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03 Nov
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Stop al Ddl Zan, piazza Duomo diventa arcobaleno «Anche Trento è un faro nel porto dei diritti»

03 novembre 2021 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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03 Nov
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«Riprende il mercato del lavoro ma con troppi contratti precari»

03 novembre 2021 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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03 Nov
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Pubblico impiego, aumenti solo dal 2022

03 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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03 Nov
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Al Trentino fondi per 340 milioni

03 novembre 2021 – l’Adige (altro…)

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03 Nov
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Ecco i nuovi orari dell’Adoc, l’Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori

Ecco i nuovi orari dell’Adoc, l’Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori

Scarica il pdf: orari Adoc aggiornati il 3 novembre 2021

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03 Nov
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Mercato del lavoro. Bene le assunzioni, ma i contratti sono per lo più precari I dati di Agenzia del lavoro dei primi otto mesi del 2021. Forte recupero rispetto ai numeri pre pandemia anche nel terziario. Ma sono in calo i contratti a tempo indeterminato.

Mercato del lavoro. Bene le assunzioni, ma i contratti sono per lo più precari I dati di Agenzia del lavoro dei primi otto mesi del 2021. Forte recupero rispetto ai numeri pre pandemia anche nel terziario. Ma sono in calo i contratti a tempo indeterminato.

Sono complessivamente positivi di dati del mercato del lavoro in Trentino ad agosto del 2021. La rilevazione mensile di Agenzia del Lavoro sulle assunzioni nei primi otto mesi dell’anno registra una tendenza in netto recupero rispetto all’ultimo anno pre Covid. Sono infatti già 91.770 i contratti attivati nel 2021 rispetto ai 94.000 dello stesso periodo del 2019. E se nel manifatturiero le assunzioni sono addirittura in aumento del 6,2% (l’industria registra una performance anche migliore con un +10,6% e quasi 900 contratti in più rispetto ad agosto di due anni fa), anche il terziario dà segni di ripresa pur registrando un saldo ancora negativo rispetto al periodo pre pandemia. Infatti complessivamente mancano all’appello circa 3.100 contratti (erano stati 67.378 gli assunti nei primi otto mesi del 2019 contro i 64.258 del 2021) ma se si scomputano i mesi di gennaio e febbraio nei quali quest’anno il settore del commercio e dei pubblici esercizi ha subito gli effetti del mancato avvio della stagione turistica invernale, i dati del terziario sono del tutto in linea con quelli di due anni fa con circa 55.200 assunzioni in entrambi i periodi.
A commentare questi dati sono i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. “La domanda di lavoro delle imprese anche quest’estate grazie al turismo è stata forte e confidiamo che queste dinamiche proseguano anche nei mesi successi fino a fine anno. Molto dipenderà ovviamente dalla situazione epidemiologica. Se la campagna vaccinale continuerà a dare buoni risultati nel contenimento dei casi gravi di Covid e l’ormai prossima stagione sciistica dovesse avviarsi regolarmente come tutti auspichiamo, allora il 2021 dovrebbe chiudersi in linea con i dati pre Covid”.
Ma non è tutto oro quello che luccica almeno per i sindacati. “I dati di Agenzia del Lavoro – spiegano i segretari generali delle tre confederazioni – testimoniano come la ripresa occupazionale si basi per lo più su contratti a termine. In particolare stiamo assistendo ad un boom dei contratti a chiamata, quelli più flessibili e meno tutelanti per le lavoratrici e per i lavoratori. Il tutto con un trend più forte rispetto al 2019.”
In effetti sul totale dei contratti attivati nel corso di quest’anno, 7.600 sono quelli a chiamata pari all’8,3%. Nel 2019 erano stati 7.100 pari al 7,6% del totale. Anche i contratti a tempo determinato sono oggi di più del 2019, il 70,8% contro il 70%, il tutto nonostante la stagione sciistica non sia mai partita quest’anno. “Nei primi otto mesi di quest’anno – denunciano i sindacalisti – i contratti a tempo indeterminato o in apprendistato sono stati il 12,9% del totale rispetto al 14,3% di due anni fa. Ciò dimostra purtroppo che la ripresa economica si basa ancora troppo su contratti di lavoro non standard. I dati quindi dovranno essere monitorati anche nei prossimi mesi per poi individuare anche a livello provinciale misure che possano favorire la stabilizzazione dei posti di lavoro”.

2 novembre 2021

 

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03 Nov
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DDL ZAN. UN PASSO INDIETRO NEL CAMMINO VERSO UN PAESE COMPIUTAMENTE LAICO

DDL ZAN. UN PASSO INDIETRO NEL CAMMINO VERSO UN PAESE COMPIUTAMENTE LAICO

Alla fine quello che non doveva accadere è successo. Attraverso lo strumento poco trasparente del voto segreto, il disegno di legge Zan è stato affossato. Dopo un’approvazione alla Camera e dopo mesi di discussioni, la maggioranza che sosteneva l’iniziativa legislativa è andata in frantumi. Sotto la pressione di un potere trasversale che, agendo sulle sensibilità personali di senatrici e senatori di quasi tutte le forze politiche (di destra e di sinistra), è riuscito a fare affossare una legge degna di un Paese civile.

E poco importa dei diritti civili, poco importa se quella sana divisione tra Stato e Chiesa che la nostra stessa Costituzione fissa tra i suoi principi generali.

