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16 Nov
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Rsa. Adeguare i contratti dei lavoratori

l’Adige – 15 novembre 2023

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15 Nov
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INDENNITA’ UNA TANTUM PER I LAVORATORI IN PART-TIME CICLICO (Bonus pari a euro 550,00)

INDENNITA’ UNA TANTUM PER I LAVORATORI IN PART-TIME CICLICO (Bonus pari a euro 550,00)

A favore dei lavoratori dipendenti di aziende private che nel 2021/2022 sono stati titolari di contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale, con periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa e, complessivamente, non inferiore a 7 settimane e non superiore a 20 settimane.
Si potranno presentare le domande per l’anno 2022 e per l’anno 2023
La procedura sarà disponibile dal 13 novembre e fino al 15 dicembre 2023 presso il Patronato Ital Uil.

PER APPUNTAMENTI CONTATTARE LO 04611533133 E DIGITARE 2
DOCUMENTI NECESSARI
 Carta di identità
 Se extracomunitario/a permesso di soggiorno
 Contratto di lavoro
 Iban

SEDI E RECAPITI

TRENTO
Via G.Matteotti, 71

TESERO
Via Roma, 84

PERGINE
Loc. Ponte Regio, 44

TIONE
Via del Foro, 27/A

RIVA DEL GARDA
Via Galas, 15

STRIGNO
P.zza IV Novembre, 1

ROVERETO
Via Tommaseo 1/E

CLES
Casa Bertolasi, Piazza Granda 44

MEZZOLOMBARDO
Via 4 Novembre, 24
www.uiltn.it – 0461/376180
www.prenotazioni.uiltn.it – 0461/1533133

Scarica i pdf:

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15 Nov
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Venerdì 17 novembre sarà sciopero generale per i salari e per i diritti Si fermano per 8 ore pubblici, trasporti e i settori regolamentati. Il 24 novembre tocca al privato Grosselli e Alotti: l’emergenza salariale è la prima ragione per protestare. Anche chi opera nei servizi essenziali ha diritto di scioperare

Venerdì 17 novembre sarà sciopero generale per i salari e per i diritti

Si fermano per 8 ore pubblici, trasporti e i settori regolamentati. Il 24 novembre tocca al privato
Grosselli e Alotti: l’emergenza salariale è la prima ragione per protestare. Anche chi opera nei servizi essenziali ha diritto di scioperare

“I lavoratori e le lavoratrici hanno molte ragioni per scioperare. A cominciare dall’emergenza salariale: dieci milioni di dipendenti in Italia non ha un contratto rinnovato da anni. In Trentino oltre centomila lavoratori e lavoratrici hanno contratti scaduti e retribuzioni ferme. Queste famiglie sono in difficoltà da anni. E non sarà il taglio del cuneo fiscale a risolvere questa emergenza. Senza il rinnovo dei contratti quei soldi finiscono in tasca alle imprese”.

All’indomani della scelta della commissione di garanzia anche in Trentino i segretari provinciali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti, rilanciano sulla legittimità della protesta e confermano lo sciopero generale di venerdì 17 novembre. “Si sta tentando di distogliere l’attenzione dalle ragioni della protesta. Crediamo invece sia fondamentale chiedersi perché. “Il Governo Meloni preferisce mettere i bastoni tra le ruote alle lavoratrici e ai lavoratori, indebolendo la contrattazione collettiva e la negoziazione. Vanno in questa direzione la scelta di affossare il salario minimo, il tentativo di bloccare lo sciopero, l’aumento del precariato”. I sindacati puntano il dito anche contro la precarietà del lavoro, piaga che affligge soprattutto i giovani. Anche su questo invece che andare avanti si è tornati indietro con il ripristino dei voucher e i minori vincoli per i contratti a termine. E ancora le pensioni su cui Palazzo Chigi vuole fare cassa, la riforma fiscale che penalizza i redditi più bassi, la riduzione della spesa su sanità pubblica, scuola, non autosufficienza.

