cgil assieme a Gilda Scuola hanno tenuto un’assemblea plenaria al PalaRotari di Mezzocorona per illustrare e spiegare ai docenti presenti il contenuto del contratto. La sessione mattutina (8.00-12.40) ha interessato circa 800 docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, che hanno ascoltato con attenzione la presentazione dei vari punti del contratto. «Non c’è stata nessuna contestazione e nessuna controversia particolare — afferma Pietro Di Fiore (Uil) — tranne che per la questione dei 60 giorni di prova richiesti ai colleghi precari per ogni nuovo contratto superiore ai 180 giorni, un evidente controsenso per coloro che hanno alle spalle anni e anni di servizio».

Ma niente di cui doversi preoccuparsi secondo Stefania Galli (Cisl): «I docenti che lavorano e hanno sempre lavorato bene devono stare tranquilli e continuare a fare quello che hanno sempre fatto, semplicemente aspettandosi in certi momenti una maggiore attenzione da parte del dirigente scolastico e di un collega tutor». In ogni caso, commenta Isaia Iorfida (Gilda), «vi sono stati dei notevoli miglioramenti giuridici su tale questione rispetto alla precedente situazione». Per il resto la proposta di contratto è stato accolta con favore («A un certo punto è scattato anche un applauso di ringraziamento» aggiunge orgogliosa Galli) tant’è che a fine mattinata, al momento della votazione, i docenti rimasti si sono espressi favorevolmente quasi all’unanimità.

Stesso plebiscito favorevole anche per i docenti delle scuole superiori, il cui turno di consultazione ha occupato quasi l’intero pomeriggio (1418) ma a fronte di una partecipazione decisamente minore: circa un’ottantina difatti i presenti e poco meno i votanti. Le preoccupazioni di costoro hanno riguardato principalmente la questione delle ore di messa a disposizione (40+70), rispetto alle quali si teme nei rispettivi istituti una mancata applicazione di quanto stabilito nel contratto, che sulla questione si mantiene flessibile, non eccessivamente rigido o vincolante data la materia. «Siamo soddisfatti di questo confronto positivo — conclude Galli — e di aver avuto l’assenso dei docenti per procedere con l’iter contrattuale. Questo proposta di contratto tiene conto dei cambiamenti della scuola trentina avvenuti negli ultimi dieci anni, ora aspettiamo solo di riunirci nuovamente con l’Apran per confrontarci su alcuni punti e che la giunta provinciale si pronunci al più presto». Doveroso comunque ricordare che questo rinnovo contrattuale scadrà a fine anno: dal 1° gennaio 2019 ripartiranno quindi le trattative per un nuovo contratto valevole fino al 2022.

Scarica il pdf: scuola ART 150518