l’Adige – 20 aprile 2024

«Lavoro nero, aumentare i monitoraggi sul territorio»

TRENTO – «Ciclicamente la cronaca ci porta a conoscenza della scoperta di aziende che impiegano lavoratori in nero. Fenomeno che non di rado riguarda il comparto del turismo e della ristorazione. È la dimostrazione che anche in questo settore c’è una cultura dell’irregolarità che spinge ad aggirare le norme e i contratti al solo scopo di ridurre il costo del lavoro. Una situazione che compromette sempre i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questa ragione questa ragione questo fenomeno va contrastato con il massimo impegno».
Lo dicono i segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs che esprimono al contempo soddisfazione per l’indagine svolta dalla Guardia di finanza in Alta Valsugana. «Il lavoro regolare è tassello fondamentale per il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Le situazioni in nero e irregolare sono sempre correlate a condizioni di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. È questo chiaramente è inaccettabile in un territorio che si vanta, a ragione, di macinare record su record nel settore ricettivo. La qualità non ha niente a che fare con l’irregolarità».
Le tre sigle insistono inoltre nel ribadire che le imprese che ricorrono a forme irregolari o illegali di lavoro non danneggiano solo la manodopera, ma anche le aziende sane. «Si crea una situazione di dumping ai danni delle imprese che operano nel rispetto della legalità e che sono la maggioranza. Proprio per questa ragione accanto ai maggiori controlli sarebbe opportuno che le stesse imprese dessero un contributo nella diffusione del rispetto dei contratti e dei diritti di chi lavora, favorendo anche l’emersione delle situazioni di nero o grigio. Questo andrebbe a vantaggio dell’intero sistema», concludono.

Scarica il pdf: ADIGE nero 200424