Venerdì la protesta interessa lavoratrici e lavoratori del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, trasporti, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, cooperative sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica. “Tutti questi dipendenti hanno diritto allo sciopero anche se addetti a servizi essenziali – chiariscono le sigle sindacali -. In queste ore in molti luoghi di lavoro ci risulta si stia facendo strumentalmente confusione per indurre lavoratrici e lavoratori a non protestare. La legge prevede che il diritto di sciopero del personale impegnato nelle attività definite nei servizi pubblici essenziali è garantito, nel rispetto delle prescrizioni previste per l’erogazione delle prestazioni indispensabili”. E’ il datore di lavoro che entro 5 giorni dalla data dello sciopero deve definire il numero minimo di persone che non possono assentarsi da lavoro per garantire il servizio essenziale. Il numero è definito dai contratti collettivi o in accordi aziendali, in assenza dei quali si fa riferimento ai contingenti ordinariamente previsti per i giorni festivi.
Il dipendente individuato per assicurare i “contingenti minimi” può, comunque, chiedere di essere sostituito esprimendo la volontà di aderire allo sciopero. I servizi minimi essenziali nei settori pubblici sono tutti quelli che riguardano salute, sicurezza, libertà di circolazione, assistenza e previdenza sociale, istruzione e libertà di comunicazione.
Negli appalti riguardano: sanificazione pulizie e ristorazione che operano in ospedali, case di riposo, scuole, poste.

Venerdì 17 è previsto un corteo da piazza Fiera fino al commissariato del Governo, in corso 3 Novembre dove si svolgeranno gli interventi. Lavoratrici e lavoratori si raduneranno in piazza Fiera alle 9,30.

Trento, 14 novembre 2023

 

 

Confermato lo sciopero generale di venerdì 17 novembre

Si fermano per 8 ore pubblici, scuola e i tutti i settori regolamentati. Trasporti incrociano le braccia dalle 9 alle 13. Sindacati: “No ai tentativi di intimidazione. Lo sciopero è un diritto”

 

“Lo sciopero è un diritto di tutte le lavoratrici e i lavoratori. I tentativi, anche maldestri, di boicottare la protesta sono la prova che si sta tentando di distogliere l’attenzione sulle vere emergenze del Paese. A cominciare da quella salariale”. Lo affermano Cgil e Uil del Trentino ribadendo che è confermato lo sciopero generale di otto ore per venerdì 17 novembre. Si fermeranno per l’intera giornata o intero turno di lavoro addette e addetti del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, cooperative sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica. Le modalità cambiano per il trasporto regolamentato dalla legge 146/90. Questa mattina è arrivata l’annunciata precettazione del ministro dei trasporti che impone di ridurre a quattro le ore di astensione, dalle 9 alle 13. I sindacati ribadiscono la contrarietà al provvedimento che limita il legittimo diritto di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori, ma responsabilmente riducono a quattro le ore di astensione dal lavoro. Andare contro il provvedimento di precettazione espone le lavoratrici e i lavoratori a sanzioni pecuniarie pesanti e non sarebbe giusto che a pagare siano ancora i lavoratori.

Quel che è certo è che siamo di fronte ad un fatto gravissimo che tradisce l’evidente difficoltà del Governo di dare risposte alle lavoratrici e ai lavoratori sull’emergenza salariale, sul caro vita, sul taglio dei servizi pubblici e sulla mancata riforma delle pensioni, sulla precarizzazione del lavoro per i giovani. Di fronte al peggioramento della vita degli italiani a Roma preferiscono fare ogni tentativo possibile per delegittimare la protesta.

Per chiarezza si ricorda anche che tutti i lavoratori dei servizi essenziali hanno pieno e totale diritto di scioperare perché la legge garantisce il diritto di sciopero del personale impegnato nelle attività definite nei servizi pubblici essenziali, nel rispetto delle prescrizioni previste per l’erogazione delle prestazioni indispensabili. E’ il datore di lavoro che entro 5 giorni dalla data dello sciopero deve definire il numero minimo di persone che non possono assentarsi da lavoro per garantire il servizio essenziale. Il numero è definito dai contratti collettivi o in accordi aziendali, in assenza dei quali si fa riferimento ai contingenti ordinariamente previsti per i giorni festivi.
Il dipendente individuato per assicurare i “contingenti minimi” può, comunque, chiedere di essere sostituito esprimendo la volontà di aderire allo sciopero.

