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10 Feb
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Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego: «Fugatti, dalla piazza la svolta»

08 febbraio 2020 – Trentino

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10 Feb
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«Pubblico impiego, ora la giunta rispetti gli accordi»

08 febbraio 2020 – Corriere del Trentino

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07 Feb
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Treno deragliato. Due ore di sciopero oggi in provincia

07 febbraio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

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06 Feb
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Riforma scuola la Uil attacca: «Così non va»

04 febbraio 2020 – Corriere del Trentino

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06 Feb
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Bonus ai prof, i sindacati: «Ora i soldi vadano sul contratto»

06 febbraio 2020 – Trentino

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Tomasi
03 Feb
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Settore socio-assistenziale. “Su catalogo dei servizi e affidamenti la Giunta non vanifichi quanto fatto fino ad oggi”

Settore socio-assistenziale. “Su catalogo dei servizi e affidamenti la Giunta non vanifichi quanto fatto fino ad oggi”

L’assessora Segnana ha annunciato il varo del nuovo catalogo e delle linee guida sugli affidamenti. In ballo 9mila addetti e 90 milioni di euro per i servizi affidati al Terzo settore. Per Cgil Cisl Uil, meno appalti e più affidamenti senza ribassi

 

L’assessora provinciale alla salute e alle politiche sociali Stefania Segnana ha recentemente annunciato il varo del catalogo dei servizi socio-assistenziali e delle linee guida per gli affidamenti degli stessi ai soggetti del Terzo settore accreditati. Sul tema intervengono le organizzazioni sindacali per bocca di Andrea grosselli (CGIL), Michele Bezzi (CISL) e Marcella Tomasi (UIL).
“Non si tratta – avvertono i sindacalisti – di due semplici adempimenti burocratici ma di strumenti essenziali per garantire qualità del lavoro per gli operatori professionali e dei servizi per gli utenti. Nell’approcciarsi a queste di delibere confidiamo che la Giunta non vanifichi quanto ha prodotto fino ad oggi il confronto tra tutti gli attori del sistema socio-assistenziale”.
In particolare Cgil Cisl Uil ricordano come i requisiti professionali e i livelli delle prestazioni debbono essere innalzati per venire incontro alle esigenze di un’utenza, in particolare quella degli anziani e dei disabili, che esprime nuovi bisogni. “Per questo motivo – proseguono i Grosselli, Bezzi e Tomasi – insieme alla salvaguardia, già prevista dal sistema di accreditamento, per coloro che privi di titoli specifici operano già all’interno del terzo settore trentino, almeno per le nuove assunzioni debbono essere introdotti requisiti di professionalità come l’iscrizione agli albi professionali, sotto ogni forma e quindi anche negli elenchi speciali, e titoli di studio coerenti con le attività svolte. In aggiunta bisogna definire un sistema di certificazione delle competenze valido per tutti gli operatori dell’assistenza e va rafforzata la formazione continua”. Anche il numero degli operatori, indicato dal catalogo, deve essere interpretato come un livello inderogabile che va poi ridefinito, in fase di convenzione quadro, proprio per rispondere all’obiettivo di qualificare l’offerta dei singoli servizi.
Sullo sfondo poi resta la questione degli affidamenti. “In Trentino si parla di servizi gestiti dalle cooperative sociali – ricordano i sindacalisti – per un valore di quasi 90 milioni di euro annui che coinvolgono almeno 9mila addetti. Su questi temi c’è il rischio di scottarsi. Per questo abbiamo sostenuto la necessità di un’applicazione rigida dei contratti collettivi, a partire dalla copertura degli aumenti del rinnovo nazionale del ccnl cooperative sociali dello scorso anno, ma anche del superamento degli appalti. Esistono altri meccanismi più innovativi (le rette, la co-progettazione, la co-programmazione) che vanno promossi. E ad ogni modo, quando dovessero essere usate le gare, queste dovranno avvenire solo sulla base dell’offerta tecnica, azzerando la componente prezzo”.
“Se i documenti che dovessero uscire dalla Giunta – concludono Grosselli, Bezzi e Tomasi – dovessero discostarsi da questi principi, ci attiveremo in tutte le sedi per far valere le ragioni delle 9mila lavoratrici e lavoratori del settore”.

