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09 Ott
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Terzo Settore. Bassetti (Uil) attacca:«I servizi sono in crisi, serve cambio di passo»

Corriere del Trentino, Il T – 07 ottobre 2023

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09 Ott
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Idroelettrico, Tonina fiducioso: «Governo al lavoro per il rinnovo». Tancredi (Uiltec): «Hde, la Provincia ha sbagliato a non acquisirla»

Corriere del Trentino – 07 ottobre 2023

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09 Ott
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Cameriere ai piani, lunedì sciopero al Nerocubo

l’Adige – 07 ottobre 2023

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09 Ott
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Lo sci e le vere priorità dei trentini – Walter Alotti

l’Adige – 07 ottobre 2023

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09 Ott
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Cartiere Fedrigoni vende i quattro immobili trentini. Allarme tra gli 800 addetti

Il T – 06 ottobre 2023

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02 Ott
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Appalti provinciali, sindacati duri: «La nostra norma peggiorativa». Sit-in di Cgil, Cisl e Uil in piazza Dante: «Contratti al ribasso e meno tutele»

Corriere del Trentino, Il T – 30 settembre 2023

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02 Ott
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Appalti. I sindacati bocciano la proposta della Provincia. Cgil Cisl Uil: per la prima volta la norma provinciale sarà peggiorativa rispetto al Codice nazionale. Posizioni lontane sulle tutele economiche e normative. Così si danneggiano i lavoratori e le lavoratrici trentine

Appalti. I sindacati bocciano la proposta della Provincia. Cgil Cisl Uil: per la prima volta la norma provinciale sarà peggiorativa rispetto al Codice nazionale. Posizioni lontane sulle tutele economiche e normative. Così si danneggiano i lavoratori e le lavoratrici trentine

Nessuna intesa sul recepimento, nelle norme provinciali, del nuovo codice degli appalti. Cgil Cisl Uil al momento giudicano negativamente la proposta avanzata da Piazza Dante al Tavolo provinciale che individua i contratti di riferimento per i lavori e gli istituti utili alla verifica delle tutele economiche e normative a garanzia delle lavoratrici e dei lavoratori. Per i sindacati, senza un intervento più organico, si tratta di una disciplina peggiorativa della norma nazionale. Per questa ragione se non interverranno modifiche c’è il rischio di contenziosi legali ed impugnative del sistema normativo trentino. “Un sistema che sugli appalti che è sempre stato migliorativo e che vogliamo difendere”.

Le modifiche sono state rese necessarie dall’entrata in vigore del nuovo codice nazionale che, in vigore da luglio, ha introdotto previsioni forti ed innovative a tutela delle condizioni di lavoro del personale impiegato negli appalti. Le questioni aperte sono l’individuazione dei contratti di riferimento, la definizione della dichiarazione di equivalenza delle tutele, che va espressa dall’operatore economico e verificata dalla stazione appaltante nell’offerta in gara utile ai fini dell’aggiudicazione, la definizione della filiera dei controlli, dalla fase di gara all’esecuzione.

Sono richieste che le organizzazioni sindacali hanno avanzato al Tavolo appalti a partire dal mese di maggio. Si è arrivati, inascoltati, sino ad ora e non è accettabile affrontare la materia in modo disorganico producendo una norma che nel suo complesso non rispetta i princìpi contenuti nel nuovo codice nazionale.

Per quanto riguarda i contratti di riferimento, che concorrono a definire i bandi di gara per le opere pubbliche, per Cgil Cisl Uil è inaccettabile la logica secondo la quale la scelta dei contratti sia determinata dal prezziario di riferimento e non viceversa. “In questo modo si scaricherebbe l’eventuale ribasso sul costo del lavoro. Non possiamo accettare che si scelgano contratti meno tutelanti o con retribuzioni più basse per rientrare nei prezzi scelti a riferimento”.
Contratti di riferimento che per i sindacati devono essere quelli che garantiscono le migliori condizioni retributive e normative.

Se l’azienda che partecipa alla gara applica un contratto nazionale diverso da quello di riferimento, indicato dalla stazione appaltante, allora deve avere l’obbligo di garantire ai lavoratori le stesse condizioni economiche, le tutele e i diritti previsti da contratto di riferimento, se più favorevoli. Cgil Cisl Uil ritengono indispensabile imporre all’operatore economico di presentare prima dell’aggiudicazione o dell’affidamento tale dichiarazione con la quale si impegna ad applicare il contratto collettivo indicato per tutta la durata del contratto ovvero che il diverso contratto eventualmente applicato garantisca l’equivalenza delle condizioni economiche e normative. Le stesse tutele devono valere anche per i lavoratori in subappalto.

Si deve considerare che il costo del personale deve essere scorporato, unitamente agli oneri per la salute e la sicurezza, e non può essere sottoposto a ribasso.

