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Per i diritti e per il lavoro. Quattrocento trentini manifestano a Milano. Oggi (sabato scorso) la seconda delle mobilitazioni indette da Cgil Cisl Uil su salari, precarietà, fisco e contrasto delle diseguaglianze. “Dal Governo non arrivano risposte vere”
Quattrocento trentini questa mattina hanno sfilato a Milano con le bandiere di Cgil Cisl Uil partecipando alla seconda delle tre manifestazioni nazionali indette dai tre sindacati unitariamente per chiedere al Governo di costruire risposte concrete e condivise sull’emergenza salariale, sul contrasto alla precarietà e alle diseguaglianze sociali, ma anche una riforma fiscale equa e una lotta vera all’evasione fiscale. Tutti temi su cui fino ad oggi l’Esecutivo Meloni – hanno ribadito i tre segretari nazionali dal palco nei pressi dell’Arco della Pace – ha dato risposte insufficienti e parziali.
Cgil Cisl Uil bocciano in larga parte il decreto lavoro, definendolo poco più che propaganda. Il taglio del cuneo fiscale per sostenere il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori è una richiesta sindacale, ma nella formulazione dell’Esecutivo Meloni è parziale e insufficiente visto che durerà solo cinque mesi. Non c’è reale risposta all’emergenza retributiva in Italia come in Trentino, inoltre, se non si sostiene la contrattazione. Contrarietà ferma anche all’estensione dei voucher, in un settore già caratterizzato da lavoro povero e dei contratti a tempo determinato, che colpiscono soprattutto i giovani e le donne, anelli fragili del mercato del lavoro.
Ci sono poi i temi legati al finanziamento della sanità e della scuola pubblica, una riforma fiscale che ai sindacati appare iniqua e una lotta ad evasione ed elusione fiscale fin troppo timida. Infine il tema del Pnrr: bisogna sfruttare quelle risorse per promuovere una transizione inclusiva e giusta verso l’economia verde e digitale.
Nel capoluogo lombardo oggi c’erano oltre 40mila cittadine e cittadini da tutte le regioni del nord Italia. La mobilitazione continuerà il 20 maggio con le regioni del Mezzogiorno, Napoli sarà la città protagonista.
Intanto oggi una delegazione di Cgil Cisl Uil del Trentino, con Paolo Burli, Tamara Lambiase e Gianni Tomasi, ha partecipato alla festa dell’Euregio ad Ala.
Trento, 13 maggio 2023






Punti nascita periferici. La demagogia non prevalga sulla tutela della salute. Sindacati: allarmante la carenza di pediatri a Cles e Cavalese.
“La Giunta Fugatti ha preteso di tenere aperti ad ogni costo i punti nascita periferici. Ha fatto ben poco, però per evitare il loro depotenziamento di fatto, causato dalla carenza di professionisti. Oggi infatti solo il 7,7% dei bambini nasce negli ospedali periferici. Il drastico ridimensionamento di pediatri disponibili per i punti nascita di Cles e Cavalese è estremamente preoccupante e impone scelte che mettano al primo posto la tutela dei neonati e delle gestanti, non i calcoli elettorali”. Usano parole dure i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, nel commentare la grave carenza di personale medico. “Prendiamo atto degli incentivi messi in atto per attrarre professionisti, ma vorremmo allo stesso tempo che Giunta e vertici di Apss facessero altrettanto ammettendo che quelle strategie hanno fallito. Lo dicono i numeri: se nel 2012 le nascite al santa Chiara e al Santa Maria del Carmine rappresentavano il 57,9% di tutte le nascite, oggi la percentuale è salita al 92,3%. A Cles e a Cavalese nel 2021 sono nati solo 305 bambini, quando dieci anni fa erano ben 748, più del doppio degli attuali. Allo stesso tempo oggi ben il 45,7% delle gestanti è stata seguita dal personale del Percorso Nascita, a testimonianza di quanto sia importante questo servizio che copre tutto il territorio trentino. Bisogna quindi potenziare questo strumento per dare risposte puntuali alle mamme che vivono nelle valli potenziando questo tipo di assistenza di qualità prima e dopo il parto alle madri e ai bambini su tutto il territorio provinciale”.
Cgil Cisl Uil insistono anche su un rafforzamento degli investimenti sulla sanità pubblica, chiedendo un piano straordinario per il personale. “La carenza dei pediatri nei punti nascita non è l’unico problema. Servono risorse per migliorare le condizioni economiche e organizzative del personale sanitario”.
Trento, 11 maggio 2023

Emergenza casa. La Provincia stanzi più risorse e sospenda tutti gli sfratti Itea. Cgil, Cisl e Uil chiedono l’immediata convocazione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa. “In molte aree del Trentino caro affitti e carenza di alloggi determinano una situazione esplosiva”
Immediata sospensione di tutti gli sfratti Itea e maggiori risorse per dare risposte all’emergenza abitativa in Trentino. E’ questa la proposta che Cgil, Cisl e Uil intendono portare al Comitato provinciale sulla condizione abitativa, istituito in colpevole ritardo dalla giunta nelle scorse settimane. “E’ dall’inizio legislatura che chiediamo la costituzione di questo organismo – tuonano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Hanno aspettato cinque anni per muovere un passo, arrivando alla vigilia delle elezioni e assistendo immobili ad un disagio abitativo in crescita e diventato vera e propria emergenza dopo la pandemia e l’impennata dei costi energetici. E’ necessario che non si perda altro tempo e che si convochi subito il tavolo”.
I sindacati, non da soli, da tempo lanciano l’allarme sul problema casa in Trentino, denunciando l’assenza di politiche abitative da parte dell’Esecutivo Fugatti, l’assenza di stanziamenti adeguati per potenziare la disponibilità di alloggi pubblici e a canone moderato, l‘impossibilità per molti lavoratori e lavoratrici di trovare un alloggio a costi sostenibili. “La situazione sta andando fuori controllo sia sul piano dell’edilizia sociale sia in generale sul problema abitativo – incalzano i tre sindacalisti – . Assistiamo quasi quotidianamente ad un insopportabile rimpallo di responsabilità tra Itea, comuni, comunità di valle e Provincia e nessuno che si assume l’onere di trovare soluzioni. E mentre il bisogno abitativo delle famiglie cresce, le istituzioni restano immobili”.
Per questa ragione, come primo provvedimento, Cgil, Cisl e Uil chiedono una moratoria sugli sfratti Itea. “Se non sono in grado di ristrutturare gli appartamenti sfitti e li tengono bloccati, almeno non mettano sulla strada famiglie e persone bisognose”.
Allo stesso tempo le tre sigle chiedono più risorse. “Sette milioni di euro nella variazione di bilancio sono briciole. Serve rifinanziare il fondo affitti e alzare il contributo. Servono nuove case pubbliche”.
C’è poi la leva fiscale. I sindacati chiedono alla Giunta di avere coraggio e di facilitare l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti alzando la tassazione a quanti tengono le abitazioni vuote, ma anche agli alloggi turistici. “Non si può assistere alla speculazione sui prezzi degli affitti mentre lavoratori, famiglie e studenti non trovano un tetto”.
Già oggi è partita la richiesta formale di convocazione del Comitato provinciale. “Ci attendiamo un riscontro a breve. In caso contrario siamo pronti a lanciare una vertenza sulla casa”.
Trento, 11 maggio 2023