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15 Dic
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PROGETTONE STAGIONALE 2022

PROGETTONE STAGIONALE 2022

Il 3 gennaio 2022 si apre la prima finestra

 per presentare le nuove domande

con scadenza 15 febbraio

Requisiti

  • Età minima da possedere al momento della domanda: 49 anni se donna, 44 con invalidità del 46% (iscritta alla Legge 68) 53 anni se uomo, 48 con invalidità del 46% (iscritto alla legge 68);
  • Residenza in provincia di Trento da almeno 5 anni continuativi da 10 anni nel corso della vita e da almeno un anno in provincia di Trento al momento della domanda;
  • Essere in stato di disoccupazione o lavoratore autonomo non iscritto alla relativa gestione previdenziale percettore di un reddito presunto inferiore ai 4.800,00;
  • Avere una DID valida

 

  Documenti necessari

  • Icef redditi e patrimonio 2020 di tutti i componenti (quando l’indicatore è superiore a 0,40 non ci sarà punteggio ma si può comunque presentare la domanda);
  • Codici fiscali di tutti i componenti del nucleo familiare;
  • Eventuale verbale di invalidità

La Provincia in base alle domande inserite forma la graduatoria che viene aggiornata

settimanalmente.

 

Chiama il Patronato Ital Uil

 al numero 0461/376180 o 0461/376111

e fissa un appuntamento

 

Scarica il pdf: PROGETTONE 2022 GENNAIO

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15 Dic
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Bilancio PAT: “Misure inadeguate a fronteggiare le sfide che attendono il Trentino” Per i sindacati servono più risorse per famiglie e lavoro, anche considerato l’inasprirsi della pandemia. Soprattutto mancano riforme che guardino al futuro dell’Autonomia

Bilancio PAT: “Misure inadeguate a fronteggiare le sfide che attendono il Trentino” Per i sindacati servono più risorse per famiglie e lavoro, anche considerato l’inasprirsi della pandemia. Soprattutto mancano riforme che guardino al futuro dell’Autonomia

“Una manovra non soddisfacente che non contiene misure adeguate a fronteggiare le sfide che attendono il Trentino e non risponde alle richieste del mondo del lavoro pubblico e privato che l’inasprirsi della pandemia potrebbe colpire nuovamente. Come sindacati abbiamo avanzato proposte concrete e addirittura abbiamo chiesto di poter dialogare per definire insieme le priorità per la ripresa. Ma la Giunta continua a negare il confronto su partite fondamentali per il Trentino come gli investimenti previsti dal Pnrr e le riforme per il futuro dell’Autonomia”.
Nel giorno in cui il presidente Fugatti presenta in Consiglio provinciale la nuova legge di stabilità e il il bilancio di previsione per il 2022, Cgil Cisl Uil bocciano la manovra. La ragione è semplice: non contiene misure efficaci per traghettare il Trentino oltre questa fase di pandemia, né a consolidare in modo strutturale la crescita economica. “Ancora una volta mancano le riforme, o peggio si spacciano per riforme niente di più che piccoli aggiustamenti – dicono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – mentre il presidente Fugatti a parole loda i lavoratori della pubblica amministrazione ma nei fatti non rispetta i patti per il rinnovo dei contratti e assume impegni troppo vaghi su scuola, enti locali e sanità, sia per i lavoratori che per il rafforzamento dei servizi”.
Per Cgil Cisl Uil il caso della sanità è quello più emblematico. “La pandemia ha messo a nudo tutte le criticità della sanità trentina e di fronte ad una popolazione con sempre più anziana si spaccia per riforma una riorganizzazione su cui si investe solo lo 0,03% del bilancio dell’Azienda sanitaria. Solo briciole, mentre restano senza risposte questioni come la medicina territoriale, la prevenzione, l’integrazione socio-sanitaria”, incalzano i tre segretari che ricordano come già il sistema sia in grave affanno a causa della carenza di medici, degli scarsi investimenti sul personale che portano anche alla chiusura di reparti ospedalieri. Nessun passo avanti nemmeno sull’assetto istituzionale: “Dopo tre anni, si annuncia una riforma prive di un contorno chiaro per comuni e comunità di valle. Anzi si rischia solo di aumentare la frammentazione delle autonomie locali, disegnando un sistema in cui tutti possono fare tutto e dunque favorendo il rischio paralisi”.
La manovra non compie passi avanti nemmeno sulle politiche del lavoro e per le famiglie che di fatto si appoggiano in gran parte sulle risorse europee. “Di fronte alle sfide che riguarderanno il mondo del lavoro, con la transizione digitale e la rivoluzione ecologica, la Provincia replica gli stanziamenti del passato sui lavori socialmente utili indispensabile per le persone più deboli, rimanda la definizioni di maggiori condizionalità per chi riceve sussidi economici, annuncia misure spot per le famiglie di cui beneficeranno forse 70-80 nuclei familiari, non aiuta giovani e famiglie sul lato della casa e degli affitti, non stanzia un euro per potenziare i centri per l’impiego e l’incontro domanda/offerta di lavoro”.
Resta, infine, una priorità quella di presidiare le politiche industriali e per la sostenibilità dello sviluppo. “Il Trentino e le sue imprese debbono tornare ad investire puntando sulla sostenibilità. Se il Trentino si è dato un piano per arrivare ad uno sviluppo realmente compatibile con l’ambiente, è però ora di trovare risorse certe per sostenerlo. Invece gli investimenti su idrogeno, manutenzione del territorio contro il dissesto idrogeologico c’è ancora troppo poco, mentre gli impatti del cambiamento climatico rischiano di colpire di più proprio le terre alpine e le vocazioni agricole e turistiche. Anche nell’industria serve investire sull’innovazione del tessuto produttivo, anche attraendo sul nostro territorio nuove imprese, in grado di attrarre anche capitale umano qualificato. Ma per farlo bisognerà attendere le risorse dell’assestamento di bilancio”