Venerdì 17 è previsto un corteo da piazza Fiera fino al commissariato del Governo, in corso 3 Novembre dove si svolgeranno gli interventi. Lavoratrici e lavoratori si raduneranno in piazza Fiera alle 9,30.

Trento, 15 novembre 2023

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15 Nov
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25 novembre. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

25 novembre. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

#25NOVEMBRE

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il risultato più importante del 25 novembre è far cambiare idea a Davide. Se oggi potessimo dire a Valerio che si sbaglia, avremmo vinto tutti. Se Matteo cambia punto di vista prima di stasera, è una vittoria. Se da oggi Gabriele vede la violenza per quella che è, il domani sarà migliore.

 

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15 Nov
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Intervento 3.3.D – Progetti occupazionali in lavori socialmente utili per accrescere l’occupazione e per il recupero sociale di persone deboli (ex intervento 19, ora chiamato intervento 3.3.D ai sensi del nuovo Documento degli interventi di politica del lavoro)

Intervento 3.3.D – Progetti occupazionali in lavori socialmente utili per accrescere l’occupazione e per il recupero sociale di persone deboli (ex intervento 19, ora chiamato intervento 3.3.D ai sensi del nuovo Documento degli interventi di politica del lavoro)

Prima finestra: venerdì 1 dicembre 2023 ed entro martedì 16 gennaio 2024

Seconda finestra: mercoledì 17 gennaio a domenica 31 marzo 2024

Le domande possono essere presentate anche se la persona è ancora occupata se nel 2023 ha lavorato solo all’interno dell’intervento 33D

In cosa consiste
Per sostenere le persone disoccupate che hanno difficoltà a trovare un’occupazione, l’Agenzia del Lavoro favorisce l’instaurazione di rapporti di lavoro a tempo determinato attraverso la concessione di contributi economici a Comuni, Consorzi tra Comuni, Comunità di Valle, A.P.S.P. e Aziende speciali per attivare e gestire Lavori socialmente utili.

E’ rivolto a:
 i disoccupati da più di 6 mesi e con più di 50 anni
 i disoccupati con più di 25 anni iscritti al centro impiego come disabili L.68/99
(con invalidità superiore al 45%)
 i disoccupati con più di 25 anni segnalati dai servizi sociali o dai servizi sanitari
I richiedenti devono essere residenti in provincia di Trento da almeno 5 anni
 avere un’età minima di 25 anni e massima di 68 anni.
Gli stessi non devono aver maturato il diritto alla pensione o percepire l’assegno sociale
PER APPUNTAMENTI CONTATTARE LO 04611533133 E DIGITARE 2

DOCUMENTI NECESSARI

 Carta di identità
 Se extracomunitario/a permesso di soggiorno
 Eventuale verbale di invalidità

SEDI E RECAPITI

TRENTO
Via G.Matteotti, 71

TESERO
Via Roma, 84

PERGINE
Loc. Ponte Regio, 44

TIONE
Via del Foro, 27/A

RIVA DEL GARDA
Via Galas, 15

STRIGNO
P.zza IV Novembre, 1

ROVERETO
Via Tommaseo 1/E

CLES
Casa Bertolasi, Piazza Granda 44

MEZZOLOMBARDO
Via 4 Novembre, 24
www.uiltn.it – 0461/376180
www.prenotazioni.uiltn.it – 0461/1533133

 

Scarica il pdf: INTERVENTO 3.3.D1

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15 Nov
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IL FEMMINICIDIO IN ITALIA NEL 2023

IL FEMMINICIDIO IN ITALIA NEL 2023

Il Femminicidio in Italia nell’anno 2023 – Factsheet

  • ➢  Nel corso dell’anno ci sono stati 100 femminicidi.
  • ➢  Di queste 81 sono Italiane e 19 sono straniere. Per quanto riguarda la nazionalità delle donne straniere l’80% proveniva dall’Europa dell’Est.
  • ➢  La maggioranza delle donne vittime di femminicidio ha un’età compresa fra i 31 e i 40 anni (17%); mentre le bambine e le ragazze uccise rappresentano il 9%. Di rilievo appare la fascia di età compresa fra i 71 e i 90 anni che presenta una percentuale del 25% di donne anziane uccise.
  • ➢  La Lombardia è la regione che negli ultimi 7 anni ha avuto il maggior numero di femminicidi (dati grezzi) di tutta Italia, mentre la regione con il più alto tasso di femminicidi è l’Abruzzo (0,77).
  • ➢  Ad uccidere le donne sono stati in prevalenza i mariti, i compagni e i conviventi (42%).
  • ➢  Le donne sono state uccise con un arma da taglio – che richiama l’ambito domestico perché si trova a portata di mano – (38%).

