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27 Apr
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La Uil su Dolomiti Energia: un progetto pericolosamente in attesa, con quale futuro?

La Uil su Dolomiti Energia: un progetto pericolosamente in attesa, con quale futuro?

 

Non si ha ancora la benché minima notizia di quelle che dovrebbero essere le linee strategiche che dovranno cercare di dare una svolta gestionale alla sempre più immobile DE. Neppure la campagna elettorale, già iniziata da parte di entrambi i litigiosi schieramenti, e da cui DE rimarrà desolatamente fuori, sembra sarà caratterizzata da argomenti strategici per il Trentino, ma piuttosto dalle solite battaglie ideologiche (la scorsa volta erano stati protagonisti gli stranieri che infestavano le valli, questa volta lo saranno gli orsi).

Sperare solo che piova più dello scorso anno, per poter far alzare il livello dell’acqua nelle dighe e nei torrenti trentini e aumentare la produzione di energia elettrica, sembra più la “strategia dello sciamano” che quella di politici e manager pubblici che dovrebbero interrogarsi sugli errori fatti e sulle azioni da compiere.

Il confronto con le altre aziende energetiche italiane e altoatesine è impietoso. Se il Calcio Trento è riuscito almeno a salvarsi, per DE siamo sempre  in attesa di un nuovo allenatore e di una nuova regia che la faccia uscire dal pantano.

Il margine operativo lordo rapportato al fatturato (quello che i tecnici chiamano EBITDA, indice che esprime la capacità gestionale operativa effettiva), uno dei parametri maggiormente attenzionato dagli investitori (quelli veri, non i soci sempre assetati di dividendi) trova DE ad un valore del 5,86%. Il valore è ben al di sotto del 7,53% di Alperia e lontanissimo dai valori superiori al 10% dei maggiori operatori nazionali (con ACEA al 25,4%).

Se poi confrontiamo il rapporto dei dividendi che saranno distribuiti con il valore di mercato delle azioni (per DE, non essendo ancora quotata, bisogna tenere per buono il valore di 2,35 euro per azione a cui La Finanziaria Trentina ha venduto al fondo Equitix) allora se saranno distribuiti 0,10 euro per ogni azione parliamo di un rendimento del 4,25%. Anche in questo caso DE si piazza ben al di sotto dei concorrenti italiani (A2A, Acea, Iren), la maggior parte dei quali sopra il 6%.

Sembra quasi che la strategia di DE sia quella di avere risultati scarsi, peggiori degli altri competitors sul mercato, per rendersi meno attrattiva verso possibili investitori che invece sarebbero indispensabili per poter avviare quelle politiche di rinnovo e potenziamento degli asset verso un maggior apporto da parte delle energie rinnovabili, che finora non è mai iniziato. Forse in primis gli attuali soci pubblici, sempre bisognosi di milioni di dividendi per far stare in piedi i loro bilanci comunali, non hanno ancora capito che, se non continuassero a guardare solo al breve termine, l’avere nuovi capitali apportati da nuovi soci “più capaci” e cambiando marcia nella gestione, porterebbe anche maggiori utili e dividendi nelle loro casse comunali.

In alternativa, se proprio non si vuole “rischiare” di perdere potere (e careghe) nella gestione di DE, i soci pubblici potrebbero valutare di aumentare il capitale sociale e, di conseguenza gli investimenti sul territorio, o di rivolgersi ai risparmiatori trentini che, anche per amor di patria (ora tornata di moda nel linguaggio popolare), sarebbero disposti ad investire in DE per finanziare quelli investimenti che potrebbero portare ad una diminuzione delle tariffe energetiche per famiglie e imprese. Anche se comunque passasse questa idea, rimarrebbe il problema del management, comunque da rinnovare in fretta.

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27 Apr
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«Multiutility, Dolomiti la meno redditizia»

l’Adige – 26 aprile 2023 (altro…)

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27 Apr
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MEDICINA DIGITALE? C’È GIÀ, MA È VIRTUALE

TRENTINO – 26 aprile 2023 (altro…)

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27 Apr
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FENEAL UIL: “ISPEZIONI E CONTROLLI. L’OBBIETTIVO DEVE ESSERE ZERO MORTI SUL LAVORO”

FENEAL UIL: “ISPEZIONI E CONTROLLI. L’OBBIETTIVO DEVE ESSERE ZERO MORTI SUL LAVORO”

Trento, 23 aprile 2023
COMUNICATO STAMPA

È di oggi la notizia di un grande cantiere per l’ampliamento di una struttura ricettiva a Riva del Garda, chiuso a seguito dei controlli congiunti dei Carabinieri di Arco e dei tecnici dell’U.O.P.S.A.L della Provincia autonoma di Trento che hanno rilevato gravi irregolarità in materia di sicurezza per i lavoratori (a partire dai ponteggi realizzati in maniera difforme dalle normative vigenti, una delle prime cause di morte sul lavoro nel settore edile).

