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22 Nov
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Adesso basta! 8 ore di sciopero nazionale. TRENTO | 17 E 24 NOVEMBRE 2023 | CORTEO E PRESIDIO SOTTO IL COMMISSARIATO DEL GOVERNO

Adesso basta! 8 ore di sciopero nazionale.

TRENTO | 17 E 24 NOVEMBRE 2023 | COMMISSARIATO DEL GOVERNO

  • 17 NOVEMBRE 2023

TRASPORTO PUBBLICO-LOGISTICA, SCUOLA-UNIVERSITÀ, PUBBLICO IMPIEGO

CORTEO

con partenza ore 9.30 da Piazza Fiera – Trento

La manifestazione si concluderà in Corso 3 Novembre con un

PRESIDIO .
sotto il Commissariato del Governo

 

SCIOPERO 17 NOVEMBRE 2023 TRASPORTO PUBBLICO-LOGISTICA, SCUOLA-UNIVERSITÀ, PUBBLICO IMPIEGO CORTEO

  • 24 NOVEMBRE 2023

TUTTI I SETTORI PRIVATI

CORTEO

con partenza alle 9.30 da Piazza Duomo – Trento

La manifestazione si concluderà con un

PRESIDIO

sotto il Commissariato del Governo in Corso 3 Novembre – Trento

 

Sciopero 24 novembre 2023 - Cgil e UIL - comparti privati

Il 24 novembre ancora sciopero generale in Trentino

Venerdì si fermano lavoratrici e lavoratori di tutti i comparti privati. Corteo con partenza da via Verdi alle 9,30

Nuovo sciopero generale in Trentino venerdì 24 novembre. Dopo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici dei settori pubblici ed essenziali saranno i dipendenti del settore privato, dall’agricoltura alla manifattura al terziario ad incrociare le braccia per otto ore o l’intero turno di lavoro.

Cgil e Uil danno appuntamento ai lavoratori e alle lavoratrici in via Verdi a Trento. Da lì alle 9,30 partirà un corteo che, passando per via Rosmini, via Travai e via Santa Croce, raggiungerà il commissariato del Governo, in corso Tre Novembre. La manifestazione si concluderà con l’intervento del segretario nazionale della Uiltucs Paolo Andreani.Per agevolare la partecipazione si stanno organizzando pullman in partanza da diverse zone del Trentino.

Al centro della protesta l’emergenza salariale che in Italia e in Trentino sta rendendo molto complicata la vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che da due anni subiscono l’aumento dell’inflazione. Nell’ultimo triennio i prezzi sono cresciuti del 15%, pesando soprattutto sui redditi fissi medio bassi. I lavoratori hanno perso così due mensilità in un anno. A peggiorare il quadro anche il mancato rinnovo dei contratti: in Italia 10 milioni di dipendenti del settore privato hanno i contratti scaduti da anni. E non basta la conferma del taglio del cuneo fiscale perché senza il rinnovo dei contratti di quei risparmi beneficiano le imprese e le buste paga non crescono né cresce il potere d’acquisto reale delle famiglie.

I sindacati puntano il dito anche contro la precarietà del lavoro, piaga che affligge soprattutto i giovani. Anche su questo invece che andare avanti si è tornati indietro con il ripristino dei voucher e i minori vincoli per i contratti a termine.

E ancora le pensioni su cui Palazzo Chigi vuole fare cassa, la riforma fiscale che penalizza i redditi più bassi, la riduzione della spesa su sanità pubblica, scuola, non autosufficienza.

Trento, 22 novembre 2023

 

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21 Nov
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Discriminazione sul lavoro. In Trentino ridotta percezione del problema. Cgil Cisl Uil: non siamo un’isola felice, da noi più debole la sensibilità verso molestie e discriminazioni

Discriminazione sul lavoro. In Trentino ridotta percezione del problema. Cgil Cisl Uil: non siamo un’isola felice, da noi più debole la sensibilità verso molestie e discriminazioni

 

In Trentino discriminazioni e minacce non sarebbero un problema per le lavoratrici e i lavoratori. Meno che in Alto Adige e in Tirolo. Almeno stando ai risultati dell’indagine sul clima lavorativo nell’Euregio, presentati stamane a Innsbruck e realizzata all’interno della European Working Condition Survey. Dallo studio emerge, infatti, che nella nostra provincia solo il 3% degli intervistati dichiara di avere subito minacce o maltrattamenti verbali nell’ultimo mese contro il 7% dell’Alto Adige e il 13% del Tirolo.
Una dinamica che si conferma anche riguardo alla discriminazione: nella nostra provincia appena il 3% delle lavoratrici e dei lavoratori non qualificati si dichiara vittima di discriminazioni sul luogo di lavoro, la percentuale sale al 4% nel caso degli addetti a servizi e commercio, al 6% tra i professionisti e si attesta al 3% tra di dirigenti. Dati decisamente più bassi di quelli registrati in Tirolo dove le percentuali sono rispettivamente del 24% tra i non qualificati, del 19% tra addetti a servizi e commercio, del 18% per i professionisti e del 14% tra i dirigenti.
Solo il 8% delle lavoratrici trentine intervistate dichiara di avere subito una discriminazione di genere, percentuale che scende alla metà tra gli uomini mentre in Tirolo si attesta al 15% per entrambi i generi.
La percentuale di quanti hanno subito attenzioni sessuali non richieste in Trentino è dell’1%, contro il 3% del Tirolo. In tutta l’analisi l’Alto Adige si colloca a metà strada tra gli altri due territori. “La fotografia fornita dall’indagine rimanda un’immagine positiva e migliore per il Trentino – fanno notare i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti oggi presenti ad Innsbruck -. Come hanno messo in luce gli stessi ricercatori, però, alla base di questo scarto nella percezione tra i tre territori c’è una diversa sensibilità legata ad una differenza culturale. Sarebbe bellissimo se in Trentino non esistesse il problema delle discriminazioni nei luoghi di lavoro, ma purtroppo sappiamo che non è così. Quel che certo è che in Tirolo c’è una maggiore facilità a far emergere queste situazioni anche perché le Camere del Lavoro dispongono di sportelli dedicati alla discriminazione e questi punti di riferimento aiutano le lavoratrici e i lavoratori a prendere coscienza e li sostengono. In Trentino, invece, andrebbe valorizzato e diffuso l’accesso ai servizi offerti dal Consigliere di parità con maggior raccordo con i centri per l’impiego. Ma per farlo serve aumentare il personale dedicato a questi temi e andrebbe valorizzata l’educazione culturale proprio per favorire la consapevolezza delle discriminazioni e degli strumenti per contrastarle. Una società in cui le discriminazioni vengono negate, riduce la capacità di migliorare il clima nei contesti occupazionali e di rendere più attrattivo il mondo del lavoro, in particolare verso la componente femminile, che è centrale per aumentare i tassi di partecipazione al mercato del lavoro”.
Cgil Cisl Uil hanno sottolineato dunque la validità dell’analisi comparata tra i tre mercati del lavoro e hanno ribadito la necessità che studi come quello promosso a livello europeo da Eurofound, diventino strutturali nel tempo all’interno dell’Euregio.

Trento, 20 novembre 2023

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21 Nov
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Discriminazioni sul lavoro, in Trentino casi ridotti. I sindacati: «Problema sommerso»

Il T – 21 novembre 2023

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Corriere del Trentino, Il T – 17 novembre 2023

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