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15 Lug
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SMART WORKING in Provincia: da primi della classe nel lockdown ad ultimi, dietro la lavagna, nella fase due!

Dichiarazione stampa Walter Alotti,

Segretario UIL del Trentino

6 luglio 2020

SMART WORKING in Provincia: da primi della classe nel lockdown ad ultimi, dietro la lavagna, nella fase due!

 

Se durante il lockdown le lavoratrici ed i lavoratori della Provincia erano per la quasi totalità in modalità di “lavoro agile”, si parla di 3250 unità su circa 4.000 addetti, oggi nella fase due della parziale riapertura si stima siano meno del 27% le ore di lavoro prodotte in modalità da “remoto”, fra l’altro spesso inserite in orario giornaliero, dopo una prestazione “in presenza” presso gli uffici provinciali.

Mantenendo così costi e problemi di mobilità ai dipendenti, oltre che delle comunità, sostanzialmente cittadine, che ospitano gli uffici. Per non tener conto di tutte le problematiche di conciliazione e di organizzazione delle famiglie, anche dei lavoratori del settore privato, che convivono con questi “dipendenti double face”, sia “in presenza” che, nello stesso giorno, in “smart working”.

E tutto questo quando la ministra Dadone della Funzione Pubblica, che sovraintende all’elefantiaca macchina dello Stato dispone che lo “smart working” verrà adottato in modo massiccio, per lo meno del 50%, per salire anche al 60% nel 2021, in vista di un “Piano organizzativo del lavoro agile”.

Noi nella mitica Provincia di Trento, vanitosa erede della burocrazia austro ungarica, ai massimi livelli di efficienza nel mondo A.C. (Avanti Covid) rispetto alle altre amministrazioni pubbliche italiane e finanche europee, andiamo a collocarci nel mondo D.C. (Dopo Covid) dietro le amministrazioni pubbliche italiane, spesso definite “borboniche” o da “terzo mondo”.

Crediamo che prima possibile, anche prima della scadenza di settembre e sempre che non intervengano allarmanti fenomeni di ritorno della pandemia (…e facciamo ovviamente gli scongiuri), Fugatti e la dirigenza della PAT rivedano quei provvedimenti pasticciati e raffazzonati senza alcun costrutto organizzativo e moderno e si allineano piuttosto, ai provvedimenti nazionali.

“Mala tempora currant”….. quando si è costretti al “passo del gambero”, piuttosto che ad impegnarsi nella sfida dell’organizzazione del lavoro nella modernità di ritorno!

Scarica il pdf: Smart working PAT al 27%

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15 Lug
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RSA: LA PROVINCIA DIVIDE GLI “EROI” IN CATEGORIA A E B.

RSA: LA PROVINCIA DIVIDE GLI “EROI” IN CATEGORIA A E B.

Anche se ora la situazione sembra essersi stabilizzata e pian piano si comincia ad avere una parvenza di normalità, il ricordo di ciò che ci ha investito nei primi mesi dell’anno ha lasciato dentro gli operatori delle RSA un qualcosa che non si cancellerà mai: il ricordo di aver assistito inermi delle persone decedute in così poco tempo, sarà un doloroso vissuto che si porteranno dentro per tutta la vita.

Sembra ancora di sentir risuonare in UIL le frasi che tanti dipendenti delle RSA hanno continuato a ripeterci, come” siamo carne da macello” “siamo in trincea con la fionda” “siamo abbandonati da tutti”. Frasi che raccoglievano tutto lo sconforto nell’affrontare una situazione drammatica, senza alcun mezzo efficace con cui combatterla e soprattutto senza delle linee guide uniche ed idonee.

Persone, operatori, professionisti che effettuavano turni di 12 ore, quasi sempre continuativi e senza riposi, spesso soli per sopperire al frustrante carico di lavoro e alla mancanza di personale e sempre comunque attente alle esigenze dell’ospite, a continuare a dare una parvenza di normalità, per non caricare sui residenti, anziani soli e indifesi, tutto questo carico di tensione e frustrazione dovuto ad una situazione surreale; che ogni giorno stringevano i denti e iniziavano il loro turno di lavoro, bardati di DPI, con difficoltà di movimento e respiratoria, temperature improponibili e nessun tipo di confronto umano con ospiti, residenti o collaboratori, e che, finito il turno, dovevano farsi carico anche della paura di poter infettare i propri cari, e quindi spesso isolati in una stanza in compagnia del ricordo degli anziani che in quella giornata erano deceduti oppure nella condizione di dover allontanare i propri figli, affidandoli a parenti per garantirgli la sicurezza di un luogo sicuro.