Come Feneal Uil Trentino-Alto Adige Suedtirol ci sentiamo di ringraziare il grande lavoro effettuato dai tecnici UOPSAL e dalle forze dell’ordine, che, come viene riportato nelle cronache, stanno effettuando altre verifiche nei cantieri del Basso Sarca. La soglia d’attenzione in merito al rispetto delle normative sul lavoro non può mai essere abbassata e, in tal senso, è importante vigilare soprattutto sui cantieri medio piccoli, che rispetto ai progetti di realizzazione delle grandi opere nei quali si attiva contrattazione preventiva con le organizzazioni sindacali ed è costante il confronto con il committente lavori, sfuggono spesso ad ogni controllo. È di pochi giorni fa, a Varna, nel vicino Alto Adige, la morte di un lavoratore indiano di 42 anni dipendente di una ditta che eseguiva lavori in subappalto, morto schiacciato da un carico caduto da una gru, nel cantiere di realizzazione della nuova circonvallazione ferroviaria. Una morte terribile, che poteva essere evitata.

Per quel che è di nostra competenza come Organizzazione sindacale, riteniamo opportuno aumentare il già alto numero di visite di consulenza effettuate dai tecnici di Centrofor nei cantieri della Provincia autonoma di Trento e incrementare – anche all’interno della bilateralità edile – il numero dei tecnici preposti a tale importante attività di prevenzione. Le visite di consulenza nei cantieri edili nel 2022 sono state più di 1400, un dato certamente positivo, che può tuttavia essere ancora migliorato.

Sottolineiamo infine come il dato degli infortuni nel settore edile in provincia di Trento sia in aumento negli ultimi anni, sicuramente come conseguenza della crescita di ore lavorate registrata nel comparto, a seguito del boom dei lavori legati al cosiddetto “bonus 110%”. Per ora si tratta di una crescita fortunatamente lieve, anche se costante, che resta comunque inaccettabile. L’obbiettivo della Feneal Uil Trentino Alto Adige Suedtirol è quello che fa seguito alla campagna nazionale della UIL : “Zero morti sul lavoro”.

Crediamo che, lavorare in sicurezza, sia la priorità e che tale obbiettivo si possa raggiungere anche nel settore edile, purtroppo statisticamente esposto al fenomeno, con un’azione congiunta di formazione e ispezioni e il rafforzamento della bilateralità.

Il Segretario generale Feneal Uil Trentino Alto Adige Suedtirol

Matteo Salvetti

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26 Apr
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Bilancio Pat. Cgil Cisl Uil: “Questa non è concertazione”. Comunicazione della Giunta sui contenuti della variazione di bilancio: “Una paginetta di vuote intenzioni in cui non si dice nulla. E’ solo una presa in giro”. Per i sindacati, in assenza dei reali contenuti della manovra, le audizioni di mercoledì sono inutili.

Bilancio Pat. Cgil Cisl Uil: “Questa non è concertazione”. Comunicazione della Giunta sui contenuti della variazione di bilancio: “Una paginetta di vuote intenzioni in cui non si dice nulla. E’ solo una presa in giro”. Per i sindacati, in assenza dei reali contenuti della manovra, le audizioni di mercoledì sono inutili.