Scarica il pdf: Il femminicidio in Italia nel 2023

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15 Nov
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Cgil e Uil chiamano allo sciopero generale il 17 e 24 novembre. Venerdì scorso teatro San Marco gremito di delegate e delegati per discutere di salari e pensioni troppo basse, precarietà, legge di bilancio nazionale

Cgil e Uil chiamano allo sciopero generale il 17 e 24 novembre. Venerdì scorso teatro San Marco gremito di delegate e delegati per discutere di salari e pensioni troppo basse, precarietà, legge di bilancio nazionale

Oltre duecento delegate e delegati di Cgil e Uil hanno partecipato questa mattina al teatro San Marco all’assemblea indetta dalle due sigle in vista dello sciopero generale di otto ore. Lavoratrici e lavoratori trentini incroceranno le braccia il 17 e il 24 novembre, aderendo alla mobilitazione indetta a livello nazionale.

Al centro della protesta l’emergenza salariale che in Italia e in Trentino sta rendendo molto complicata la vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che da due anni subiscono l’incremento dei prezzi. “Nell’ultimo triennio i prezzi sono cresciuti del 15%, pesando soprattutto sui redditi fissi medio bassi – hanno denunciato i segretari provinciali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti -. I lavoratori hanno perso così due mensilità in un anno. A peggiorare il quadro anche il mancato rinnovo dei contratti: in Italia 10 milioni di dipendenti del settore privato hanno i contratti scaduti da anni. Una situazione ormai inaccettabile che non si risolve con il taglio del cuneo fiscale. Senza il rinnovo dei contratti di quei risparmi beneficiano le imprese. Il Governo non fa nulla per aumentare il potere negoziale dei lavoratori. Ha affossato il progetto di salario minimo e non sostiene la contrattazione collettiva”.

I sindacati puntano il dito anche contro la precarietà del lavoro, piaga che affligge soprattutto i giovani. Anche su questo invece che andare avanti si è tornati indietro con il ripristino dei voucher e i minori vincoli per i contratti a termine.

E ancora le pensioni su cui Palazzo Chigi vuole fare cassa, la riforma fiscale che penalizza i redditi più bassi, la riduzione della spesa su sanità pubblica, scuola, non autosufficienza. Temi che delegati e delegate hanno ripreso nei numerosi interventi della mattinata.

Venerdì 17 novembre lo sciopero riguarderà lavoratrici e lavoratori del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, trasporti, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, cooperative sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica. E’ previsto un presidio sotto il commissariato del governo, in corso 3 Novembre a Trento.

Venerdì 24 novembre sarà la volta di lavoratrici e lavoratori dei settori privati, regolamentati e non. Anche in questa data è in programma un presidio sotto il commissariato del governo.

Trento, 10 novembre 2023

A questo link alcune foto dell’assemblea di venerdì mattina: https://photos.app.goo.gl/b9yxVJkfmiGrX71v6

https://www.uiltn.it/adesso-basta-8-ore-di-sciopero-nazionale-trento-17-e-24-novembre-2023-commissariato-del-governo/

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15 Nov
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Sanità. Manca una strategia istituzionale volta ad implementare e trattenere il personale in servizio

Sanità. Manca una strategia istituzionale volta ad implementare e trattenere il personale in servizio