Oggi questi eroi hanno smesso di essere riconosciuti, oggi questi eroi vengono divisi fra eroi di categoria A e B: i primi sono quelli che hanno già ricevuto lo (scarso) riconoscimento economico riferito all’emergenza Covid-19, gli altri, in cui sono ricompresi tutti gli operatori delle RSA, ai quali non è stato riconosciuto nulla di quello che era stato loro promesso: OLTRE ALLA BEFFA ANCHE L’ INGANNO.

Nel mese di giugno in busta paga gli eroi delle RSA non hanno trovato nulla: nessun bonus, nessun gesto concreto di gratificazione da parte di chi ci governa.

Le promesse del nostro caro presidente Fugatti, non hanno rispettato né i tempi né i modi e non hanno rispettato soprattutto gli operatori delle RSA, che sono stati palesemente classificati come operatori, professionisti, persone di seconda categoria.

Mentre la gran parte delle RSA, su sollecito delle Organizzazioni sindacali, stanno trovando risorse proprie per riconoscere il grande lavoro fatto in questi mesi, la Giunta Provinciale non si è nemmeno degnata di convocare i rappresentanti dei lavoratori per decidere insieme le modalità di distribuzione delle risorse per gli operatori del settore: ennesimo smacco a tutti i lavoratori del settore.

Per la Segreteria UIL FPL

Marcella, Elena, Elisa, Andrea e Manuel

 

Scarica il pdf: 03_07_2020 RSA GLI EROI DIMENTICATI

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15 Lug
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GRANDE PARTECIPAZIONE DEL PERSONALE PROVINCIALE ALLA MANIFESTAZIONE DI OGGI

GRANDE PARTECIPAZIONE DEL PERSONALE PROVINCIALE ALLA MANIFESTAZIONE DI OGGI

Grande soddisfazione di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e FENALT per la partecipazione all’assemblea sindacale dedicata al personale provinciale svoltasi oggi.

Piena la sala della Federazione Cooperative, malgrado i numeri ridotti per via dell’emergenza, e piena Piazza Dante in cui tutti i partecipanti si sono riversati dopo i brevi interventi dei Segretari generali delle categorie Diaspro, Pallanch, Tomasi e Valentinotti, per esprimere tutta la loro rabbia nei confronti della Giunta provinciale.

Grande risposta dai dipendi: 1076 collegati in diretta streaming sul sito di Agenzia Giornalistica Opinione, diventati poi 3699 alle ore 13.30 per tutti quelli che hanno guardato la manifestazione in “differita”, 156 persone in sala (capienza massima), più di 400 in Piazza Dante che hanno sfidato la pioggia di questa mattina.

I dipendenti sono intervenuti a raccontare le situazioni paradossali che si stanno creando all’interno degli uffici, che non consentono di lavorare insieme al fine di erogare servizi efficienti alla popolazione trentina; persone che dalla periferia del Trentino scendono nelle sedi centrali per 5 ore di servizio, e poi rientrare a domicilio per completare l’orario. Orari che non possono essere rispettati se si vogliono continuare a garantire tali servizi. Genitori che non sanno come gestire i propri figli a casa e figli che non sono in grado di gestire i propri genitori.

Lanciata da una dipendente la campagna “IO NON CI STO”, frase da inviare alla casella di posta istituzionale del Presidente Fugatti.

La mobilitazione continua fino a quando la Giunta provinciale non accoglierà le ragioni della protesta.

 

Per la FP CGIL Per la CISL FP Per la UIL FPL Per la FENALT
Luigi Diaspro Beppe Pallanch Marcella Tomasi Maurizio Valentinotti

Scarica il pdf: 01_07_2020 comunicato unitario per assemblea unitaria

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15 Lug
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LOTTA AL LAVORO NERO ED EVASIONE FISCALE IN TRENTINO: LA GUARDIA DI FINANZA A DIFESA DELLA LEGALITA’

LOTTA AL LAVORO NERO ED EVASIONE FISCALE IN TRENTINO: LA GUARDIA DI FINANZA A DIFESA DELLA LEGALITA’

Comunicato Stampa CGIL CISL UIL del Trentino 24 giugno 2020

Forte plauso di CGIL CISL e UIL del Trentino per l’attività di contrasto all’evasione fiscale ed al lavoro nero, anche in Trentino, della Guardia di Finanza.

