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17 Mag
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SALVARE IL TURISMO CON IL LEASE BACK DEGLI ALBERGHI? STRUMENTO ORMAI SUPERATO

SALVARE IL TURISMO CON IL LEASE BACK DEGLI ALBERGHI? STRUMENTO ORMAI SUPERATO

Abbiamo letto con stupore la proposta di Ettore Zampiccoli che vede come soluzione per “salvare”, o forse meglio, “aiutare” il turismo trentino, la riproposizione di uno strumento attuato dalla PAT ben oltre un decennio fa con luci ed ombre.

Facciamo subito un’autocritica come sindacato: a suo tempo tecnicamente digiuni rispetto a questo (allora) nuovo strumento, si apprezzò  soprattutto lo scopo di salvaguardia dei posti di lavoro, ma non si considerò che mantenere in vita, a spese dell’ente pubblico, aziende ormai “decotte” avrebbe solo ritardato o escluso i  lavoratori dalla riqualificazione e dal reimpiego in attività e settori alternativi.

Lo strumento proposto da Zampiccoli è  quindi quello del lease back, grazie al quale l’ente pubblico o un suo braccio operativo ricco di liquidità (Trentino Sviluppo o Patrimonio del Trentino), acquisirebbe la proprietà degli alberghi in difficoltà per poi ricederla agli stessi albergatori, anche a rate, per tornarne poi in possesso. Altrimenti la PAT, o chi per essa, si tiene l’albergo a garanzia.

In realtà lo strumento era già stato applicato in passato per i capannoni delle industrie in crisi del Trentino e non sembra avere dato sempre i frutti sperati. Alcune delle aziende in crisi sono rimaste problematiche, altre hanno delocalizzato ugualmente (Marangoni, Arcese, ecc…) con buona pace dei lavoratori e della promessa di mantenimento in loco della relativa occupazione.   In alcuni casi le aziende coinvolte non siano state neppure in grado di pagare le rate del leasing e tantomeno il riscatto finale del capannone.

Ma veniamo alle obiezioni che ci permettiamo di addurre se la PAT dovesse decidere di accogliere la proposta di Zampiccoli.

Gli alberghi trentini, anche grazie ai generosi contributi PAT, sono spesso dei veri gioielli dell’accoglienza. Se l’albergatore si libera della proprietà, ne avrà ancora la medesima cura? Farà la manutenzione? E chi la paga? Se poi non paga le rate del lease back, cosa se ne fa la PAT (vedasi altri immobili con storie travagliate quali Artigianelli, terme varie, ecc…)? Li vende? A chi? Catene italiane o estere?

Chi stabilisce i valori di acquisto degli alberghi? Quanto vale un albergo in crisi? Magari con lavori di ristrutturazione o adeguamento da fare? Chi fa le perizie del valore degli alberghi? Gli stessi che fecero le perizie dei capannoni che in alcuni casi si rivelarono troppe generose?

Come facciamo a tutelare l’eventuale investimento pubblico nella proprietà degli alberghi evitando che qualche albergatore prenda i soldi dalla PAT e li “bonifichi” all’estero? Come UIL proponiamo fin da subito che i soldi PAT dati eventualmente agli albergatori siano versati su un conto corrente presso banche trentine (Mediocredito in primis) le cui somme siano adeguatamente “segregate” e prelevabili solamente per pagare gli stipendi dei lavoratori e le rate del lease back alla PAT.

Non dimentichiamo inoltre che in molti casi gli albergatori sarebbero gli stessi a cui la PAT ha già acquistato gli impianti di risalita pochi anni fa, evitando loro di dover sanare buchi economici o di indebitarsi ed accollandosene la manutenzione ed il periodico ammodernamento. E ridando da gestire i medesimi impianti, a canone di affitto molto basso, alle stesse società di gestione degli impianti di cui sono soci gli stessi albergatori.

Per tutto quanto detto sopra, a nostro avviso lo strumento del lease back risulta oggi superato e non rappresenta più un meccanismo idoneo, in quanto ora troppo costoso da mettere in piedi e difficoltoso da gestire.

E poi una domanda “politica” sui generis: molti settori sono in difficoltà, perché quindi il lease back solo per gli albergatori e i loro alberghi?

Perché allora non un lease back per dare una risposta alla crisi dei panificatori? O anche dei negozianti o dei commercianti in genere? Perché non un lease back diffuso per tutti i “muri” dei negozi trentini? E vogliamo lasciare fuori le stalle e le malghe degli allevatori? Le campagne degli agricoltori in difficoltà, i ristoranti dei ristoratori in crisi?

Vabbè che al prossimo Festival dell’Economia si parlerà del “ritorno dello Stato” del “pubblico” nell’economia, ma una PAT “leghista” che si ispira ad un modello economico stile URSS ci sembra fin troppo anacronistico e difficile da spiegare ai trentini. Soprattutto a tutti gli onesti contribuenti che pagano le imposte per avere servizi  sanitari  e d’ istruzione pubblici efficienti, che dovrebbero venire prima di ulteriori contributi ad operatori economici dalla fedeltà fiscale piuttosto incerta.