COMUNICATO STAMPA

Trento 10 novembre 2023

Giuseppe Varagone UIL Fpl sanità e Cesare Hoffer Nursing up, sono preoccupati per ciò che sta avvenendo nella nostra realtà sanitaria trentina, vista la totale assenza di una strategia istituzionale volta ad implementare e trattenere il personale in servizio. Le dimissioni volontarie in Apss tra Personale Sanitario ed OSS sono notevolmente aumentate, rischiando così di mettere in ulteriore crisi i servizi e le Unità Operative. La motivazione principale è la difficolta a conciliare la vita privata con quella lavorativa (continui richiami in servizio, negazioni di aspettative o di permessi a vario titolo) e l’assenza di una vera politica incentivante che riconosca disagi e responsabilità. Occorre incentivare di più il Personale in forza all’ Apss, come sta avvenendo in altre Regioni di confine, alcune a statuto speciale. Basti pensare che in Val d’Aosta tramite una delibera Regionale hanno remunerato i sanitari con un riconoscimento aggiuntivo mensile da 350,00 fino a 800 euro e i Medici con 800,00 euro al mese, inoltre la Provincia Autonoma di Bolzano ha annunciato aumenti pari a 600,00 euro mensili al personale Sanitario ed OSS e per ultimo anche Venezia premia i Sanitari tramite una tantum di 1000,00 per il disagio. Analogo problema si sta verificando tra il Personale Amministrativo, in numero sempre minore e con carichi di lavoro sempre più elevati. Chiediamo alla nuova Giunta provinciale, una volta insediata, di destinare celermente al tavolo Apran i fondi già previsti dagli accordi sottoscritti e di reperire al più presto ulteriori fondi straordinari, da distribuire tramite un accordo in Apran finalizzato a rendere questa Provincia attrattiva, altrimenti nei prossimi mesi sarà una catastrofe annunciata, vista l’impossibilità di garantire un adeguato turn over al personale sanitario ed assistenziale che cesserà a vario titolo dal servizio. Nei prossimi 10 anni 1300 infermieri andranno in pensione, cosa pensa di fare la nostra politica a riguardo?
Un altro tema che Giuseppe Varagone e Cesare Hoffer vogliono attenzionare è la grave carenza di personale. Se negli Ospedali di Trento e Rovereto la situazione è preoccupante, negli ospedali di valle non va certo meglio, basti pensare che nei servizi di Patologia Clinica e di Radiologia il numero dei Tecnici Sanitarti si sono ridimensionati facendo fatica a coprire i turni e le pronte disponibilità, inoltre la situazione dei reparti non è certo rosea, dove mancano costantemente infermieri, ostetriche ed OSS.
La carenza di personale è presente anche nei servizi territoriali trentini. Basti pensare che aumentano le richieste di prestazione, visto l’aumento di età della popolazione e della complessità assistenziale, e diminuiscono le presenze di personale. Questa inadeguatezza nel gestire questo importante servizio è ormai dimostrabile su tutti i fronti. Negli ultimi mesi 12 Infermieri nel Distretto di Vallagarina hanno cessato il proprio servizio o hanno fatto la scelta di licenziarsi e a tutt’oggi non sono stati sostituiti ed anche nelle cure primarie della Val di Fassa la situazione è critica; quindi va da sé che i carichi di lavoro per chi è ancora in servizio sono aumentati in modo esponenziale. Questo per i lavoratori sta comportando ore di straordinario in eccedenza e la difficoltà di poter usufruire delle ferie. Ricordo che alcuni professionisti hanno ferie residue del 2022 e tutte quelle del 2023. La pronta disponibilità che dovrebbe essere usata solo nei casi eccezionali e/o emergenziali in modo sporadico, è diventata a tutti gli effetti orario di lavoro istituzionale visto l’aumentare del carico lavorativo. Inoltre ci viene segnalato che da anni non viene distribuito il vestiario necessario per poter svolgere il lavoro in sicurezza, come: le scarpe antinfortunistiche, vestiario idoneo e gli zaini appositi per una maggiore distribuzione dei carichi, mancano inoltre adeguati spogliatoi.
Molti mezzi aziendali sono in disuso per rotture varie e non sono stati né sostituiti né riparati, costringendo il dipendente ad utilizzare spesso il mezzo personale. Scandaloso è il fatto che i Professionisti debbano farsi carico della gestione dei mezzi come il cambio gomme e la manutenzione ordinaria al di fuori del proprio orario di lavoro programmato.
La settimana scorsa, continuano i due Segretari, siamo stati convocati dall’Apss per una riunione finalizzata all’apertura di un nuovo Reparto di cure intermedie presso l’ospedale di Tione, per un totale di 17 nuovi posti letto. A tal proposito ci hanno illustrato che serviranno un Dirigente Medico, un Coordinatore , 10 Infermieri , 10 OSS e un Fisioterapista e fin qui nessun dissenso in merito , durante il corso della riunione ci informano che il personale attualmente a disposizione non è sufficiente, quindi l’apertura sarà ridotta a 8 posti letto , la gestione sarà presidiata da un Dirigente medico su base volontarie di due ore al giorno, i 6 infermieri e 6 OSS, reclutati dai vari servizi e/o Unità Operative sguarnendone la presenza . Come OO.SS. abbiamo ribadito la nostra posizione, proponendo di assumere subito il personale mancante dalle graduatorie e/o attingendo dalle richieste di mobilità interne, che dovrà essere debitamente affiancato ed inserito nella nuova realtà. Ad oggi nessuna risposta certa, a fronte di una graduatoria di assunzioni in ruolo per infermieri attiva e che procede con estrema lentezza, ci sono altri 200 infermieri in lista d’attesa, cosa stiamo aspettando ad assumerli?
Il momento è ulteriormente critico, la legge di bilancio nazionale sta introducendo penalizzazioni pensionistiche e modifiche in peius sull’opzione donna, colpendo duramente delle categorie di lavoratori e lavoratrici già stremate, è questo il riconoscimento che vogliono riservare ai cosiddetti eroi della pandemia? Questi provvedimenti devono essere immediatamente stralciati dalla legge, altrimenti peggioreranno ulteriormente un clima lavorativo già compromesso, incentivando la fuga verso altre realtà, al nostro personale assistenziale deve essere riconosciuta invece la mansione usurante!
Concludono Giuseppe Varagone e Cesare Hoffer, se non avremo risposte in tempi celeri in merito alle nostre richieste, valuteremo quali azioni intraprendere, che saranno volte a tutelare la sicurezza lavorativa dei nostri associati, i loro diritti e la qualità delle cure nei confronti del cittadino.