Le rilevanti cifre recuperate, per svariate decine di milioni di euro, tra sequestri patrimoniali ed imposte dirette ed indirette evase, la lotta alle frodi e reati valutari a carattere finanche internazionale, fa pensare che anche nel “virtuoso” Trentino ci sono comunque margini di recupero dell’evasione e quindi di ripristino di un’equità fiscale ancora difficile da perseguire.
Il riscontro, inoltre, nelle attività di controllo ordinarie della Guardia di Finanza nel 2019, di ben 116 datori di lavoro che hanno impiegato ben 521 posizioni lavorative in nero o irregolari, preoccupa fortemente i sindacati confederali trentini.

E’ importante che lo Stato continui la sua efficace attività investigativa e repressiva, in autonomia anche nella nostra Provincia, dando così stimolo e maggior spinta ed efficienza anche alle attività di controllo proprie del nostro sistema locale amministrativo. Questa azione di contrasto statale va comunque rafforzata proprio per combattere il lavoro nero ed irregolare, fenomeno presente anche in Trentino, e materia primaria demandata istituzionalmente al Servizio Lavoro della PAT, che esigerebbe un maggior organico di ispettori e funzionari impiegati a tale scopo.

CGIL CISL e UIL evidenziano pure il positivo lavoro svolto dalla Polizia Tributaria di controllo in materia di spesa pubblica con un occhio particolare alle prestazioni sociali agevolate (esenzioni ticket, controlli ICEF, reddito di cittadinanza, agevolazioni e contributi pubblici, accessi edilizia pubblica). Ottimo risultato l’individuazione delle decine di “furbetti” anche perché, al di là dell’entità dei possibili rientri economico-fiscali, esso è basilare per il recupero del senso di responsabilità dei cittadini che richiedono l’intervento pubblico per usufruire delle agevolazioni per i servizi pubblici ed il welfare-state.

Nelle prossime settimane i Segretari confederali Grosselli, Bezzi ed Alotti firmeranno un protocollo di coinvolgimento, assieme alle altre parti sociali ed alle istituzioni, Guardia di Finanza in primis, nella lotta all’illegalità, a tutela del lavoro, degli investimenti, della libera concorrenza. Ciò in un grave momento di crisi finanziaria, emergenza sanitaria e congiuntura economica come l’attuale in cui è importante l’impegno della Guardia di Finanza in particolare, ma di tutte le istituzioni, per ricondurre a livelli minimi i fenomeni della evasione contributiva e fiscale anche il Trentino. Ciò al fine di ripristinare e far rispettare le regole di comportamento per chi lavora, opera sul mercato in regime di concorrenza ed in ultimo, ma non per ultimo opera per salvaguardare le entrate fiscali locali, primaria irrinunciabile risorsa dell’Autonomia trentina.

p.la CGIL del Trentino

Andrea Grosselli

p.la CISL del Trentino

Michele Bezzi

p.la UIL del Trentino

Walter Alotti

Scarica il pdf: com stampa unitario plauso GdF

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01 Lug
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Assestamento di bilancio. I sindacati: mancano risorse per il lavoro

01 luglio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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01 Lug
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Provinciali in assemblea: «Contro di noi demagogia»

01 luglio 2020 – Trentino (altro…)

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Pat
01 Lug
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Assestamento di bilancio, mancano risorse per il lavoro

Assestamento di bilancio, mancano risorse per il lavoro

Cgil Cisl Uil: bene l’investimento in lavori pubblici, ma servono opere che accrescano il valore aggiunto e la produttività per rilanciare l’economia oltre l’emergenza

 