13 dicembre 2021

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15 Dic
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Sciopero generale. In piazza per una maggiore giustizia sociale. Lavoratori e lavoratrici di Cgil e Uil del Trentino il 16 dicembre alla manifestazione di Milano. Grosselli e Alotti: “La manovra può essere ancora migliorata per ridurre le diseguaglianze e sostenere le fasce più deboli”

Sciopero generale. In piazza per una maggiore giustizia sociale. Lavoratori e lavoratrici di Cgil e Uil del Trentino il 16 dicembre alla manifestazione di Milano. Grosselli e Alotti: “La manovra può essere ancora migliorata per ridurre le diseguaglianze e sostenere le fasce più deboli”

Lavoratori e lavoratrici di Cgil e Uil questo giovedì, 16 dicembre, incrociano le braccia per otto ore per sollecitare Governo e Parlamento a cambiare la manovra di bilancio e renderla più equa e giusta. Lo sciopero generale a livello nazionale riguarderà tutti i settori ad esclusione sanità pubblica e privata, comprese le case di riposo, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica.
E’ prevista una manifestazione nazionale a Roma in Piazza del Popolo e contemporaneamente eventi interregionali in altre quattro città, Bari, Cagliari, Milano e Palermo. I trentini arriveranno nel capoluogo lombardo e manifesteranno in Piazza Castello.
La scelta di proclamare lo sciopero generale è il punto di arrivo di un percorso di assemblee e mobilitazioni territoriali unitarie con l’intento di migliorare una manovra finanziaria che i sindacati ritengono ancora inadeguata a rispondere al bisogno di giustizia sociale del Paese. Le azioni messe in campo hanno prodotto dei miglioramenti, ma non è ancora sufficiente. Per questa ragione si è scelta la strada della protesta. L’obiettivo è continuare a sollecitare l’Esecutivo e i partiti perché la manovra venga ulteriormente migliorata in Parlamento prima dell’adozione finale. La porta del dialogo, dunque, resta aperta.
Intanto giovedì in piazza lavoratori e lavoratrici chiederanno cambiamenti concreti per rafforzare la coesione sociale e territoriale.
Tra i punti di maggiore distanza la riforma del fisco: Cgil e Uil chiedono un intervento fiscale equo per i redditi bassi e medio bassi e una maggiore redistribuzione e progressività. Così come presentata dal Governo la riforma fiscale avvantaggia i redditi più alti. Allo stesso tempo i due sindacati premono per rafforzare la lotta all’evasione fiscale da cui arriverebbero risorse importanti da investire anche per ridurre la precarietà del lavoro e sostenere l’occupazione di donne e giovani.
Altro tema caro alle organizzazioni sindacali è la riforma previdenziale: Cgil e Uil chiedono maggiore flessibilità in uscita, riconoscimento dei lavori gravosi, pensione di garanzia per i giovani e valorizzazione del lavoro di cura.
Tra le altre questioni il rafforzamento del sistema sanitario nazionale che la pandemia ha mostrato in tutta la sua fragilità, misure per contrastare le crisi industriali e le delocalizzazioni selvagge e nuove risorse per rafforzare la transizione ecologica e digitale.
Per agevolare la partecipazione alla manifestazione a Milano Cgil e Uil organizzano dei pullman con partenza da Trento – piazzale Zuffo alle ore 6.00  e Rovereto – parcheggio autostrada Sud ore 6.30
Per prenotarsi si può scrivere ad accoglienza@cgil.tn.it o ad info@uiltn.it, o chiamare 0461 040111 o lo 0461 376111 oppure fare riferimento alle categorie sindacali di riferimento.
13 dicembre 2021