Trento, 1 febbraio 2020

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03 Feb
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Don saluta Daniele Asson «Un vuoto incolmabile»

02 febbraio 2020 – Trentino

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03 Feb
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I sindacati: «Sul Progettone gli slogan non bastano più»

02 febbraio 2020 – Trentino

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progettone
03 Feb
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Progettone. Cgil Cisl Uil. “I dati dimostrano che gli slogan non risolvono nulla”

Progettone. Cgil Cisl Uil. “I dati dimostrano che gli slogan non risolvono nulla”

Per i sindacati il vero tema è gestire il progressivo invecchiamento della forza lavoro insieme alle aziende e sostenere la crescita economica. “Entro i prossimi dieci anni, il 30% dei lavoratori avrà più di 55 anni”

Aumento del requisito di residenza, introduzione dell’Icef e maggiore selezione in ingresso. Sono alcune delle ipotesi al vaglio della Giunta provinciale per ridurre il costo del Progettone, l’intervento attivo ormai da oltre 30 anni per offrire occupazione ai lavoratori senior licenziati nelle crisi aziendali. Per i sindacati i dati riportati dalla stampa locale sugli ingressi negli ultimi due anni smentiscono l’utilità di queste misure. “La realtà – scrivono in una nota Andrea Grosselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Gianni Tomasi (Uil) – è solo una: la Giunta lancia slogan perché non sa bene da che parte cominciare. Ma il fatto che gli ingressi nel Progettone siano in calo dimostra incontrovertibilmente che solo una dinamica economica più sostenuta permette di ridurre i costi legati al collocamento dei disoccupati più anziani. Bisogna quindi partire da qui, ossia dall’impulso ad una crescita economica davvero sostenibile”.
Cgil Cisl Uil del Trentino ricordano che il tema più impellente è quello dei lavoratori senior. “Entro il 2030 – avvertono i sindacalisti – il 30% della popolazione lavorativa in Trentino avrà più di 55 anni. L’obiettivo sarebbe quello di garantire condizioni di lavoro adeguate a questo esercito di lavoratori e magari aiutare le imprese a valorizzare le competenze dei senior così che non siano i primi ad essere espulsi di fronte ad una crisi. Servono investimenti nell’organizzazione del lavoro, nella formazione continua e in una flessibilità buona per chi lavora. Solo così si potrà gestire il mercato del lavoro locale e garantire una reale sostenibilità del Progettone”.
Per quanto riguarda il complesso dei lavori socialmente utili, i sindacati convengono sull’opportunità di un maggior coordinamento dei diversi strumenti attraverso Agenzia del Lavoro. “Se la Giunta Fugatti – incalzano Grosselli, Pomini e Tomasi – vuole tornare a parlare di come meglio organizzare la presa in carico e l’orientamento dei disoccupati over 50 noi siamo pronti a dare il nostro contributo perché siamo certi che affrontando nel merito questo tema sarà agevole trovare una soluzione efficace. Non siamo invece disponibili a tagli lineari delle risorse per il Progettone.”
L’auspicio  di Cgil Cisl Uil è quello che la Giunta voglia davvero affrontare con un atteggiamento costruttivo un nuova fase di dialogo e confronto con le organizzazioni dei lavoratori, a partire dall’individuazione di nuove risorse per la gestione delle età nei contesti lavorativi, a partire dalla staffetta generazionale. “E’ tempo che Fugatti e la sua giunta smettano di lanciare slogan: la campagna elettorale è finita ormai un anno e mezzo fa. Ora bisogna risolvere i problemi dei trentini e disegnare un futuro più solido e dinamico per la nostra terra.”

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03 Feb
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Cordoglio per il decesso della giovane guardia forestale

Cordoglio per il decesso della giovane guardia forestale

Cgil Cisl Uil: è il primo incidente sul lavoro dall’inizio dell’anno. Anche gli infortuni in itinere costituiscono un grave problema da monitorare

01 febbraio 2020

Cgil Cisl Uil del Trentino esprimono profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Daniele Asson, la giovane guardia forestale morta in un incidente mentre si recava sul posto di lavoro. “E’ il primo infortunio mortale sul lavoro del 2020 – commentano con amarezza Manuela Faggioni della segreteria Cgil e presidente del Co.co.pro (comitato consultivo provinciale Inail) Michele Bezzi segretario generale della Cisl e Walter Alotti segretario generale della Uil -. Dopo il drammatico aumento di morti bianche registrato lo scorso anno è ora che anche il Trentino ponga la massima attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro. Il percorso su cui muoversi è quello di maggiore formazione, maggiore informazione e più controlli. Per farlo serve impegno da parte di tutti, imprese, sindacati e politica, ma anche risorse. Già lunedì quando si riunirà il tavolo di coordinamento provinciale su salute e sicurezza sul lavoro per programmare l’attività dei prossimi anni porremo massima attenzione al problema degli infortuni in itinere, avviando un ragionamento sulle strategie e le misure per ridurre questa casistica”.

Le tre confederazioni esprimono la loro vicinanza alla famiglia della vittima e mettono a disposizione i loro servizi.

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