Nessuna valutazione di merito, ma l’attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti dell’assestamento di bilancio 2020. E’ questo in estrema sintesi l’esito dell’incontro di oggi pomeriggio tra i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, e il presidente della Giunta provinciale, Maurizio Fugatti. La manovra illustrata oggi alle tre confederazioni è ancora in fase di definizione, non è ancora certa la quantificazione delle risorse che arriveranno dallo Stato perché la trattativa è ancora aperta ed è anche sulla base di questi trasferimenti che verranno definiti gli interventi puntuali dei vari capitoli di spesa. Oggi pomeriggio, comunque, Cgil Cisl Uil, dopo aver ascoltato il presidente, hanno posto sul tavolo richieste e dubbi. A cominciare dal capitolo lavoro: le organizzazioni sindacali hanno dovuto rilevare ancora una volta che la manovra così come è abbozzata al momento non contiene stanziamenti per rafforzare gli ammortizzatori sociali. “Sappiamo che la Giunta si attende che su questo fronte agisca il Governo nazionale, ma ci preoccupa il fatto che non si prevedano delle risorse straordinarie a sostegno dei lavoratori in questa fase di grave emergenza sul fronte dell’occupazione”, hanno detto Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

Il documento finanziario prevede anche importanti stanziamenti sul fronte delle opere pubbliche. Un fatto positivo, anche se la quantità di risorse non è sufficiente per attivare una manovra anticiclica come quella che serve all’economia trentina, per cui si stima un calo del Pil del 10% quest’anno e un aumento 5% sul 2021. “Proprio perché le risorse sono limitate abbiamo chiesto che ci sia una regia unica provinciale che governi e coordini gli investimenti perché non si disperdano soldi in mille rivoli, ma si punti alla realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture materiali e immateriali in grado di accrescere il valore aggiunto delle nostre attività economiche e la produttività, due grandi limiti della nostra economia”. In questa fase l’errore sarebbe quello di concentrarsi esclusivamente su interventi per rispondere all’emergenza. “Serve invece guardare al futuro e porre le basi per uno sviluppo solido”.

Altra questione il capitolo welfare: per i sindacati è arrivato il momento di riorganizzare l’assegno unico anche con la creazione di un’unica card di pagamenti elettronici che cumuli in un unico strumento tutti i benefici di cui la famiglia o il cittadino ha diritto. Sul fronte delle famiglie Cgil Cisl Uil hanno chiesto di ripristinare l’esenzione dell’addizionale Irpef per i redditi sotto i 20mila euro per alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori e i pensionati con redditi più bassi e hanno ribadito l’urgenza di dare risposte sul capitolo casa. Per il sindacato è infatti tempo di attivare un nuovo piano di housing sociale con la realizzazione, ristrutturazione o recupero di alloggi assegnazione di alloggi invenduti o sfitti sul mercato da assegnare alle famiglie a canone moderato. Altro tema su cui aprire una riflessione quello di un bond trentino finanziato con risparmio privato.

I tre segretari hanno ribadito anche l’urgenza di procedere al rinnovo dei contratti pubblici, ma le risposte del presidente Fugatti sulla questione non sono state soddisfacenti dal momento che ha vincolato tutto alle eventuali maggiori risorse stanziate dallo Stato.

Nell’immediato la priorità resta, per le tre confederazioni, la definizione di un piano di prevenzione sanitaria per l’autunno. “Abbiamo sollecitato ancora una volta la giunta in questa direzione: Farci trovare impreparati da un possibile ritorno dei contagi in autunno sarebbe drammatico sul piano sanitario, ma anche economico. Per questa ragione abbiamo chiesto di essere coinvolti e di costruire strategie di prevenzione e informazione sanitaria che coinvolgano i lavoratori e i posti di lavoro, da cui può partire la diffusione del contagio, ma anche il suo contenimento se i lavoratori sono adeguatamente informati”, hanno aggiunto.

Il confronto, è auspicabile, proseguirà nelle prossime settimane. Intanto i sindacati restano in attesa di conoscere il documento di economia e finanza per avere un quadro più chiaro e definito.

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01 Lug
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DA LUGLIO MENO TASSE PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI

DA LUGLIO MENO TASSE PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI

E’ il risultato della lotta
e della mobilitazione del sindacato

A partire da luglio 16 milioni di lavoratori avranno un taglio dell’Irpef.

Tutti coloro che già percepiscono il ‘bonus 80 euro’avranno diritto ad un ulteriore taglio delle tasse di 240 euro l’anno.

Chi percepisce tra i 24.600 e i 28.000 euro, avrà diritto ad un beneficio fino a 100 euro al mese.

Chi guadagna tra i 28.000 e i 35.000 euro avrà una detrazione di almeno 80 euro mensili.

Chi ha una retribuzione annua tra i 35.000 e i 40.000 euro potrà usufruire di una detrazione mensile che si abbassa gradualmente.