La UIL del Trentino aderisce convintamente alla mobilitazione del 2 di novembre, assieme a tutte le persone che oggi hanno il coraggio di gridare la propria rabbia nel vedere l’ennesima invasione di campo della potenza di OltreTevere.

Certo è che l’affossamento da parte di onorevoli che hanno abdicato al loro ruolo, alla loro funzione di rappresentanza è la riprova di come a più di 150 anni dalla breccia di Porta Pia, Chiesa e Stato continuano a scambiarsi la veste.

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03 Nov
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Adesione alla manifestazione di martedì 2 novembre a Trento Dichiarazioni di Andrea Grosselli (Cgil del Trentino), Michele Bezzi (Cisl del Trentino), Walter Alotti (Uil del Trentino) e Luca Oliver (Acli trentine)

Adesione alla manifestazione di martedì 2 novembre a Trento. Dichiarazioni di Andrea Grosselli (Cgil del Trentino), Michele Bezzi (Cisl del Trentino), Walter Alotti (Uil del Trentino) e Luca Oliver (Acli trentine)

Il voto segreto del Senato ha impedito al Parlamento italiano di continuare la discussione sull’introduzione nel corpo legislativo dello Stato di norme che estendessero le sanzioni già individuate dalla cosiddetta legge Mancino per i reati qualificati dalla discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi anche alle fattispecie connesse all’omofobia e alla transfobia.
Dopo un’approvazione alla Camera e dopo mesi di discussioni, l’iniziativa legislativa non ha retto al gioco strumentale dei partiti politici e alle pressioni di chi nelle nostre istituzioni non vuole riconoscere che l’Italia è inserita stabilmente in un contesto, quello europeo, che con specifiche risoluzioni del Parlamento e del Consiglio d’Europa ha più volte sollecitato i singoli Paesi a trattare i crimini d’odio come azioni fondate anche su una volontà discriminatoria. Uno Stato che voglia davvero tutelare l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, che contrasti ogni forma di discriminazione, che professi concretamente la propria laicità come unico mezzo per difendere le libertà di ciascuno, ha il dovere di perseguire e sanzionare con fermezza ogni crimine d’odio anche quelli legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Nella convinzione oltretutto che proprio la laicità sia basi sul rispetto del dettato costituzionale che non giustifica alcuna discriminazione, men che meno se questa fosse basata su ragioni politiche, culturali, etniche, religiose o di ogni altro tipo.
Per questo, nel chiedere con forza che il Parlamento introduca il più velocemente possibile sanzioni penali più forti per chi si macchia di questi crimini nei confronti delle persone e della comunità LGBTQ, Cgil Cisl Uil del Trentino e Acli trentine aderiscono alla manifestazione proclamata da diverse associazioni che si terrà martedì sera a Trento.

Trento, 30 ottobre 2021

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28 Ott
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Bilancio Pat: positiva l’intesa con lo Stato. Per i sindacati per mettere in sicurezza la finanza pubblica locale, i servizi pubblici e il welfare servono riforme strutturali che sostengano la crescita economica.

Bilancio Pat: positiva l’intesa con lo Stato. Per i sindacati per mettere in sicurezza la finanza pubblica locale, i servizi pubblici e il welfare servono riforme strutturali che sostengano la crescita economica.

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil, Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“L’intesa raggiunta per la riduzione della compartecipazione al risanamento dello Stato è un passo avanti positivo, ma ancora parziale rispetto ai bisogni della nostra Autonomia. E in quadro di indeterminatezza su altre partite finanziarie strategiche, a cominciare dai fondi del Pnrr, c’è il rischio che l’Autonomia venga depauperata di risorse rispetto alle regioni ordinarie. Per questa ragione è fondamentale far sì che le competenze che la nostra Provincia esercita per conto dello Stato siano adeguatamente riconosciute anche sul piano finanziario in particolare nei meccanismi di ripartizione delle risorse europee del Recovery Fund.
Non possiamo inoltre non rilevare che sostenere, come ha fatto il presidente Fugatti, che solo grazie a questa intesa saranno stanziate le risorse per rinnovare i contratti pubblici, è un’affermazione palesemente falsa. Il presidente sa benissimo che il contratto andava rinnovato comunque e la Provincia doveva prevedere gli stanziamenti necessari come è già stato fatto anche in Alto Adige.
Le risorse aggiuntive assicurate dall’intesa odierna non sono purtroppo sufficienti per mettere in sicurezza la finanza pubblica locale, i servizi pubblici e il welfare territoriale. Quest’anno le casse di Piazza Dante non potranno contare su 250 milioni di euro proprio per il concorso al risanamento statale. In questo quadro il tema vero è come si spenderanno le risorse. Crediamo che sia responsabilità della Giunta mettere in sicurezza i conti pubblici senza tagli alla spesa o ai sostegni alle famiglie. Al contrario servono interventi per stimolare la crescita economica e la sua sostenibilità aumentando la produttività e mettendo in campo quelle riforme di cui il Trentino ha urgente bisogno per diventare più efficiente. Qualora la manovra oer il 2022 fosse ancora una volta priva delle necessarie riforme ciò significherà solo pregiudicare i servizi ai cittadini e la competitività del nostro sistema anche nel prossimo futuro.”

Trento 27 ottobre 2021

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28 Ott
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Uil in piazza a Trento e Bolzano «Azzerare gli incidenti mortali». Il tour del sindacato fa tappa sul territorio. «Necessario un piano straordinario»

28 ottobre 2021 – Corriere del Trentino (altro…)

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