7 febbraio 2017 –  Corriere del Trentino

Uil: serve il fondo di garanzia affitti

Daldoss: attivazione complicata L’assessore: «Precari e stranieri esclusi, il problema c’è ma non ho tempi certi»

La risposta all’esclusione dal mercato degli affitti di precari e stranieri (Corriere del Trentino di domenica) passa per il varo del Fondo di garanzia riservato alle locazioni. Mentre il sindacato ne sollecita il decollo («Nonostante sia finanziato da due anni, non è mai partito» dice Walter Alotti per la Uil) la Provincia prende tempo. «Lo faremo, ma non so dare una tempistica» precisa Carlo Daldoss, assessore all’edilizia abitativa, che ammette le difficoltà tecniche. «Ci stiamo lavorando, l’applicazione non è semplice». L’obiettivo di Piazza Dante è la costruzione del bando per la selezione del soggetto che fornirà le garanzie fideiussorie, su eventuali danni e mancati pagamenti da parte dell’inquilino, a tutela del locatore.

Una persona su due che si rivolge alle agenzie immobiliari per l’affitto di un appartamento viene scartata, perché non fornisce le sufficienti garanzie economiche. La selezione, come emerso sul Corriere del Trentino di domenica scorsa, nasce dall’esigenza dei proprietari di tutelarsi dal rischio di mancati pagamenti e di evitare le lunghe procedure connesse agli sfratti. A essere colpiti sono sia le famiglie prive di lavori stabili (a tempo indeterminato) e gli stranieri. Su questi ultimi si registra un pregiudizio da parte di molti locatori trentini. È proprio sul tema delle garanzie che si concentrano Alotti e Daldoss. «Posso capire — esordisce il segretario provinciale della Uil — che il piccolo proprietario sia restio a concedere il proprio appartamento a coloro che non danno le garanzie minime. Ecco perché il pubblico può aumentare questi requisiti, favorendo l’incontro tra chi chiede e chi offre».

Lo strumento, per Alotti, è sul tavolo da almeno due anni. «Il fondo di garanzia per l’affitto è finanziato, ma non è mai stato approvato il regolamento di attuazione collegato. In sostanza, un ente che potrebbe essere il Confidi avrebbe un milione di euro per fare da garante presso i privati. È stato pensato con il fine di rimettere sul mercato gli alloggi sfitti, un migliaio a Trento».

Alotti elenca altri interventi che a suo giudizio andrebbero fatti partire. «Penso ai patti in deroga sul canone concordato, che porterebbero benefici fiscali ai proprietari e sconti per i locatari. Ma penso anche al social housing, il canone moderato che è la fascia sopra l’edilizia sociale. In 10 anni dei 3.000 alloggi attesi ne sono stati annunciati 500. Speriamo in uno sforzo in più». La Provincia, risponde Daldoss, non sta con le mani in mano: «Non ho dati sull’esclusione dal mercato privato e sugli stranieri, però posso capire che qualcuno che affitta si ponga il problema del pagamento. Il fondo di garanzia nasce con questa esigenza. Stiamo lavorando al bando per la selezione dell’ente garante. Lo faremo, ma non è semplice. Ci sono delle implicazioni giuridiche di cui tenere conto». L’assessore non si sbilancia sulla tempistica.

Scarica il pdf: affitti ART 070217