L’equivalenza tra contratto applicato e contratto di riferimento va definita sulla base di criteri economici, per le retribuzioni, e di aspetti normativi, dalla malattia alla maternità, ai congedi, dalle ferie ai permessi, all’orario di lavoro solo per fare alcuni esempi, propri della contrattazione collettiva, che vanno condivisi e dunque adottati dalla Giunta. Su questi criteri le posizioni sono distanti. “E’ inaccettabile che si definiscano criteri che scaricano sui lavoratori condizioni peggiorative così come è inaccettabile deresponsabilizzare le stazioni appaltanti. Va dunque definita una coerente modalità che garantisca pari trattamento. Così la Provincia rinuncia a tutelare i lavoratori e le lavoratrici privilegiando scorciatoie e riduzioni di spesa”.

Preoccupazioni che rischiano di concretizzarsi a brevissimo sulla testa di centinaia famiglie trentine i cui redditi derivano da contratti di lavoro in appalto.
Allo stato attuale non solo queste addette e addetti non hanno certezza del loro futuro, ma senza un’indicazione specifica rischiano di vedere rinnovato il loro contratto magari a mille chilometri di distanza dal Trentino. “Non possiamo accettare che la traduzione della norma nazionale diventi una trappola per le lavoratrici e i lavoratori trentini. La nostra provincia ha sempre usato l’Autonomia come terreno di avanzamento delle tutele. Si sta andando pericolosamente in direzione opposta”.

Trento, 29 settembre 2023

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29 Set
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La Uil scuola vuole indicare le priorità

l’Adige – 29 settembre 2023

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29 Set
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Pubblico Impiego. Cisl e Uil sollecitano la trattativa per aumenti da 130 a 150 euro

l’Adige – 29 settembre 2023

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29 Set
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RINNOVO CCPL 2022 – 2024 NECESSARIA ED URGENTE EMANAZIONE DIRETTIVE DELLA GIUNTA AD APRAN

RINNOVO CCPL 2022 – 2024 NECESSARIA ED URGENTE EMANAZIONE DIRETTIVE DELLA GIUNTA AD APRAN

 

TRENTO. “Le risorse arrivate a lavoratrici e lavoratori sono una prima risposta per assicurare gli adeguamenti salariali e contenere la spirale inflattiva”. A dirlo Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti, rispettivamente segretari della Cisl Fp e Uil Fpl EE.LL. “Dispiace che il Consorzio dei Comuni non abbia ancora dato seguito alle intese contenute nell’accordo politico firmato da sindacati e Provincia. Adesso però siamo in urgente attesa delle direttive e, che possiamo sollecitare perché forti del protocollo sottoscritto a luglio, siamo pronti a trattative serrate sul fronte dei tabellari, per mettere una media di 130/150 euro al mese a regime di soldi veri nelle tasche dei lavoratori”.
Il riferimento delle parti sociali è quanto contenuto nel protocollo d’intesa politico firmato negli scorsi mesi da quelle OO.SS. responsabili, operose ed in coerenza con quanto condiviso con lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego Trentino. “Un accordo unico in Italia e un modello che può essere preso a riferimento ovunque, anche se registriamo ancora dal governo centrale nessun riscontro sui rinnovi dei contratti nazionali “, dicono Pallanch e Bassetti. “Le risorse stanziate sono un anticipo e l’intesa prevede poi un percorso per avviare i rinnovi e trovare ulteriori denari per il pubblico impiego Trentino”.
L’accordo prevede un anticipo delle risorse contrattuali e alcuni adeguamenti in attesa di aprire i tavoli delle trattative. “Ribadiamo – evidenziano Pallanch e Bassetti – che senza il protocollo del 18 luglio scorso oggi non si potrebbe parlare di acconto sul contratto e non potremmo sollecitare tempestivamente come scritto nel protocollo l’avvio delle trattative. Questo, infatti, è solo un tassello di un percorso più ampio per arrivare a stanziare le risorse a pieno regime. La narrazione proposta da altri sindacati è, purtroppo, fuorviante e non tiene conto degli sforzi degli ultimi mesi, grazie all’azione Confederale “.
Una serie di interventi molto articolati per contrastare l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie e fronteggiare l’aumento dei costi causati da un’inflazione molto alta. “Dispiace che altri sindacati non abbiano firmato il protocollo d’intesa politico e da un lato rivendichino i risultati e dall’altro lato si attivino percorsi illusori e strumentali, con percentuali mai chieste nelle piattaforme unitarie. E’ evidente che il percorso è ancora lungo e che porteremo avanti un attento monitoraggio sull’erogazione delle risorse. C’è ancora molto per cui lavorare ma queste prime risposte sono una boccata d’ossigeno per le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego. Sono tante le criticità che attanagliano il comparto e l’accordo dei mesi scorsi è un atto di responsabilità che ci siamo assunti con senso di rispetto delle lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo “, concludono Pallanch e Bassetti.

CISL FP Beppe Pallanch
UIL FPL EE.LL. Andrea Bassetti

 

Scarica il pdf: comunicato unitario – CISL FP – UIL FPL EE.LL. . 28.09.2023

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