Corriere del Trentino – 31 marzo 2024

Sciopero grande distribuzione «Adesione superiore al 20%»

 

TRENTO Ieri in Trentino, una percentuale di lavoratori e lavoratrici della grande distribuzione tra il 20% e il 30% ha aderito allo sciopero nazionale promosso dai sindacati di categoria Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltucs. Una decisione nata in seguito alla rottura del tavolo di confronto con Federdistribuzione, riguardante il rinnovo del contratto nazionale di settore: provvedimento che gli addetti attendono da oltre quattro anni.
In Trentino, i lavoratori della grande distribuzione sono circa cinquecento, divisi tra Lidl, Pam, Obi, Ovs, Prix e Metro, solo per citarne alcuni. Nella giornata di ieri, dunque, più di uno su cinque ha deciso di rimanere a casa.
«In Trentino ha aderito allo sciopero tra il 20% e 30% dei lavoratori della grande distribuzione», ha affermato Stefano Picchetti di Uiltucs. Numeri che variano a seconda della tipologia di catena. Su tutte, l’azienda Aspiag, concessionaria del marchio Despar, è stata grande protagonista, come spiegato da Lamberto Avanzo, di Cisl Fisascat: «La Despar in viale Verona ha registrato più del 60% di adesioni allo sciopero: la gastronomia è rimasta aperta solo la mattina, mentre macelleria e ortofrutta sono rimaste chiuse tutto il giorno».
Anche nella Despar di via Manci la situazione non è cambiata, perché sarebbero rimasti a casa circa venti dipendenti sui trenta abituali. «A Pergine, invece, l’adesione allo sciopero è stata più scarsa», ha commentato la funzionaria di Cgil Filcams Carla Tatti. Anche il Pd del Trentino, si schiera in favore dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno scelto di scioperare: «La settimana scorsa si era raggiunto un importante risultato con il rinnovo contrattuale nel settore terziario con l’accordo tra Confcommercio, Confesercenti e i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs. — si legge nella nota del Pd — Oggi siamo qui a dover assistere a una trattativa al ribasso che: demansiona gli addetti facendoli lavorare di più e pagandoli meno, non fornisce risposte al dramma del part- time involontario e mira ad ampliare le durate dei contratti a termine precarizzando sempre più il lavoro».
Anche in Alto Adige si è registrata una buona adesione allo sciopero, che ha interessato soprattutto le grandi catene come Despar e Lidl: «Dopo cinquantuno mesi dalla scadenza del contratto, lo schema negoziale di Federdistribuzione è, ancora una volta, quello di mortificare il rinnovo del contratto in una logica di scambio tra aumento salariale e peggioramento delle condizioni di lavoro», scrivono le sigle.
«Questi sono temi urgenti di cui dovrebbe occuparsi la seconda commissione del Consiglio provinciale che, ad oggi, non è mai stata convocata», ribadisce il Pd del Trentino.

 

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