I lavoratori che guadagnano fino a 12.500 euro non pagheranno l’Irpef.

E’ un primo importante passo.

Bisogna continuare a tagliare le tasse ai lavoratori e cominciare a tagliarle anche ai pensionati.

Il Governo ci convochi per discutere di una riforma fiscale equa e progressiva

 

Scarica il pdf: cuneofiscale

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01 Lug
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Alloggi pubblici, manca una politica per la casa

Alloggi pubblici, manca una politica per la casa

Cgil Cisl Uil: la giunta stanzi risorse per aumentare l’offerta di abitazioni a canone sociale e moderato; oggi molte richieste restano inevase

La casa resta uno dei problemi più importanti per le famiglie trentine. I costi elevati degli immobili e degli affitti sul libero mercato fanno sì che le spese per l’abitazione pesino in maniera significativa sui bilanci familiari. Una situazione nota da tempo che la crisi economica prodotta dalla emergenza coronavirus aggraverà ulteriormente. E’ per questa ragione, alla luce dei dati di bilancio di Itea, che Cgil Cisl Uil rilanciano la richiesta di un nuovo piano di edilizia sociale e a canone moderato. “Gli appartamenti oggi messi a disposizione da Itea non sono sufficienti – fanno notare i tre segretari Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti-. Anzi, dal 2015 gli stanziamenti per gli investimenti per costruzioni o ristrutturazione sono in brusca caduta e nel 2019 si sono azzerati. A ridursi all’osso anche la manutenzione straordinaria del Patrimonio, che permetterebbe di mantenere a regime almeno la ristrutturazione e rimessa in circolo degli alloggi di risulta, gli unici che ormai vengono assegnati alle famiglie in attesa in graduatoria. La politica dell’attuale giunta provinciale, che ha trattato il tema degli alloggi pubblici tante volte in una logica di “esclusione”, imponendo paletti rigidi a svantaggio delle famiglie straniere, non è stata in grado di aumentare la soddisfazione della domanda: le case agli stessi trentini sono continuamente diminuite . In un solo anno è scesa la risposta di Itea alla domanda di alloggio pubblico e di contributo all’affitto dal 78,9% al 73,7%, un meno 5,2% (143 risposte in meno) che ha comportato per esempio un aumento di alloggi sfitti per le più diverse ragioni da 918 nel 2018 (8,6% del patrimonio abitativo) a 1005 nel 2019 (9,4 del patrimonio abitativo). Il vero problema, quindi, non è escludere chi ha bisogno, ma la carenza di alloggi. Serve investire risorse in questa direzione”.

Riguardo poi al canone moderato ed ai piani di Housing Sociale, Cgil Cisl e Uil hanno chiesto e si aspettano al più presto la riattivazione di un nuovo progetto. Quello precedente, che ha prodotto 500 alloggi, gestito da Pat con CDP e Finint, si è esaurito nel 2018 ed ora è necessario costruire un’altra cordata, magari con gli stessi o con altri partner.

In tempi di bilanci risicati, ma di fronte alla necessità di rilanciare gli investimenti per contribuire a risollevare l’economia le risorse per un nuovo piano di edilizia abitativa potrebbero essere trovate anche investimenti provenienti dal risparmio gestito o privato.. “Purtroppo sulla questione casa l’Esecutivo ha dimostrato di essere totalmente assente – proseguono i tre sindacalisti-. A nulla hanno portato le nostre richieste di incontro all’assessora Segnana, prima e dopo questa emergenza sanitaria che ha messo in difficoltà molte famiglie a causa della perdita del lavoro. E sono cadute nel vuoto anche tutte le nostre richieste di attenzione verso quelle famiglie che hanno grandi difficoltà a farsi carico dei costi dell’affitto sul libero mercato, proprio a causa della crisi”.

Cgil Cisl Uil tornano ancora una volta anche sulla necessità di attivare l’Osservatorio per le politiche abitative. “Sarebbe il primo passo per monitorare la situazione e definire strategie condivise. L’assessora si era impegnata ad attivarlo, ma poi nulla si è mosso”, concludono amari i segretari.

Trento, 30 giugno 2020

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29 Giu
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«Sanità, l’ennesimo pasticcio della giunta Fugatti»

29 giugno 2020 – Trentino (altro…)

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