Segretario Generale della Uil FPL sanità del Trentino
Giuseppe Varagone

Coordinatore provinciale Nursing up Trento
Cesare Hoffer

 

Scarica il pdf: Comunicato stampa Congiunto del 10.11.2023

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14 Nov
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Per i salari e per i diritti. Il 17 e il 24 novembre sciopero generale in Trentino La mobilitazione è indetta a livello nazionale da Cgil e Uil. Questo venerdì assemblea di delegate e delegati al Teatro San Marco

Per i salari e per i diritti. Il 17 e il 24 novembre sciopero generale in Trentino. La mobilitazione è indetta a livello nazionale da Cgil e Uil. Questo venerdì assemblea di delegate e delegati al Teatro San Marco

La legge di bilancio e le politiche del Governo non danno risposte sull’emergenza salariale. La riforma del fisco è iniqua e sulle pensioni c’è un ulteriore passo indietro. Sono queste alcune delle ragioni che hanno spinto Cgil e Uil a proclamare lo sciopero generale. La mobilitazione prevede un’intera giornata di sciopero con articolazione su base territoriale e per settori.
In Trentino venerdì 17 novembre incroceranno le braccia per 8 ore lavoratrici e lavoratori del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, trasporti, poste e servizi postali, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, igiene ambientale e consorzi di bonifica. E’ previsto un presidio sotto il commissariato del governo, in corso 3 Novembre a Trento.
Venerdì 24 novembre sarà la volta di lavoratrici e lavoratori dei settori privati, regolamentati e non. Anche in questa data è in programma un presidio sotto il commissariato del governo.
Intanto dopodomani, venerdì 10 novembre, Cgil e Uil del Trentino hanno convocato un’assemblea di tutti i delegati per discutere i contenuti dello sciopero e avviare il percorso di mobilitazione anche sul territorio. L’assemblea si svolgerà al Teatro San Marco a partire dalle 9,00.
I sindacati vogliono cambiare la proposta di legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal Governo denunciando, anche attraverso lo sciopero, le gravi criticità della manovra economica. Per Cgil e Uil serve un cambio di rotta per ridare potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati, maggiori investimenti sulla sicurezza sul lavoro, riduzione della precarietà, un fisco equo che non avvantaggi i più ricchi, una vera lotta all’evasione e nuove politiche industriali.

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14 Nov
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«Non bastano i bonus per difendere dall’inflazione»

l’Adige – 13 novembre 2023

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