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15 Dic
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«Allarme razzismo e nazionalismi». IL CONGRESSO. L’Anpi raggiunge il traguardo dei 1.300 iscritti. Cossali: «In Italia rigurgiti fascisti»

13 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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15 Dic
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Aumenti, Previsto un ulteriore peggioramento per il mese di novembre. I sindacati: «Ampliare le detrazioni Irpef»

13 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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15 Dic
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Trattativa ferma per il pubblico impiego. Oggi sindacati sotto la Regione

13 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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10 Dic
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Occupazione. A settembre nuove assunzioni in crescita, ma aumentano i contratti a termine Cgil Cisl Uil: riduzione di almeno 1.600 contratti a tempo indeterminato rispetto alla fase pre crisi. Serve consolidare il trend con un’offerta di lavoro stabile e di qualità

Occupazione. A settembre nuove assunzioni in crescita, ma aumentano i contratti a termine Cgil Cisl Uil: riduzione di almeno 1.600 contratti a tempo indeterminato rispetto alla fase pre crisi. Serve consolidare il trend con un’offerta di lavoro stabile e di qualità

Continua la ripresa dell’occupazione in Trentino rispetto allo scorso anno, ma le nuovi assunzioni a tempo indeterminato sono in calo del 10,2% rispetto alla fase pre-pandemia. Insomma le occasioni di lavoro crescono, ma sono ancora troppo spesso precarie. Così solo a settembre le assunzioni sono aumentate del 6,4 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per un totale di 1.656 nuove attivazioni. Segno più anche nel confronto con il 2019, prima del Covid, con un incremento del 1,7 per cento (+452). L’occupazione è dunque in fase di risalita, anche se non si è recuperato totalmente il gap rispetto al 2019, come dimostrano i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno dove l’andamento, anche se positivo, è inferiore dell’1,5 per cento. Mancano all’appello ancora 1.815 assunzioni, un dato legato sicuramente alla mancata stagione sciistica dello scorso inverno.
E’ quanto emerge dalla nota mensile sul mercato del lavoro elaborata dall’ufficio studi di Agenzia del Lavoro. Se sul trend positivo del mercato del lavoro locale ci sono pochi dubbi è necessario interrogarsi sulla qualità del lavoro offerto. Le imprese anche in Trentino dimostrano di guardare con fiducia alla fase di ripresa, ma diventano molto caute quando si tratta di assumere a tempo indeterminato, scaricando di fatto sul lavoro le incertezze rispetto all’andamento del Covid ma anche a quello dei prezzi delle materie prime. Più dell’87 per cento delle attivazioni riguarda forme di lavoro non stabile con un amento del 31% di contratti in somministrazione e del 10,5% di quelli a tempo determinato rispetto al 2020 e con un vero e proprio boom del contratto più flessibile, quello a chiamata sia rispetto al 2020 (+2,1%) sia rispetto al 2019 (+6,3%).
Complessivamente l’88,2% delle nuove attivazioni riguardano contratti a termine, il restante 11,8% quello indeterminato, in crescita rispetto ai primi nove mesi del 2020, ma in forte calo in confronto al 2019 con ben un 10,2% in meno rispetto alla fase prepandemica. “Oggi mancano all’appello ben 1.600 contratti a tempo indeterminato confrontano i primi nove mesi del 2021 con il 2019. Una delle priorità delle politiche del lavoro trentine deve essere proprio quella di ridurre la precarietà – spiegano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che seguono le dinamiche del mercato del lavoro per Cgil, Cisl e Uil -. In particolare per i giovani e le donne, tra i soggetti più fragili del mercato del lavoro, è ora di porre un freno all’uso improprio dei tirocini così come è tempo di mettere in campo delle misure che incentivino le donne a restare sul mercato del lavoro. Ci attendiamo che gli Stati Generali del Lavoro producano azioni concrete e condivise in questa direzione”.
Nel confronto con i nove mesi del 2020, le assunzioni delle imprese trentine crescono di 12.402 unità e del +11,6% (dalle 106.695 alle 119.097). La domanda di lavoro aumenta nel secondario (+4.032 assunzioni per un +32,2%) e nel terziario (+10.167 e +15,1%), mentre cala in agricoltura (di 1.797 e -6,7%). Sempre rispetto all’anno scorso è positivo anche il saldo occupazionale, cioè l’attivazione di nuovi rapporti di lavoro supera le cessazioni: tra gennaio e settembre si sono registrate 119.067 assunzioni a fronte di 97.197 chiusure del rapporto di lavoro, dato che risente del fatto che fino a fine ottobre per la stragrande maggioranza delle imprese valeva il divieto di licenziamento economico. Nello stesso periodo del 2020 le maggiori entrate erano state pari a 1.609 e quindi rispetto a un anno prima si contano 20.291 posizioni lavorative in più. Il miglioramento del saldo, oltre all’aumento delle assunzioni, si deve anche al fatto che le cessazioni lavorative nei primi nove mesi del 2021 sono calate di 7.889 unità per un -7,5%.
Altro nodo cruciale per i sindacati è il tema della qualità del lavoro e delle politiche attive. “A cominciare dal GOL, avremo importanti risorse da spendere anche sul nostro territorio per sostenete i lavoratori in transizione e riqualificarli”. E’ fondamentale però non sprecare questa occasione agendo su tre aspetti: condizionalità, piano di formazione straordinaria e centri per l’impiego. “Senza personale competente e in numero adeguato difficilmente si potrà concretizzare una reale ed efficace presa in carico di chi cerca occupazione”. Altro tassello chiave è il mondo delle imprese: senza aziende in grado di attrarre manodopera qualificata il sistema è destinato a fallire nel lungo termine. Per questa ragione anche chi è alla guida della Provincia ha importanti responsabilità: servono politiche industriali selettive, che incentivino gli imprenditori a fare innovazione e dunque, ad essere all’altezza delle transizioni in atto, tecnologica, digitale e ambientale.