Come UIL siamo comunque abituati a criticare certi tipi di operazioni, ma, in maniera costruttiva, ad elaborare anche delle proposte. Eccone un paio:

al posto del lease back, sarebbe meglio valutare se rispondere con un aumento delle garanzie provinciali, tramite i consorzi e le cooperative preposte (Confidi e Cooperfidi), a tutte le categorie in difficoltà, ma in cambio di precise garanzie sul mantenimento dell’occupazione da parte delle aziende beneficiarie;

se proprio bisogna comperare qualche immobile, che almeno la PAT si limiti a coordinare la strategia e ci metta solo una quota minoritaria delle ingenti risorse finanziarie necessarie, creando piuttosto dei fondi specifici di investimento, dove altri soggetti finanziari, SGR  o investitori specifici di quel settore apportino la maggior parte dei capitali che servono e, soprattutto,  la loro specifica capacità gestionale. Coinvolgendo magari anche le associazioni di categoria (industriali, imprenditori e commercianti in primis) sia dal punto di vista finanziario che di responsabilità e garanzia.

Tutto sempre cercando di minimizzare i costi  e cercando di mantenere in Trentino ricavi e fiscalità.

 

Segretario Generale

Uil del Trentino

Walter Alotti

Scarica il pdf: Alotti su lease back alberghi proposto da Zampiccoli 13 05 2021

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14 Mag
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UIL FPL, Fp Cgil e Cisl Fp contro l’apertura a San Vigilio. «Sui nidi è propaganda»

  14 maggio 2021 –  l’Adige

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14 Mag
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Scuole dell’infanzia, diversi Comuni negano l’assemblea alla Uil. Il sindacato: “Li denunceremo”. Siluro al sindaco Ianeselli: “Tutto il suo passato spazzato via”

  14 maggio 2021 –  Trentino

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14 Mag
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Cgil, Cisl e Uil contro la manovra «che ostacola la coesione sociale» «Ai lavoratori solo le briciole»

  14 maggio 2021 –  l’Adige

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14 Mag
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Uil: «Al personale comunale negato il permesso». Insegnanti della materna L’assemblea si fa in piazza

  14 maggio 2021 –  l’Adige

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14 Mag
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BONUS BABY SITTING

BONUS BABY SITTING

Per il periodo dal 01/01/2021 al 30/06/2021 è possibile richiedere il bonus baby sitting (importo 100 euro a settimana) tramite il libretto famiglia gestito dall’INPS oppure potrà essere richiesto il rimborso delle spese di centri ai servizi integrati per l’infanzia (incompatibile per lo stesso periodo con il bonus nido).

Lavoratori interessati:

  • Lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps
  • Lavoratori autonomi iscritti all’Inps
  • Lavoratori dipendenti pubblici o privati del settore sanitario, del comparto sicurezza, della difesa

e soccorso pubblico

  • Lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, se la cassa comunica all’Inps i beneficiari

Nei seguenti casi:

  •  Sospensione attività didattica in presenza
  •  Il figlio ha contratto l’infezione COVID SARS 19
  •  Il figlio è in quarantena da contatto (disposta dall’ASL)
  •  Per figli fino a 14 anni di età

Tutto questo a condizione che nel nucleo famigliare non vi sia altro genitore beneficiario nello stesso periodo di:

  • Congedo covid dell’anno 2021
  • Di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa
  • Disoccupato o non lavoratore o in smart working

 

Attenzione: il bonus baby sitting non può essere utilizzato per remunerare prestazioni rese da famigliari.

 

Il Patronato Ital Uil esegue la pratica solo per gli iscritti inviando mail a italtrento@uiltn.it

Scarica il pdf: bonus baby sitting

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14 Mag
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I sindacati bocciano la manovra anticrisi: “Per lavoratori e famiglie sempre e solo briciole” Cgil Cisl Uil: al netto degli stanziamenti del 2020 che non verranno spesi, realmente le risorse sono meno dello scorso anno appena 11 milioni di euro

I sindacati bocciano la manovra anticrisi: “Per lavoratori e famiglie sempre e solo briciole” Cgil Cisl Uil: al netto degli stanziamenti del 2020 che non verranno spesi, realmente le risorse sono meno dello scorso anno appena 11 milioni di euro

