Corriere del Trentino, Il T – 13 marzo 2024

I sindacati: «Fondi dovuti». Pd: «Propaganda»

In tanti, ieri, hanno voluto assistere alla firma dell’accordo di coesione tra la premier Giorgia Meloni e il governatore Maurizio Fugatti. I posti in sala Depero, infatti, erano praticamente tutti pieni. Nelle prime file, i parlamentari trentini, tra cui naturalmente i meloniani Alessia Ambrosi e Andrea de Bertoldi. Presente anche l’ex commissario provinciale di FdI Alessandro Urzì. E il gruppo consiliare meloniano, capeggiato da una vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa che non si è mai allontanata troppo dalla premier. Tanti i consiglieri provinciali, numerosi i sindaci. E poi il presidente del Mart Vittorio Sgarbi, il vescovo Lauro Tisi, i presidenti degli ordini professionali, i rappresentanti delle categorie economiche, i sindacati. Proprio questi ultimi, al termine della cerimonia, non hanno trattenuto qualche nota critica: «Le risorse dell’accordo — hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil — sono fondi dovuti ai territori. In questa logica, non comprendiamo perché non possano essere i territori, soprattutto quelli autonomi come il nostro, a gestirli direttamente, senza l’intervento dello Stato». Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti hanno puntato l’attenzione quindi sul tema della neutralità fiscale: «Dispiace che nella visita lampo di Meloni non ci sia stato il tempo sufficiente per approfondire il tema della clausola di salvaguardia».
In sala anche alcuni esponenti del Pd. «È stata una cerimonia puramente propagandistica» ha osservato il capogruppo dem Alessio Manica. Visto che, ha aggiunto, «la firma riguarda il finanziamento di opere già finanziate dalla Provincia». Quindi la domanda a Fugatti: «Dove finiranno le risorse tornate disponibili?».

 

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