“Una paginetta per non dire nulla. E’ una presa in giro: avevano promesso di quantificare l’avanzo di amministrazione e comunicare con precisione dove e in che modo avrebbero allocato le risorse. Invece, ancora una volta, la Giunta Fugatti si fa beffe del consiglio provinciale e delle parti sociali facendo strame di ogni possibilità di dialogo sociale. Al governo provinciale ricordiamo che quelle della variazione di bilancio non sono risorse private, ma pubbliche frutto delle tasse pagate dai lavoratori e dai pensionati trentini”. Cgil Cisl Uil del Trentino, per bocca dei segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti commentano così la comunicazione dell’assessore Spinelli alla Prima Commissione del Consiglio provinciale sui contenuti della variazione di bilancio che, impegnando le risorse dell’avanzo di amministrazione 2022, di fatto anticipa e svuota l’assesstamento di bilancio. Il disegno di legge è atteso in aula tra il 9 e l’11 maggio ma fino ad allora di fatto non sarà possibile conoscere l’ammontare delle risorse, né come realmente verranno spese visto che il tutto verrà definito in un emendamento da presentare direttamente in aula.
“Se il riferimento ai contratti del sistema pubblico, all’edilizia abitativa e all’esenzione dall’addizionale Irpef – incalzano i sindacati – va nella direzione da noi auspicata, la lettera di Spinelli non fissa cifre e non dà indicazione su come verranno effettivamente realizzati gli interventi. Accettare questa come una vera informativa sarebbe come firmare una cambiale in bianco o mettersi alla guida di un’auto al buio, senza illuminazione pubblica e a fari spenti. Pur avendole, la Giunta le informazioni essenziali non le vuole fornire. Temiamo lo faccia, per tenersi le mani libere per usare le risorse come meglio crede in vista della scadenza elettorale. La cosa sarebbe davvero grave e contraria ad ogni corretta gestione dell’Autonomia”.
Cgil Cisl Uil non nascondono amarezza e sconcerto per l’ennesimo “trucchetto” della Giunta provinciale che alla vigilia dell’esame della variazione di bilancio di fatto ha depositato un testo vuoto. Nessuna indicazione precisa di risorse disponibili, nessuna quantificazione dell’avanzo di amministrazione e nessuna chiarezza su dove destinare queste centinaia di milioni di euro. “Ci invitano a confrontarci sul nulla. E comunque mancano interventi essenziali come l’adeguamento all’inflazione dei sostegni alle famiglie e nuove risorse su salute e assistenza. Per questo motivo, se entro le prossime ore, non arriverà una comunicazione esaustiva da parte della Giunta, le audizioni della Prima commissione previste nella mattinata di mercoledì 26 aprile saranno del tutto inutili”.
Nei giorni scorsi Cgil Cisl Uil del Trentino avevano trasmesso al Consiglio provinciale e alla Giunta alcune proposte. Proprio sulla politica dei redditi e il sostegno alle famiglie si concentrano le richieste sindacali. Oltre al rinnovo dei contratti pubblici e al ripristino dell’esenzione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 25mila euro, Cgil Cisl Uil chiedono di adeguare in modo strutturale le misure di welfare provinciale all’inflazione con un aumento delle provvidenze in linea con l’aumento medio dei prezzi (+8%). E visto che nelle casse provinciali resterà poco meno della metà dei 45 milioni di euro stanziati per il bonus energia di 180 euro, per i sindacati le risorse rimanenti vanno destinate a sostegno dei nuclei più in difficoltà “con una misura equa ed efficace ancorata all’Icef”.
Sul tema lavoro i sindacati puntano il dito contro il totale immobilismo dell’Esecutivo sull’attuazione di quanto emerso dagli Stati generali del Lavoro e richiedono urgenti misure per ridurre la precarietà del lavoro giovanile, per incentivare l’occupazione femminile, per favorire l’incontro tra domanda e offerta con il potenziamento degli organici di Agenzia del Lavoro. Reclamano poi politiche industriali più selettive e indirizzate su sostenibilità e transizione ecologica insieme a politiche per l’efficientamento energetico e il contrasto la siccità sbloccando le risorse dell’Autonomia per manutenere le infrastrutture idriche e ridurre il consumo di acqua. Chiedono ancora investimenti concreti per potenziare prevenzione e controlli su salute e sicurezza.
Infine il tasto dolente della sanità: Cgil Cisl Uil chiedono un piano straordinario per il potenziamento della sanità pubblica che dia risposte in termini di organici, territorialità, accesso alle cure e potenziamento dei servizi socio-sanitari e assistenziali. “Per contrastare la strisciante privatizzazione della sanità trentina, servono risorse ingenti e subito per potenziare i servizi, abbattendo le liste d’attesa e qualificando l’assistenza domiciliare in particolare per gli anziani”.