Cgil Cisl Uil del Trentino bocciano la manovra anticrisi approvata oggi dal Consiglio provinciale. La giunta è rimasta ferma sulle proprie posizioni, senza nessuna apertura né sul sostegno ai lavoratori né sull’ampliamento dei servizi conciliativi alle famiglie. “Di fatto, al netto delle risorse previste dalla legge Riparti Trentino del maggio di dodici mesi fa e mai spese, con questo provvedimento vengono previsti realmente nuovi stanziamenti per le famiglie ed i lavoratori per non più di 11 milioni di euro. Briciole rispetto ad una manovra di 500 milioni di euro, spiccioli rispetto ai 55 milioni di euro previsti dalla Giunta provinciale di Bolzano, ignorando la situazione di difficoltà in cui si trovano migliaia di lavoratori e lavoratrici”, attaccano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che puntano il dito contro la volontà dell’Esecutivo che ha preferito mantenere congelati i 13 milioni di euro avanzati sullo scorso anno.
“Quelle risorse, peraltro già destinate al sostegno alle famiglie, rimarranno di fatto inutilizzate e quindi diventeranno avanzo di amministrazione. Fatta una semplice operazione, tolti questi 13 milioni dai 24 mobilitati della legge provinciale approvata oggi, le risorse vere sono solo 11 milioni. La Giunta ha deciso che quei soldi vanno risparmiati rifiutando anche la proposta di utilizzarle per dare risposte sul piano dei servizi conciliativi e anche sulla casa. Si preferisce tenerle in cassa e non spenderle né oggi né mai per i lavoratori e per le loro famiglie. Inaccettabile”.
Cgil Cisl Uil stigmatizzano l’assenza di provvedimenti per il sostegno agli inquilini che faticano a pagare l’affitto, la carenza di risorse per sostenere gli investimenti delle imprese in innovazione e sviluppo per favorire una solida ripresa economica. Per i sindacati quello votato dall’Aula resta un provvedimento che non punta alla coesione sociale, ma crea fratture nella nostra società, che lascia indietro i lavoratori meno tutelati, che non supporta le famiglie nell’accesso ai servizi conciliativi estivi, ma preferisce limitarne l’autonomia di scelta per la gestione del tempo estivo dei propri figli. Una manovra che non stanzia nemmeno un euro per la ripresa delle trattative per il rinnovo dei contratti provinciali.
“Prendiamo atto che la Giunta Fugatti persevera nella logica di dividere la nostra comunità, preferendo mettere in campo risposte parziali e che accontentato il proprio elettorato, invece che misure straordinarie per favorire la ripartenza di tutti”, concludono con delusione i tre sindacalisti.

Trento, 13 maggio 2021

 

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13 Mag
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COMUNICATO STAMPA UIL FPL SANITÀ. GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

COMUNICATO STAMPA UIL FPL SANITÀ

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino ricorda che Il 12 maggio si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere, istituita dall’International Council of Nurses, la federazione delle oltre 130 associazioni che rappresentano più di 13 milioni di infermieri in tutto il mondo e cade nel giorno della nascita di Florence Nightingale (12 maggio 1820), fondatrice delle scienze infermieristiche moderne.

In questa giornata vanno ricordati tutti gli Infermieri che si sono ammalati e/o deceduti mentre prestavano il loro servizio per garantire la salute ai cittadini che lo richiedevano durante l’emergenza covid-19. Lo scenario in cui si sono mossi, insieme ai loro pazienti, è stato quella della crisi, di un mix atteso di emozioni intense, di ansia, di fatica estrema che ha unito all’incertezza personale quella professionale, al peso dell’impotenza hanno tuttavia contrapposto spesso quello della creatività tecnica e dell’efficienza, necessaria per affrontare situazioni totalmente inattese, dove le linee guida hanno certamente Aiutato poco.

La UIL FPL, sia a Livello Nazionale che in Provincia di Trento, ha ribadito 4 concetti fondamentali: –

La Sicurezza sui luoghi di lavoro, assunzioni, l’introduzione della Libera Professione intramoenia e per ultimo , ma non meno importante i rinnovi dei CCNL 2019/2021 per quanto riguarda la Sanità Pubblica che Privata.

Nella fattispecie in Provincia di Trento siamo impegnati perché l’indennità professionale specifica degli Infermieri prevista nella Legge di Bilancio, e che dovrà essere materia di contrattazione del contratto nazionale 2019/2021, venga fortemente incrementata considerato che lo stanziamento attualmente previsto è irrisorio e per nulla gratificante!

Inoltre per onorare la giornata dell’Infermiere bisognerebbe tralasciare le solite formalità e fare un ulteriore passo in avanti per riconoscere nei fatti la professione dell’Infermiere laureato, che per l’armonizzazione Provinciale dovrebbe da tempo essere collocato nella Cat. D degli Enti Locali, categoria riservata a chi per essere assunto è richiesto la laurea.

Poiché a tutt’oggi il personale sanitario laureato dell’Apss è equiparato ingiustamente alla Cat. “C” evoluto degli Enti Locali chiediamo alla Provincia ed all’Assessore alla Salute di onorare la giornata dell’Infermiere riconoscendo loro la formazione universitaria e la conseguente equiparazione economica con la Cat. D degli Enti locali.

Giuseppe Varagone
Segretario UIL FPL Sanità del Trentino

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13 Mag
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Il segretario UilTrasporti Nicola Petrolli difende lo Scalo di Roncafort «Vagoni abbandonati: uno spreco»

  13 maggio 2021 –  l’Adige

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13 Mag
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Cgil, Cisl e Uil contro la manovra anticrisi trentina: «Per lavoratori e famiglie servono altri 25 milioni”. Il presidio sindacale in piazza Dante e poi il confronto con i consiglieri di minoranza per chiedere le modifiche. Assenti i rappresentanti della maggioranza

  13 maggio 2021 –  Trentino

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