9 dicembre 2021

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10 Dic
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UILTrasporti: «Cento corse in meno per via del green pass»

10 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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Nicola Petrolli
10 Dic
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Rovereto, trasporto pubblico di serie B. Imbarazzante a dir poco…

Rovereto, trasporto pubblico di serie B. Imbarazzante a dir poco…

Un sacco di autisti di Rovereto, ci segnalano che da quando è iniziato l’obbligo del Green pass anche per gli autisti, le corse saltano di frequente.
Era evidente che la situazione dopo l’entrata in vigore del green pass col 15 ottobre avrebbe creato dei disagi, infatti lo avevamo segnalato. E’ inspiegabile che a Trento a differenza della città della quercia non salti più nessuna corsa mentre a Rovereto mediamente saltano dai 10 alle 15 TURNI al giorno.

Il sospetto nasce spontaneo: non sarà mai, che il responsabile di Trento dorma? e non si sia accorto di questo disservizio/disparità tra Trento e Rovereto? Gli utenti che usano i mezzi pubblici a Rovereto sono stanchi di avere disservizi continui, rimanendo alla fermata, anche per un’ora in attesa che arrivi il mezzo pubblico, col freddo e il gelo del periodo, porta ad irritare l’utenza. Qualcuno poi, si scaglia immancabilmente contro l’autista, che svolge regolarmente il suo lavoro (turno di servizio) non sapendo che i responsabili del disservizio rientrano nella direzione mobilità di Trento. L’azienda ha bisogno di un cambio di passo sia con i dirigenti che con qualche capo area. Il Presidente di Trentino Trasporti ha la facoltà ed il dovere di dare una svolta in positivo a questa azienda. Confidiamo in un suo intervento a breve termine, prima che la situazione possa degenerare. Sempre a discapito degli autisti e del servizio per gli utenti.

Il segretario Uiltrasporti

Nicola Petrolli

Scarica il pdf: Comunicato Val di Fassa Golfo pericoloso 1

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10 Dic
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Più lavoro, ma a tempo determinato

10 dicembre 2021 – l’Adige (altro…)

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