Trento, 21 aprile 2023

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26 Apr
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Carriere dei prof, Uil critica «Accesso e mobilità tra i nodi»

Il T – 21 aprile 2023 (altro…)

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26 Apr
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«Paghe più alte e contratti»

Il T – 21 aprile 2023 (altro…)

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26 Apr
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I politici si aumentano l’indennità del 14%. I sindacati: «Vergognoso, e lo sanno bene»

Trentino – 21 aprile 2023 (altro…)

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26 Apr
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Indennità consiglieri. La maggioranza mette la testa sotto la sabbia e non blocca aumenti vergognosi. L’ira dei sindacati: non ci sono le risorse per i contratti o per adeguare le misure di welfare, ma si aumentano l’assegno del 14%, mentre le retribuzioni perdono potere d’acquisto

Indennità consiglieri. La maggioranza mette la testa sotto la sabbia e non blocca aumenti vergognosi. L’ira dei sindacati: non ci sono le risorse per i contratti o per adeguare le misure di welfare, ma si aumentano l’assegno del 14%, mentre le retribuzioni perdono potere d’acquisto

“Sono rimasti in silenzio, con la testa sotto la sabbia, perché sanno che non bloccare l’aumento delle indennità è vergognoso e insostenibile davanti all’opinione pubblica, ma non hanno fatto nulla per fermare l’adeguamento delle loro retribuzioni all’inflazione. Quanto avallato ieri in Consiglio regionale, con il beneplacito anche della Lega che governa il Trentino, offende i lavoratori senza contratto, le famiglie che non arrivano alla fine del mese e tutti i pensionati che si sono vista tagliata la rivalutazione degli assegni. Si tratta di odiosi privilegi”.
Cgil Cisl Uil del Trentino prendono posizione contro la decisione con cui ieri la maggioranza regionale, con l’appoggio anche di Fratelli d’Italia, ha messo fuori gioco i tre disegni di legge che bloccherebbero gli aumenti legati all’inflazione delle retribuzioni dei consiglieri regionali. “Per loro prevedono la scala mobile, mentre per i comuni cittadini che pagano le tasse la giunta Fugatti dice di non avere le risorse per adeguare le misure di welfare, né per garantire un vero rinnovo contrattuale a sanitari, insegnanti e dipendenti provinciali”, insistono i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti ricordando che mentre l’indennità dei consiglieri regionali crescerà del 12-14% gli stipendi contrattuali a livello nazionale sono aumentati di un misero 1,1% nel 2022 a fronte di un’inflazione che a marzo è ancora in crescita di oltre l’8% in regione.
I politici regionali usino questo parametro per i loro aumenti – insistono i sindacati – adeguandosi alla realtà quotidiana di tutti i lavoratori. Lo scrive anche il ministro Giorgetti nel recentissimo Def che gli stipendi non devono salire in modo automatico. E perché questo dovrebbe valere per i comuni mortali che faticano ad arrivare alla fine del mese e non per i politici? Quella voluta da Svp, Lega, Patt e Fdi sull’adeguamento automatico delle retribuzioni dei consiglieri all’inflazione regionale è una legge vergognosa che andava cambiata subito. Al di là delle buone intenzioni espresse a parole non si è fatto nulla e siamo ormai a fine legislatura. Troppo tempo si è perso, volutamente e colpevolmente”, concludono.

Trento, 20 aprile 2023

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26 Apr
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PRIMO MAGGIO 2023 Festa delle lavoratrici e dei lavoratori – PACE LAVORO AUTONOMIA

PRIMO MAGGIO 2023
Festa delle lavoratrici e dei lavoratori

PACE LAVORO AUTONOMIA

TRENTO
Gardolo – Piazzale Groff

ore 11:00
Interventi di:
Andrea Grosselli, segretario CGIL del Trentino
Michele Bezzi, segretario CISL del Trentino
Walter Alotti, segretario UIL del Trentino

ore 11:30
Esibizione della Corale Bella Ciao

ore 12:00 – 24:00
Servizio di ristorazione e bar
a cura del Comitato di Gardolo

ore 14:00 – 24:00
Musica dal vivo con:
• Silvia Caracristi
• Bovinonz
• Victoria e Gregorio • Double Trouble
• Abies Alba
• Newline Trio
• I Risentiti
• Antonio Nola Band • Balcan Orchestra
• Homeless Band

ore 14:00 – 18:00
Bancarelle cooperative sociali Giochi e tutorial per bambini

ore 24:00
Chiusura della Festa

 

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